Quanto accaduto a Interlagos tra Verstappen ed Hamilton ha fatto tornare alla mente il 2021. Ma il pensiero già va al prossimo Mondiale.
Con quello messo a segno a Interlagos, per Lewis Hamilton è il terzo secondo posto di fila in stagione. Un campionato, il 2022, che però per il campione britannico è tutt’altro che positivo, visto che sono maturati “solo” nove podi. Dovesse chiudere ad Abu Dhabi di nuovo in top-3 ma non sul gradino più alto del podio, per il britannico sarebbe la prima stagione da quando è in F1 senza vittorie. E sarebbe davvero qualcosa di clamoroso per uno come lui, che non vede l’ora dopo la delusione dello scorso anno di dare di nuovo finalmente l’assalto non a un semplice successo ma al titolo Mondiale, che sarebbe l’ottavo della sua carriera e lo farebbe entrare nel mito.
Hamilton in sostanza in questo 2022 ha dovuto realmente fare da tester in pista per la Mercedes, per dare una mano alla sua squadra a capire che direzione prendere nello sviluppo della W13 e riportare nelle posizioni che competono una scuderia che nell’ultimo decennio ha battuto ogni record. E i risultati si sono visti: grazie anche alla direttiva tecnica 39 ma soprattutto a un lavoro in fabbrica incredibile, la Mercedes ora ha rosicchiato terreno a Red Bull e Ferrari, andando addirittura a superare la Rossa, con la quale si giocherà incredibilmente nell’ultimo atto di Abu Dhabi la seconda posizione del Mondiale Costruttori.
Hamilton e Verstappen, sono sempre scintille
Adesso però per Hamilton e la Mercedes c’è un ulteriore step da fare ed è quello di tornare a essere competitivi per il Mondiale. L’inglese in stagione ha vissuto almeno un paio di GP a protagonista, facendo vedere che la classe non è stata per nulla annacquata da una stagione deludente della scuderia anglo-tedesca e neanche dai fatti di Abu Dhabi di un anno fa. Anzi, dopo un periodo di riflessione e accettazione di quanto accaduto, Lewis è ripartito e ora è tornato a vivere quelle sensazioni positive che lo hanno sempre accompagnato in carriera.
Ora c’è voglia di rimettersi in gioco e dare battaglia al nuovo che avanza, a Charles Leclerc ma soprattutto a quel Max Verstappen con cui nel 2021 ha dato vita a uno dei confronti più duri che si siano mai visti in F1. Non lo ammetterà mai Hamilton, ma di sicuro una voglia di rivalsa nei confronti dell’olandese c’è, soprattutto per come è andata un anno fa. E di sicuro sarà uno scontro avvincente, ma soprattutto incandescente. Sì perché quanto visto a Interlagos è un chiaro segnale che tra i due rivali non potrà mai esserci un confronto “normale”. Quel contatto corpo a corpo, con relativo contatto di Verstappen e penalità per il due volte campione del mondo, ha fatto intendere che la questione tra i due è ancora aperta. Ma non solo per il britannico, che comunque ha liquidato in maniera molto veloce la questione, dicendo “E’ Max…”.
Infatti quello che sorprende è come Verstappen, in ogni occasione in cui incrocia Hamilton, cerchi il sorpasso deciso, quasi come da nuovo giovane capobranco cerchi di impartire una lezione al vecchio leone ferito. C’è troppa tensione quando i due vengono ad incrociare le traiettorie e in Brasile se n’è avuta conferma. Ma oggi è Max a subire questo nervosismo e viene da chiedersi come mai. Una spiegazione più immediata quanto banale può risiedere nel fatto che l’olandese in questa stagione vuole proprio mettere i bastoni tra le ruote al suo antico rivale, impedendogli in ogni modo di raggiungere quella vittoria che da tempo insegue.
Ad Austin ha fatto impressione infatti la rimonta furiosa dell’olandese sull’inglese, proprio a mandargli un segnale chiaro che per quest’anno non se ne parla. In Brasile l’atteggiamento è stato lo stesso, ma ha fatto specie vedere un Verstappen così maturo per tutto l’anno perdere così le staffe, quando per lui non ci sono più obiettivi da portare a casa. O forse sì, ed è quello di non permettere a Hamilton di rimettere la testa fuori già quest’anno. Ma se queste sono le premesse, il 2023 si prospetta come uno dei Mondiali più caldi di sempre, soprattutto se della contesa sarà anche la Ferrari. Perché anche Leclerc è uno che, in caso di duello ravvicinato, non scherza.