Non c’è pace per il noto marchio Tesla, che in queste ultime settimane è alle prese con una serie record di richiami per diversi problemi.
Se c’è un auto elettrica per eccellenza, questa è la Tesla, che per tutti i suoi modelli ha adottato questa tecnologia, non prendendo mai in considerazione la possibilità di montare motori termici, che ormai sono banditi anche dall’Europa, anche se ci sarà ancora un periodo di transizione abbastanza lungo. Il marchio di Elon Musk ormai è in espansione in tutto il mondo, nonostante i prezzi delle sue auto siano tutt’altro che economici. I dati delle vendite sono costantemente in aumento, pur aumentando anche gli episodi spiacevoli che riguardano le sue vetture come i roghi dovute alle batterie.
Il problema sicurezza è da tempo al centro delle attenzioni di Tesla, che sta facendo il possibile per migliorare le proprie vetture. Tanto che ora è arrivata anche la certificazione Euro NCAP per la Model S. Ma è la parte elettrica che continua a dare dei problemi. E aumentano i richiami delle vetture in tutto il mondo.
Ad esempio in Australia ha richiamato nelle scorse settimane più di 1.000 dei suoi veicoli elettrici Model S e Model X di fascia alta dopo aver riconosciuto un guasto allo sterzo emerso dopo un recente aggiornamento del software. In particolare il problema, come fa sapere l’azienda, “può comportare una riduzione o la perdita dell’assistenza al servosterzo e potrebbe richiedere un maggiore sforzo di sterzata da parte del conducente, in particolare a basse velocità. In caso di assistenza al servosterzo ridotta o persa, si attiverà un avviso audio e un avviso visivo apparirà sul quadro strumenti”. Ma è solo un piccolo caso, perché proprio in questi giorni sono molti di più i modelli finiti sotto la lente d’ingrandimento.
Tesla, che guaio: richiami in aumento
E’ praticamente di queste ore la notizia che l’azienda di Musk è stata costretta a emettere un comunicato che riguarda 30.000 esemplari di Model X a causa di un problema ad un airbag. A quanto pare potrebbe essere stato installato un airbag con calibrazione difettosa e il rischio è che possa attivarsi inavvertitamente con un bambino senza cintura seduto al posto del passeggero anteriore. Insomma un pericolo molto importante e che riguarda i modelli del SUV Tesla prodotti tra l’8 settembre 2021 e il 5 novembre 2022.
In pratica il problema è venuto a galla a ottobre durante alcuni test di conformità pre-programmati riguardanti gli airbag. Una volta scoperto, si è cercato di capire se non si fosse trattato di un malfunzionamento “una tantum” ma così non è stato. Infatti si è notato come il possibile malfunzionamento riguardi quei modelli specifici di Model X, con il guasto che dovrebbe palesarsi solamente in caso di collisioni a bassa velocità e con maggiore frequenza quando un passeggero dai tre ai sei anni è seduto non in maniera corretta sul sedile anteriore e senza la cintura di sicurezza allacciata. Al momento comunque Tesla ha fatto sapere di non essere a conoscenza di alcuna segnalazione di incidenti, lesioni o decessi dovuti a questo difetto e sta provvedendo all’aggiornamento del firmware dei modelli interessati.
Ma non è tutto purtroppo per Tesla. Perché in contemporanea infatti ha annunciato il richiamo di più di 321.000 veicoli per un problema software che fa sì che le luci posteriori di alcune auto non funzionino correttamente. Ad essere coinvolti sono i veicoli Model 3 del 2022 e Model Y dal 2020 al 202 prodotti per i clienti statunitensi. “In rari casi, i fanali posteriori su uno o entrambi i lati dei veicoli interessati possono illuminarsi in modo intermittente a causa di un’anomalia del firmware che può causare falsi rilevamenti di guasti durante il processo di riattivazione del veicolo – si legge nella nota -. Le luci dei freni, le luci di riserva e le luci degli indicatori di direzione non sono interessate da questa condizione e continuano a funzionare come previsto”.
A partire da quest’anno, Tesla ha finora emesso 19 richiami negli Stati Uniti. All’inizio di novembre, l’azienda aveva richiamato 40.186 veicoli Model S e Model X per un problema software che potrebbe ridurre l’assistenza del servosterzo ai veicoli che superano le buche. Prima di allora, la società aveva richiamato più di un milione di veicoli per alcuni finestrini che non funzionavano correttamente. Insomma, il periodo nero non vuole proprio finire.