La Ferrari sta cercando di ampliare e migliorare il proprio personale e dal 2023 ci sarà una grande novità. Il legame è con Lewis Hamilton.
Si è concluso il mondiale di F1 targato 2022, con Max Verstappen e la Red Bull assolutamente dominanti. Il campione del mondo ha demolito la concorrenza, al termine di una stagione difficilissima per la Ferrari e per la Mercedes. La delusione maggiore, ovviamente, è per il Cavallino, che confidava in questi nuovi regolamenti per recuperare terreno, e che invece ha chiuso con 205 punti di ritardo dal team di Milton Keynes.
Charles Leclerc ne ha invece rimediati ben 146 da Super Max, riuscendo però a battere Sergio Perez con una prova eroica nel gran finale di Abu Dhabi. La Mercedes, invece, deve incassare una stagione molto deludente, ma va detto che dopo otto titoli mondiali costruttori e sette piloti vinti tra il 2014 ed il 2021 una stagione storta è più che accettabile.
La mentalità vincente di Toto Wolff non contempla sconfitte, e la volontà del team di Brackley è quella di tornare subito al top con un progetto che si preannuncia essere del tutto nuovo. Per battere la Red Bull occorrerà essere assolutamente perfetti, cosa che alla Ferrari non è affatto riuscita in questo campionato.
Gli errori di strategia, gli innumerevoli problemi di affidabilità ed il pessimo sviluppo nell’ultima parte di stagione hanno spianato la strada a Verstappen ed alla sua RB18, che, viceversa, ha del tutto cambiato passo dall’Ungheria in poi. Adrian Newey ed il suo staff tecnico hanno fatto la differenza sul fronte degli upgrade, costruendosi un vantaggio tecnico notevole nei confronti dei rivali.
D’ora in poi, servirà lavorare duramente nelle fabbriche della Scuderia modenese ed in quella della Mercedes, squadra che non può accettare di essere la terza forza dopo gli anni di dominio che aveva messo in mostra nel recente passato. Tuttavia, gli anglo-tedeschi sembrano avere la forza per rialzarsi, mentre a Maranello regna la confusione, con la posizione di Mattia Binotto che non è per nulla chiara.
La scorsa settimana, il passaggio di Frederic Vasseur dall’Alfa Romeo Racing alla Rossa sembrava cosa fatta, ma l’ingegnere di Losanna è tornato a farsi vedere nel paddock di Abu Dhabi, dichiarandosi tranquillissimo in chiave 2023. La certezza è che ci sarannoo delle novità nei prossimi mesi, ma anche qualcos’altro dovrebbe cambiare a Maranello.
Uno dei grandi problemi del Cavallino è rappresentato dagli errori ai box e dalla lentezza dei meccanici, apparsi in netto ritardo a confronto con i padroni indiscussi della Red Bull. Se si vuole sfidare Verstappen, occorre limare ogni minima problematica, ed in questo senso è arrivata una novità molto significativa.
Ferrari, l’ex meccanico di Hamilton arriva a Maranello
In casa Ferrari, dal 2023, sarà operativo Nathan Divey, che ricopriva il ruolo di primo meccanico di Nico Rosberg sin dal gennaio del 2010, anno in cui la Mercedes tornò in F1. Sino al GP di Abu Dhabi di domenica scorsa, Divey ha ricoperto lo stesso compito ma per la vettura di Lewis Hamilton, con il quale collabora sin dal ritir del campione del mondo 2016.
Il meccanico è salito anche sul podio in ben due occasioni, vale a dire al Gran Premio di Monaco del 2016, vinto proprio da Sir Lewis, ed in Francia nel 2019, giorno della doppietta con Hamilton primo seguito da Valtteri Bottas. Si tratta di un ingaggio di alto livello per la Scuderia modenese, che potrebbe aprire la strada verso una serie di importanti cambiamenti.
Ciò che manca alla Ferrari è proprio la capacità di “rubare” personale alla concorrenza, cosa che ai tempi di Jean Todt ed in generale delle gestioni passate capitata regolarmente. Forse, ma il condizionale è d’obbligo, si è capito che l’attuale gruppo di lavoro non ha le competenze necessarie per pensare di sfidare la Red Bull e la Mercedes, e la cosa migliore da fare è proprio quella di portare più uomini possibile a Maranello.
Tra i tifosi, dopo un 2022 deludente, ci sono pareri contrastanti in merito a questa squadra. Quasi tutti spingono per la cacciata di Inaki Rueda, il responsabile delle strategie che dal 2015 in avanti non ha fatto altro che combinare disastri. Sulla posizione di Mattia Binotto, invece, non c’è uniformità di giudizio.
In molti pensano che l’ingegnere di Losanna sia stato molto bravo nel riportare la Rossa ad essere protagonista, con ottimi livelli di competitività nella prima parte di stagione. Tuttavia, non si può dimenticare che l’obiettivo per quest’annata era quello di lottare fino in fondo per il mondiale, cosa che non è stata raggiunta. Nei prossimi mesi ne sapremo di più, per capire chi guiderà la Rossa in futuro.