La furia degli attivisti prosegue, e stavolta a farne le spese è stata la magica BMW M1 dipinta da Andy Warhol. Che disastro.
La follia nel genere umano non ha limiti, e quanto accaduto in questi giorni a Milano ne è l’ennesima e drammatica conferma. La vittima del male che gli ambientalisti stanno disseminando per tutto il mondo è stata, in questa particolare occasione, una meravigliosa BMW M1, nell’esemplare dipinto da Andy Warhol che partecipò alla 24 ore di Le Mans del 1979.
La M1, parlando del modello in generale, fu realizzata dalla casa di Monaco di Baviera per competere nel Gruppo 5, spinta da un motore bi-turbo che le garantiva una potenza massima a dir poco clamorosa. Infatti, i dati dell’epoca parlano di una spinta che poteva oscillare tra gli 850 ed i 950 cavalli, che per quel periodo erano una cifra impressionante considerando che non esistevano controlli di trazione o elettronica, i quali potevano aiutare il pilota a gestire al meglio questa potenza infernale.
Nonostante le tante innovazioni tecniche, come uno speciale telaio realizzato in fibra di carbonio per contenerne il peso, al contrario del kevlar o dell’alluminio che a quei tempi dominavano la scena, arrivarono soltanto due successi sulle piste di tutto il mondo, a Salisburgo ed al Nurburgring.
In seguito, la BMW decise di schierare la M1 nel Gruppo 4, ma anche qui ci furono poche soddisfazioni e si decise di abbandonare questa tipologie di gare. Tuttavia, questo modello resta nella storia del marchio, ed al volante salirono campioni della F1 come Nelson Piquet, Elio De Angelis, Didier Pironi ed anche il grande Niki Lauda.
La M1, nonostante la poca fortuna in pista, ha comunque segnato un’epoca dell’automobilismo, per via delle tante soluzioni all’avanguardia di cui era ricca ed anche dei piloti che hanno avuto la possibilità di provarla. Ovviamente, i grandi capi della casa tedesca si aspettavano che potesse ottenere risultati migliori, ma le cose non andarono come previsto.
Quest’auto ha continuato a subire la malasorte anche dopo il ritiro dalle corse, visto quanto è accaduto ad un particolare esemplare in questi ultimi giorni. Come anticipato nelle prime righe, l’esemplare della M1 che corse la 24 ore di Le Mans del 1979 fu dipinto da Andy Warhol, celebre artista e figura predominante della Pop Art. Il suo destino, purtroppo, è stato infausto.
BMW, attivisti danneggiano la M1 di Andy Warhol
Poco tempo fa vi avevamo parlato di ben tre Ferrari vittime di un atto vile ed inspiegabile da parte di alcuni attivisti a Parigi, che avevano sporcato con della vernice le supercar di Maranello. Le ondate di protesta da parte di questi personaggi sembrano non avere fine, e stavolta a farne le spese è stata la BMW M1 dipinta da Andy Warhol, capolavoro che disputò la 24 ore di Le Mans del 1979.
La vettura è stata esposta lo scorso 22 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, in occasione della mostra dedicata all’artista e denominata “Andy Warhol, la pubblicità della forma“. Si trattava di una splendida iniziativa nell’ambito di questa esposizione, ma alcuni attivisti hanno colto al volo la possibilità di mostrare tutta la loro follia.
La malefatta è stata organizzata nei minimi dettagli, con ben 8 kg di farina che sono stati riversati sulla BMW, ma non è tutto. Gli attivisti, se così si può definire questa gente, si sono poi aggrappati ai finestrini dell’auto, scatenando il finimondo tra coloro che erano presenti alla scena.
In seguito, si è capito che si trattava di due ragazze, che dopo pochi secondi sono state trascinate via a forza dagli addetti alla sicurezza, ma ormai il gran danno era stato fatto. Un qualcosa di assurdo, che testimonia il disagio crescente nella società, in cui è consentito tutto a causa di pene poco severe.
Nella foto postata qui in alto, si leggono anche le motivazioni del gesto, tra cui rienta la richiesta al Governo di non riattivare le centrali a carbone e stoppare anche l’estrazione del gas naturale entro il 2025. Le due attiviste spingono anche per l’attivazione di nuove fonti di energia rinnovabile, avvertendo anche che tutto queste azioni prive di senso logico non si fermeranno finché le richieste non saranno accolte.
Una vera e propria follia, l’ultima, almeno per ora, di una lunghissima serie. Quotidianamente, ormai, ascoltiamo notizie di questo tipo, con le mosse sconsiderate degli ambientalisti che proseguono senza sosta. Le vittime preferite sono proprio le opere d’arte, come quadri o sculture, ma anche autovetture di lusso o modelli storici tipo la M1 di cui vi abbiamo parlato. Ora è arrivato il momento di reagire.