Charles Leclerc è in questo momento uno dei più grandi piloti del mondo e anche ad Abu Dhabi ha dimostrato il suo talento innato.
Non si può dire in toto che la Ferrari abbia disputato una stagione memorabile e al massimo delle proprie possibilità, ma sicuramente Charles Leclerc è stato uno di grandi protagonisti di questa stagione ed è giusto che venga osannato come merita perché negli Emirati Arabi Uniti entra nella leggenda della Rossa.
Per diversi mesi della stagione era opinione comune che la Ferrari avesse a disposizione la miglior vetture del circus, con le prime gare che avevano dato davvero grande fiducia alla Scuderia di Maranello.
L’uomo del 2022 sembrava davvero dover essere Charles Leclerc, con il fenomeno monegasco che nelle prime tre gare ha infilato due vittorie un secondo posto, prendendo così il largo su un Verstappen in crisi.
Purtroppo un suo errore a Imola ha dato il via a un’annata fatta di tantissimi rimpianti, con delle prestazioni sempre rovinate a turno da errori individuali, di strategia o inaffidabilità della macchina.
A un certo sembrava dover svanire anche l’obbiettivo del secondo posto in classifica piloti, ma ad Abu Dhabi Leclerc ha dimostrato tutto il suo talento straordinario e il box lo ha aiutato con una gara su una sosta, scelta rischiosa, ma che alla fine ha pagato.
Charles dunque riesce a tenere dietro di sé in classifica Sergio Perez e ha almeno la soddisfazione di diventare vice campione del mondo, un risultato che alla Ferrari non capitava dal 2018, anno in cui Sebastian Vettel chiuse alle spalle della Mercedes di Lewis Hamilton.
Sono stati tantissimi i miti della Ferrari che hanno dovuto sempre masticare amaro con il Cavallino Rampante, con uno dei vicecampioni del mondo più famosi della storia di Maranello che indubbiamente è stato Gilles Villeneuve.
In molti rivedono nelle gesta di Charles il grande talento del canadese, un pilota tutto cuore ed estro e che alla volte preferisce gettare il cuore oltre l’ostacolo rispetto alla razionalità di dover pensare ai punti per il Mondiale.
Nel 1979 l’Aviatore canadese concluse secondo in aiuto della sua prima guida Jody Scheckter e purtroppo la morte che lo colpì nel 1982 lo tolse dalla possibile lotta per i titolo Mondiale.
Altri due sfortunati secondi ed eterni vicecampioni in Ferrari sono stati il tedesco Wolfgang Von Trips, con il nobile di Germania che stava per vincere il Mondiale nel 1961 prima di perdere la vita a Monza e lasciare il titolo al compagno Phill Hill, mentre andò poco meglio a Didier Pironi.
Nel 1982 la Ferrari aveva già dovuto dire addio a Villeneuve e tutti avevano puntato fortissimo sul giovane francese, ma in Germania un gravissimo incidente gli paralizzò le gambe impedendogli così di poter vincere.
Nonostante l’incidente fosse avvenuto però con diverse gare prima della fine, alla fine solo il campione del mondo in Williams Keke Rosberg riuscì a passarlo, permettendo al transalpino di chiudere al secondo posto.
Leclerc come Villeneuve e non solo: quanti vicecampioni
Sono stati tanti i piloti che nel corso della propria carriera hanno dovuto accontentarsi del secondo posto nel Mondiale, con quelli che hanno ottenuto più volte questo risultato che sono stati Stirling Moss e Alain Prost, con il francese che nel 1990 lo ottenne in Ferrari.
Il record di secondi posti con la Rossa invece è toccato a Fernando Alonso, nel 2010, 2012 e 2013, anche in realtà l’asturiano dovrebbe condividere il record con Michael Schumacher.
Secondo le statistiche infatti il tedesco a Maranello ha chiuso al secondo posto solo nel 1998 e nel 2006, ma in realtà ci sarebbe anche il 1997, anno in cui venne però declassato all’ultimo per condotta anti sportiva nell’ultima gara nei confronti di Jacques Villeneuve.
Tra i vicecampioni storici della Ferrari come non ricordare le medaglie d’argento di Rubens Barrichello nel 2002 e nel 2004 o quella di Niki Lauda nel 1976 al termine della pazza stagione contro James Hunt, ma probabilmente i bocconi più amari da digerire sono stati questi tre.
Il primo caso fu quello di Clay Regazzoni nel 1974, con il ticinese che era il secondo di Lauda ma si trovò a vivere una stagione sogno e arrivò all’ultima gara primo, peccato che venne superato da Emerson Fittipaldi.
Un altro caso clamoroso fu quello del nordirlandese Eddie Irvine che nel 1999 stava sfruttando il grave infortunio subito da Michael Schumacher per diventare prima guida, ma anche lui vanificò il tutto all’ultima gara in favore di Mika Hakkinen.
La maledizione del secondo pilota che all’ultima gara perde contro un McLaren proseguì nel 2008, con Felipe Massa che stava già esultando prima di assistere al sorpasso di Hamilton ai danni di Glock all’ultima curva.
A questi nomi vanno aggiunti anche grandi campioni come Alberto Ascari, Sebastian Vettel, Michele Alboreto e Jacky Ickx, dunque diventare vice campione del mondo con la Ferrari porta comunque Charles Leclerc a essere in bella compagnia.