Tempesta in casa Red Bull? Marko e la frecciatina a Perez

Il GP di Abu Dhabi ha chiuso la stagione 2022 di F1. Malgrado il suo exploit la Red Bull non è del tutto contenta. E Marko ne spiega il motivo.

Mancava solo un tassello per rendere la bella favola della scuderia energetica perfetta, ed invece, le è andata male. Dopo aver conquistato le due coppe più importanti, quella piloti, con Verstappen capace di bissare il 2021, e quella costruttori, spezzando il dominio Mercedes cominciato nel 2014, la Red Bull avrebbe voluto fare doppietta tra i conduttori, ma l’impresa non è riuscita.

Helmut Marko (Ansa Foto)
Helmut Marko (Ansa Foto)

Ebbene, senza troppi giri di parole, e con la brutalità che lo caratterizza, il talent scout del team Helmut Marko ha incolpato Sergio Perez. A suo avviso se il driver di Guadalajara fosse stato più brillante lungo tutta l’annata, non si sarebbe trovato ad affrontare la volata di Yas Marina a pari punti con Leclerc.

E pazienza se a penalizzarlo nell’ultima gara ci sia stata pure una strategia a doppia sosta, a differenza di quella singola adottata dal box Ferrari, per il consulente della squadra con base a Milton Keynes, il biasimo va tutto al 32enne.

Ma entriamo nel dettaglio. Il primo pit stop è stato fatto già al giro 16. Questo perché, stando al parere dell’austriaco, il #11 avrebbe spinto troppo consumando le gomme. La seconda entrata è invece avvenuta alla tornata 34. E in quel frangente, a fargli perdere tempo, è stata la battaglia con la Mercedes di Lewis Hamilton.

Negli ultimi chilometri è arrivato molto vicino a Charles. Ma l’errore commesso nelle prime fasi ha compromesso la sua corsa. In seguito c’è stato il duello con Ham. Con sorpassi e controsorpassi. Lì ha lasciato 1,3″. Sicuramente avremmo potuto ottenere un risultato più eccitante”, ha commentato piccato.

Marko punge Perez, ma poi fa spallucce

Un po’ come la favola della volpe e l’uva, il 79enne ha successivamente annacquato la questione, definendo poco importante l’1-2. “Di certo non perderò il sonno per questo. Considerato che ci siamo portati a casa 17 successi di tappa e due titoli, c’è da essere piuttosto soddisfatti“, la sua analisi su Servus Tv, a cui poi ha fatto seguire una difesa alla scelta del muretto circa la doppia sostituzione pneumatici del messicano.

Abbiamo fatto bene. Quello che ci ha sorpreso, è quanto le Rosse abbiano saputo gestire meglio le coperture. Sainz ha rispettato le nostre previsioni, ma non Charles“, ha infine confessato.

Il round conclusivo dell’annata in quel di Abu Dhabi, è arrivato ad una settimana di distanza da una polemica. Anzi, un vero e proprio caso, scoppiato proprio nell’equipe fondata dal compianto Dietriech Mateschitz. Nei momenti cruciali dell’appuntamento di Interlagos, Verstappen aveva rifiutato l’ordine impartito dal muretto, di far passare avanti (in sesta piazza), il suo compagno, motivando il diniego con episodi non precisati del passato.

Una bomba del genere non poteva ovviamente non creare scalpore e così, una volta approdato negli Emirati, il Circus ha cominciato a domandarsi cosa potesse essere veramente successo tra i due. Addirittura la FIA si era detta disposta ad aprire un’indagine. Ma a quanto pare, anche alla luce delle richieste dei dirigenti dei team, la questione verrà archiviata come altre.

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