La Ferrari sta per decidere il proprio futuro, e le possibilità dell’arrivo di Frederic Vasseur sembrano in aumento. Ecco le ultime novità.
Ultimo giorno di scuola per il mondiale di F1 targato 2022. Ad Abu Dhabi si è corso l’appuntamento conclusivo, e per la Ferrari è ora arrivato il momento delle decisioni che contano. La settimana che è appena terminata è stata carica di tensioni e rumors molto importanti, con Frederic Vasseur che potrebbe prendere il posto di Mattia Binotto come team principal della Scuderia modenese.
Incredibile quello che è avvenuto nella mattinata di sabato, durante l’ultima sessione di prove libere della stagione, con Jean Alesi che ha fortemente attaccato “La Gazzetta dello Sport” per la notizia lanciata riguardo la sostituzione dell’ingegnere di Losanna al timone della Scuderia modenese.
La sensazione è che qualcosa di grosso stia bollendo in pentola, ma che la notizia sia stata anticipata fin troppo dalla stampa. Ricordiamo che la sostituzione di Maurizio Arrivabene con Binotto fu anticipata proprio dal quotidiano sportivo più famoso d’Italia, ma eravamo nel mese di gennaio del 2019, con la stagione precedente che era già finita da tempo.
In Ferrari potrebbe scatenarsi un vero e proprio terremoto, visto che assieme all’attuale team principal ci sarabbero altre sostituzioni all’orizzonte. Laurent Mekies, direttore sportivo del Cavallino, è in odore di Alfa Romeo Racing, ed anche il responsabile delle strategie, ovvero Inaki Rueda, sta rischiando il posto.
La sostituzione di Binotto sarebbe fondamentale proprio in questo senso, visto che se il tecnico dovesse restare andrebbe a confermare in toto gli uomini chiave della sua squadra, come ha già ampiamente affermato durante l’anno. L’arrivo di Vasseur sarebbe una vittoria politica di Nicholas Todt, manager di Charles Leclerc, dal momento che il monegasco, stando alle indiscrezioni più recenti, sarebbe in brutti rapporti con il team principal.
In questo senso, ci si deve preparare ad un inverno molto complesso a Maranello, ma il tutto è frutto di una stagione disgraziata, in cui l’obiettivo era quello di aprire un ciclo di vittorie. Binotto, vedendo i risultati scadenti, aveva addrizzato il tiro parlando di traguardi soddisfacenti, ma è ovvio che non è abbastanza per i tifosi ed i piloti.
Anche i grandi capi, vale a dire il presidente John Elkann e l’amministratore delegato Benedetto Vigna, hanno affermato che non si può essere contenti per quanto ottenuto, e proprio da queste parole sono nati i recenti rumors, poi diventati qualcosa di più di semplici indiscrezioni. Dopo Abu Dhabi, se queste sono le premesse, ne vedremo delle belle, anche se Binotto si è detto sereno sulla sua posizione.
Ferrari, Frederic Vasseur sembra vicino alla Rossa
Prima dell’ultima sessione di prove libere del Gran Premio di Abu Dhabi si è tenuta l’ultima conferenza stampa dedicata ai team principal, nella quale non poteva mancare il boss della Ferrari, ovvero Mattia Binotto. Quelle dell’ingegnere di Losanna sono sembrate risposte di circostanza, dichiarandosi sereno e raccontando che i risultati ottenuti da questa vettura sono stati soddisfacenti.
Ovviamente, si tratta della solita presa in giro nei confronti dei tifosi, che ormai ne hanno abbastanza di queste dichiarazioni prive di senso e non confortate dai riscontri della pista. Nella mattinata di domenica sono arrivati aggiornamenti su questa faccenda, con Frederic Vasseur che appare più vicino all’arrivo a Maranello.
Il giornalista Gaetan Vigneron, che lavora per la televisione belga “RTBF“, ha dichiarato di aver parlato con il team principal dell’Alfa Romeo Racing, che sorridendo gli ha risposto “Saprete tutto molto presto, ma ora non posso dirti niente sulla questione“. Secondo quanto raccontato dal giornalista, l’espressione di Vasseur lasciava trasparire una certa soddisfazione mista ad ottimismo, per cui, è chiaro che c’è qualche movimento importante all’orizzonte.
Cosa ne sarà di questa Ferrari? Binotto continua a parlare di un duro lavoro svolto sulla monoposto 2023, ma è ovvio che Red Bull e Mercedes non staranno di certo ferme. Per concludere, occorre operare un paragone con l’epoca di Jean Todt, tirata in ballo da Jean Alesi per giustificare i fallimenti dell’ingegnere di origini svizzere.
Todt impiegò sei anni per vincere il primo costruttori e sette per il piloti, ma già al quarto anno della sua attività come team principal, ovvero il 1997, si giocò il titolo fino all’ultima gara con Michael Schumacher, cosa avvenuta anche nelle due stagioni successive. Inoltre, il futuro presidente della FIA, arrivò a Maranello prendendo in mano un team allo sbando, che non vinceva gare da tre anni, al contrario di Binotto che si ritrovò una squadra che si era appena giocata un titolo iridato. Questa gestione è a dir poco indifendibile, ed il cambiamento deve essere immediato.