Dopo l’addio alla Ducati, Jack Miller è tornato sulla sua esperienza nel team ufficiale e ha spiegato il perché Bagnaia è andato più forte.
Dopo cinque stagioni in Ducati, di cui due nel team ufficiale, la storia tra il marchio italiano e Jack Miller si è conclusa a Valencia. L’australiano, classe ’95, ha cominciato con i test la sua nuova avventura in KTM, dove in pratica si ritroverà ad essere il pilota di punta dopo l’addio a Miguel Oliveira, che gli ha fatto posto nella squadra ufficiale. Una stagione, l’ultima in rosso per Jack, che è stata davvero avara di emozioni, con la sola vittoria in Giappone ma anche tante gare dove non ha brillato. Sulla sua testa fin da inizio anno pendeva però quella riconferma che sembrava non arrivare mai e che alla fine è diventata definitiva. L’amarezza però ha fatto subito posto a una ritrovata serenità da parte del pilota, che ha chiuso in crescendo la sua avventura in Ducati.
Un quinquennio con la moto di Borgo Panigale comunque importante per la crescita dell’australiano, che ha dedicato comunque, nonostante la fine, parole al miele per il team e per il marchio italiano. Per lui il bottino con la Rossa recita tre vittorie e un totale di 21 podi, mentre il 2022 lo ha visto chiudere al quinto nel Campionato del Mondo.
Certo è che nel 2021, al suo arrivo nel box ufficiale, le aspettative per Miller erano davvero molto alte. Sembrava essere lui il capitano, con Pecco Bagnaia a fargli da scudiero e crescere al suo fianco. E invece si è capito quasi fin da subito che i ruoli sarebbero stati ben diversi, con stupore da parte del team che invece aveva investito forte sul suo talento. Tanto da commentare in maniera negativa al termine della prima stagione la sua esperienza nel team. I risultati però si sono visti subito, con la mancata riconferma e l’addio.
Miller spiega la superiorità di Bagnaia in Ducati
C’è da chiedersi allora cosa abbia reso Bagnaia così migliore dell’australiano. E a rispondere è stato lo stesso Miller in una intervista a Motorsport-Total: “Questa è la domanda numero uno, ma se lo sapessi lo direi. Mi preparo bene fisicamente e mentalmente per le gare. Lui guida la moto meglio di me. È così semplice. Vorrei dire perché e come e cosa dovrei fare ma non è semplice. Sto facendo del mio meglio ma quest’anno è stato meglio di me. Ma anche l’anno scorso lo è stato”.
Miller, come tutto il box Ducati, si è detto sorpreso che Bagnaia abbia fatto così tanti progressi nel team ufficiale dopo due anni insieme in quello Pramac: “Sicuramente è stata una sorpresa. Ha dato dei buoni segnali già al suo esordio ma ha fatto enormi progressi negli ultimi due anni e ha portato a casa molte vittorie”.
Nonostante la delusione per la decisione dei vertici Ducati, alla fine l’australiano ha lasciato il team in buoni rapporti: “È stato un buon momento per me e un punto di svolta nella mia carriera – ha confessato -. Prima di passare alla Ducati, ho ottenuto un podio. Ora ne ho più di 20 podi”. Infatti in Honda rischiava di dire addio ai suoi sogni di gloria ma la Ducati ha creduto nel suo talento e gli ha dato comunque una possibilità, che però non ha sfruttato pienamente. “È stato un viaggio incredibile, ho imparato molto in Ducati perché ho guidato così tante configurazioni diverse della moto e ora conosco molto bene questo aspetto. Ma il motivo del mio addio è che volevo provare qualcosa di nuovo. Quindi alla fine è stata una mia decisione. Sono molto contento di come è andata la seconda metà della stagione. Spero di poter portare questo slancio con il nuovo team”.