La Fiat potrebbe rispolverare un grande classico nei prossimi anni, rilanciando la Multipla. La vettura ha sempre diviso l’opinione pubblica.
Auto più brutta della storia della casa del Lingotto o vettura geniale per spazi e comfort? Chi ha scelto di acquistare, ai tempi, una Multipla ha già risposto alla domanda, ma in tanti si sono dibattuti sulla questione. Persino il premio Pulitzer Dan Neil ammise: “La Multipla ci ricorda che le auto non devono solo essere funzionali, ma anche belle o, perlomeno, evitare di assomigliare a questa”. Una bordata che coincise con l’inserimento del monovolume italiano nella lista delle 50 automobili più brutte di sempre.
Rispetto ad altre vetture dello stesso segmento, la Fiat con la Multipla riuscì a far parlare di sé. Fattore da non sottovalutare, specialmente in un universo sempre più popolato di monovolumi spaziosi. L’idea di fondo dei vertici della Fiat, alla fine degli anni ’90, era creare una vettura comodissima con due file di tre posti ciascuna. La moderna Multipla prese inspirazione dalla vecchia 600 Multipla del 1956. Dimensioni molto diverse, ma risultato di dubbio gusto molto simile. Sei posti, in poco più di tre metri e mezzo di lunghezza, che fecero scalpore.
Il design eccentrico della monovolume italiana, comunque, aveva impressionato. L’auto sembrava uscita da un fumetto. Il primo modello nacque con diverse motorizzazioni: un 1.6 16V con 100 CV, 4 cilindri in linea a benzina, che consentivano di percorrere lo 0 a 100 km/h in 12,6 secondi e raggiungere i 170 km/h di velocità massima; un 1.6 16V BiPower 100, ovvero 4 cilindri in linea, Benzina-Metano; un 1.6 16V BluPower 95 a Metano; un 1.9 JTD 8V 105 Diesel. Il motore più brioso della gamma, arrivò nel 2001, ed era il 1.9 JTD 8V da 116 cavalli, 4 cilindri in linea Diesel, che faceva scattare il monovolume da 0 a 100 km/h in 12,2 secondi e raggiungeva la velocità massima di 176 km/h. Una vettura non scelta dal pubblico per la sua potenza, ma per i consumi medi ed uno spazio a bordo, davvero, esagerato.
Dopo l’esposizione al Salone di Francoforte del 1997, tanti altri brand cercarono di imitare la Fiat con il lancio di vetture a sei posti. Il Museum of Modern Art di New York scelse di ospitare nel 1999 la Multipla, pur non essendo un masterpiece. Il design curvoso la rese un’auto buffa. Lo scalino con i due fanali tra cofano e parabrezza rappresentarono, forse, il tratto distintivo più brutto, ma allo stesso tempo autentico della vettura. L’ampio portellone del bagagliaio era, assolutamente, uno degli aspetti che la rendevano ideale per il carico e lo scarico. Le sospensioni anteriori erano delle classiche MacPherson, mentre le sospensioni posteriori erano a ruote indipendenti del tipo a bracci tirati. Nulla era lasciato al caso, proprio per permettere all’auto di avere ancora più spazio interno.
Non solo l’auto era strana nelle forme tondeggianti esterne, ma risultava particolare anche nella scelta degli interni. Il disegno della plancia, per fortuna, non si è più rivisto ma a distanza di oltre 20 anni si ha la sensazione quasi di qualcosa di unico che non tornerà più nelle stesse vesti. Il bagagliaio (430 litri, ampliabile a 1300 con i sedili posteriori reclinati), era da record. Sottoposta ai crash test EuroNCAP nel 2001, la Multipla ottenne un risultato di 3 stelle nella protezione adulti e 2 stelle nell’impatto pedoni. In strada, oggigiorno, se ne vedono poche, anche a causa delle limitazioni alla circolazione. Vittorio Falzoni Gallerani del Sole 24 Ore ritenne la Multipla del 2004 “uno dei (restyling, ndr) maggiormente peggiorativi che la storia dell’automobile ricordi” e che “il tentativo di normalizzare queste linee con un muso di aspetto tradizionale innestato a viva forza sull’auto […] fu un fallimento stilistico”. In ogni caso le 230.000 unità vendute testimoniano, con il senno di poi, una chiara volontà popolare.
Il render della nuova Fiat Multipla
La seconda serie, prodotta dal 2004 al 2010, perse il tocco magico della prima, seppur fosse più gradevole e lineare nel design. L’architetto italiano, Tommaso D’Amico, sul proprio canale YouTube ha lanciato una versione moderna della Multipla che potremmo definire audace. Date una occhiata anche al render della nuova Fiat 500XL e della mitica Lancia Aurelia.
D’Amico ha dichiarato: “In questo video propongo il concept della nuova Multipla, una monovolume compatta per coloro che pretendono molto dal proprio mezzo. La Multipla è stata considerata uno degli esempi delle nuove tendenze della motorizzazione di massa e l’audace ed inconsueto design della carrozzeria le ha riservato un’accoglienza contrastante tra gli eventuali avventori. Il modello del render sarà più SUV, creando una nuova auto sul mercato proposta con un design accattivante e alla moda, con più centimetri di spazio rispetto alle vecchie versioni e puntando su moderni di sistemi infotainment e connettività. Una Fiat con le peculiarità di un medio SUV che potrebbe di sicuro entrare con forza nel mercato mondiale. Per questo concept, sulla base delle moderne tecnologie, è previsto un esuberante nuovo motore Hybrid 1.5 150 cv TCT7, con cambio automatico e trazione RWD. La carrozzeria sarà proposta in colorazioni molto eleganti”.