Nel venerdì dell’ultimo GP della stagione, la F1 Commission si è riunita per definire il regolamento del prossimo futuro.
Per cercare di essere più avvincente, il Circus continua a cambiare volto. E così ad una rivoluzione dei motori già fissata per il 2026, ha deciso di aggiungere un ennesimo rimescolamento della carte fissato per il 2024.
A Yas Marina, nel contesto della chiusura stagionale, la Commissione della F1 si è incontrata per cominciare a stendere un primo masterplan che potrà essere ampliato e modificato fino ad aprile dell’anno.
Diversi i punti presi in esame. A partire da quello sulle gare bagnate. Come si è potuto notare nei gran premi effettuati di recente sotto la pioggia, la visibilità non è sufficiente a garantire la sicurezza.
La F1 cambia: cosa sta per accadere
Dunque, verrà avviato lo studio per un kit standard da inserire vicino ai passaruota anteriori, così da evitare gli spruzzi quando si montano le full wet. In secondo luogo verranno verificati gli effetti dei flussi d’acqua all’interno dei canali Venturi. Quindi si vaglierà la possibilità di aggiungere delle luci.
Altro elemento preso in esame sono le penalità per la sostituzione della power unit. Oggi, a quanto pare, non abbastanza severe da servire da deterrente per le squadre. Ma al contrario vengono sfruttate in maniera strategica, facendo lievitare i costi.
A questo proposito il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem ha promesso che verrà rivisto anche il sistema normativo finanziario, in modo da renderlo più trasparente.
Durante il meeting è stata altresì confermata la volontà di abolire le termocoperte, anche se la sentenza definitiva sul tema arriverà il prossimo luglio.
Infine, si sta pensando di anticipare di una tornata l’attivazione del DRS in avvio di corsa, o dopo un restart seguito a Safety Car. Questa misura verrà prima testata nelle mini-gare del sabato. E quindi si approvata da tutti, introdotta in pianta stabile.
Capitolo Sprint Race
Un capitolo importante del confronto tra le teste pensanti, è stato dedicato alle ex Sprint Qualifying. L’intenzione è di semplificare la procedura del parco chiuso e ritoccare le indennità che spettano ai team in caso d’incidente. Tra le proposte avanzate, anche quella di un bonus forfettario da 300.000 dollari, senza conteggi accessori.
Per quanto concerne i weekend che ospiteranno i 100 km extra, si partirà da Baku, quinto appuntamento stagione. Successivamente si andrà al Red Bull Ring, a Spa Francorchamps, ad Austin e ad Interlagos.
I round selezionati sono sei, ma per ora sono stati diffusi solo cinque tracciati. Da quanto si può capire, comunque, la volontà è quella di selezionare il Qatar, entrato in pompa magna nel calendario.
Nell’incontro si è discusso del suggerimento avanzato da Max Verstappen. Per il due volte iridato la Sprint Race è troppo rischiosa in vista dell’evento domenicale. Motivo per cui è stata valutata la chance di rendere i due gran premi indipendenti. Ciò significa che si vorrebbe svincolare l’esito della corsa del sabato dalla definizione dell’ordine di start del GP vero e proprio.
In questa maniera, i corridori potrebbero gareggiare in piena calma (si fa per dire), spingendo senza il pericolo di intaccare l’esito della manifestazione cruciale del fine settimana.