La F1 si è modificata sempre di più in questi anni, ecco come mai anche i punteggi non sono di certo più quelli di un tempo e si sono evoluti.
La F1 ha continuato sempre di più nel corso degli anni a perfezionarsi a migliorarsi per poter diventare lo straordinario evento mondiale che è oggi, con il punteggio che però si è modificato sempre di più in modo tale da poter diventare quanto più corretto possibile per i vincitori.
Non esiste assolutamente una corsa più affascinante della Formula 1 nel mondo delle quattro ruote, con questa competizione che è sempre stata considerata a tutti gli effetti l’apice del mondo automobilistico.
Dal 1950 a oggi infatti poter correre in Formula 1 è il più grande obiettivo che ci possa essere per tutti i piloti che vogliono diventare unici nel proprio genere, con alcuni che sono stati in grado di poter entrare nella leggenda.
Ovviamente però ci sono state sempre grandi modifiche al regolamento, soprattutto perché le automobili si sono perfezionate sono cambiate sempre di più nel corso degli anni, per questo motivo diventa fondamentale capire come gestire la stagione.
Partiamo innanzitutto dalla primissima introduzione del regolamento, ovvero quella del 1950, un anno nel quale il Mondiale di F1 veniva gestito in maniera completamente opposta rispetto a quello attuale.
A punti infatti andavano addirittura la metà dei piloti attuali, tanto è vero che solamente i primi cinque potevano migliorare la propria classifica, ma era talmente sottile la differenza che l’importante era praticamente riuscire a entrare in quelle posizioni.
Per il primo infatti c’era solamente la possibilità di guadagnare 8 punti, per il secondo 6, il terzo 4, il quarto 3 e infine il quinto 2, con la possibilità di migliorare la propria classifica con il giro veloce che dava già a loro un punto.
Il sistema che però venne usato per la maggior parte del tempo fu quello che venne cambiato solamente all’inizio del nuovo millennio, infatti per gran parte della storia della Formula 1 a punti ci andarono solamente i primi 6 con 9 punti per il primo, 6 per il secondo, quattro per il terzo e poi via via scalando fino alla sesta posizione.
Fu davvero breve il passaggio ai 10 punti per il primo posto mantenendo invariate tutte le altre posizioni, mentre durò indicativamente una decina d’anni la variante che portò il secondo a ottenere 8 punti, il terzo 6 e via via scalando fino all’ottava posizione.
Dal 2010 invece c’è questa nuova regola per quanto riguarda i punteggi, probabilmente è molto più corretta e che dà grandissima importanza al vincitore.
Nuovo regolamento in F1: il vincitore mai così importante
L’obiettivo degli ultimi anni è stato quello di poter dare sempre maggiore risalto al pilota in grado di vincere quanti più Gran Premi possibile, il che è sicuramente più che corretto.
Dal 2010 infatti il vincitore porterà a casa la bellezza di ben 25 punti, addirittura sette in più rispetto al secondo che chiuderà a quota 18.
Anche la differenza con il terzo diventa decisamente importante, con il podio che dunque ha una grande valenza rispetto alle altre posizioni, perché tra il secondo il terzo ci sono altri tre punti, dunque da 18 a 15 e tra il terzo e il quarto si passa da 15 a 12.
A questo punto dunque ci saranno tutte le altre posizioni che si modificheranno sempre seguendo i numeri pari, fino a quando si passerà alla decima posizione, con quest’ultima che sarà l’unica ad averla a differenza minima con chi sta davanti, infatti al nono posto si ottengono 2 punti, mentre al decimo 1.
Questa variante è stata sicuramente molto da parte di tutti quei piloti che hanno sempre cercato di poter essere continui per tutto il mondiale, perché alla fine non ci sono dubbi sul fatto che poter vincere poche gare diventa praticamente una condanna sul sogno Mondiale.
Dagli anni 90 a oggi comunque è diventato normale calcolare tutti i Gran Premi disputati durante il Mondiale, ma in realtà in passato non era così.
Infatti abbiamo avuto addirittura due casi nella storia dove il vincitore finale del Mondiale ha sfruttato la possibilità di scartare un numero di Gran Premi tale che gli ha dato modo di superare qualcuno che ha fatto più punti di lui in classifica.
Il primo caso fu nel 1964 con la Ferrari di John Surtees, con il britannico che totalizzò un totale di 40 punti, mentre Graham Hill ne realizzò 41, ma dovendo scartare in totale 4 Gran Premi, alla fine il ferrarista rimase a 40, mentre il britannico della BRM passò a 39.
Il caso più clamoroso invece è sicuramente quello del 1988 con Ayrton Senna che ottenne il suo primo titolo iridato ai danni del compagno di squadra Alain Prost, nonostante il francese avesse totalizzato ben 105 punti contro i 94 del brasiliano, ma dovendo scartare un totale di quattro Gran Premi ecco allora che il titolo mondiale andò al sudamericano per 90 contro 87.