Partita male la stagione 2022 di Hamilton, si è conclusa ancora peggio. A pochi chilometri dalla fine, la sua Mercedes ha ceduto.
E la prima volta che accade. Dal suo debutto in F1 avvenuto nel 2007, Lewis Hamilton non aveva mai terminato un campionato senza salire, almeno in un’occasione, sul gradino più alto del podio. Ma siccome c’è sempre una prima volta per tutto, all’inglese è toccato provare l’ebbrezza di essere uno dei tanti.
Sarà perché ormai rassegnato, va detto che l’ha presa pure bene. Al traguardo del GP di Abu Dhabi, il 37enne è apparso sereno. Probabilmente sollevato, per la fine di un Mondiale, svoltosi non certo secondo quanto immaginato. La chiusura della prima fase dell’era ibrida del Circus, e l’introduzione delle vetture ad effetto suolo non hanno sicuramente premiato la Mercedes.
La scuderia tedesca, forse peccando di hybris avendo vinto per tanto tempo senza grossi rivali, ha azzardato un po’ troppo con il disegno dell’auto, e alla fine ha soltanto penalizzato i piloti che si sono dovuti sorbire mesi di fastidioso porpoising.
Ironia della sorte, se grazie al ritocco della normativa FIA aveva permesso ai tedeschi di rimettersi moderatamente in carreggiata, nel weekend di Yas Marina Ham ha vissuto un amaro flashback durante le qualifiche,
“Ho accusato problematiche ai freni“, aveva confessato sabato sera. “In pratica si è creata una discrepanza nella temperatura dei dischi. Uno era a 1000°, l’altro a 700 o 800. Di conseguenza quando rallentavo, la macchina tirava tutta da un lato. Ho dunque cercato di far riscaldare quello più freddo, ma ovviamente non era la stessa cosa”.
“A quel punto ho cominciato a soffrire di saltellamenti, in particolare in rettilineo. Non ne posso più di questi sobbalzi. Vi giuro che finita la corsa non metterò mai più il mio sedere nell’abitacolo della W13“, lo sfogo che fa ben capire la delusione per un’annata davvero complicata.
E siccome la Legge di Murphy ci dice che se una cosa può andar male, lo farà, al #44 è toccata una gara altrettanto complessa.
“Dopo aver fatto un atterraggio violento su un cordolo, il fondo della mia vettura si è danneggiato“, ha spiegato al ring. “Ho perso un po’ di performance e di bilanciamento, per cui il carico era passato tutto sull’anteriore. Dopo la sosta, con la sostituzione dell’ala la situazione è migliorata”. Questo almeno fino al guasto al cambio che lo ha costretto a riparare a due giri dal termine al box.
“Rispetto all’avvio di stagione abbiamo fatto progressi“, ha commentato. “Anche se il progetto non è stato stravolto, abbiamo fatto continui aggiustamenti. E pure come collettivo siamo cresciuti. Sono orgoglioso e grato che tutti abbiano continuato a spingere“, ha proseguito cercando di evidenziare le note positive. “Mi auguro che le difficoltà vissute quest’anno ci abbiano fornito gli strumenti utili per tornare a competere per molti titoli iridati da qui in futuro“, ha chiosato con auspicio.
Mentre lui pronunciava queste parole il team pubblicava sui social un breve video. L’asso di Stevenage nel garage, casco in testa e sconsolato dopo il ritiro. Il giusto riassunto di un Mondiale che avrebbe dovuto essere ben altro per il sette volte iridato e per la Stella.
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