Le strade italiane ci regalano panorami mozzafiato e splendide esperienze alla guida, ma molte nascondono tante insidie. Ecco le peggiori.
In Italia siamo provvisti di un quantitativo innumerevole di strade, suddivise in tutte le loro specifiche tra autostrade, extraurbane principali e secondarie, comunali, provinciali e tante altre. Tante di esse regalano grandi paesaggi e panorami, e ci consentono di raggiungere le nostre mete preferite per le vacanze o anche luoghi in cui ci rechiamo per altre esigenze.
Tuttavia, ci troviamo anche davanti a delle infrastrutture piuttosto vecchie, che causano tantissimi incidenti che portano anche a delle tragedie di cui sentiamo parlare ogni giorno. Tra le cause di disastri di grandi dimensioni c’è anche e soprattutto la scarsa manutenzione, che ha portato al crollo del Ponte Morandi del 14 agosto del 2018.
L’approccio al controllo delle strade e di tutto ciò che le circonda, dopo quel giorno, non è poi cambiato così tanto, anche se molti viadotti e ponti di importanti dimensioni sono stati messi in sicurezza in diverse zone del nostro paese. Per chi abita nel centro Italia, tanto per fare un esempio di una strada da incubo, non si può non menzionare il caso della E45, che collega l’Umbria all’Emilia-Romagna, attraversando l’appennino tosco-romagnolo.
Su questa statale, da decenni ormai, si susseguono lavori su lavori, che portano alla chiusura continua delle corsie, causando tanti problemi alla circolazione ed allo smaltimento del traffico. In alcuni casi, tali lavori non contribuiscono all’aumento della sicurezza, come vi confermeranno i dati che vi andremo ad elencare nelle prossime righe.
In sostanza, in Italia c’è tantissimo da fare per migliorare la situazione delle nostre vie di comunicazione, ma non sembra esserci la volontà nonostante il drammatico dato che racconta l’incremento degli incidenti stradali. I piani alti dovrebbero capire che la soluzione per evitarli non sono gli autovelox o le sanzioni pecuniarie, ma occorrerebbe agire attivamente sul territorio per mettere in sicurezza determinati tratti che collegano le zone del nostro paese.
Strade, ecco tutte quelle più pericolose d’Italia
Riguardo alle nostre strade ed alla mobilità in generale, occorre darvi conto di una notizia drammatica relativa al 2021. Infatti, il dato sugli incidenti ha subito un terribile incremento, visto che se ne sono verificati oltre 151 mila, il 28,4% in più rispetto all’anno precedente. Vero è che il 2020 era stato caratterizzato dai tanti lockdown che avevano impedito la circolazione, ma si tratta comunque di un dato preoccupante che ci riporta ai livelli precedenti alla pandemia.
Tra le strade più pericolose rientrano le autostrade che hanno un tratto urbano, ovvero che parte quasi dai centri delle città tramite tangenziali o raccordi sino a raggiungere poi le campagne. La maglia nera, in questo senso, va alla penetrazione urbana della A24 che collega Roma a l’Aquila, la cosiddetta Autostrada dei Parchi.
Il dato è di ben 10,00 incidenti/km, una statistica inquietante che rende bene l’idea della pericolosità di quel tratto. Al secondo posto si piazza la A1, in relazione alla diramazione Capodichino, nei pressi di Napoli, dove si registrano 8,13 incidenti/km, altro dato a dir poco inquietante.
Per quanto riguarda questo podio poco onorevole in tema di autostrade, non poteva mancare l’A90, più nota come Grande Raccordo Anulare di Roma Capitale. Il tasso è di 7,90 incidenti/km, davanti alla Tangenziale Ovest di Milano che chiude con 7,14 ed al Raccordo Autostradale di Reggio Calabria a quota 6,77.
Passando alle strade extraurbane, le cose non migliorano affatto. Al primo posto si issa l’Asse Interurbano di Bergamo, a quota 5,98 incidenti/km, seguito dalla ter Jonica che è seconda in classifica con 5,32 incidenti per chilometro. Il podio lo completa la Prato-Pistoia a 5,16. Segue l’extraurbana di Mestre con 4,32, ed alle sue spalle completa la “worst” five la SS 227 di Portofino a 4,15.
Tali dati non sono di certo incoraggianti, e testimoniano che c’è molto da fare per migliorare la sicurezza stradale. Qualche tempo fa vi avevamo parlato di una proposta di legge, ancora in attesa, che riguardava un maggior controllo sui neopantati per quanto riguarda la guida nelle ore notturne, con un massimo di un passeggero da poter ospitare, ma siamo sicuri che tutto ciò basti? Ovviamente, la nostra risposta è negativa, anche perché le tragedie che si verificano dalle nostre parti non riguardano solamente i giovani.
La manutenzione ed il rifacimento di molte delle nostre vie di comunicazione deve essere messo ai primi posti degli interventi che andranno svolti, e lo stesso discorso vale per i controlli su tratti di strada ormai troppo vecchi. Il Ponte Morandi ed il suo drammatico crollo devono essere utili almeno per cercare di salvare altre vite, non aspettando la prossima tragedia per effettuare qualche intervento.