Giacomo Agostini ha espresso il suo giudizio sul campionato MotoGP 2022 e fatto anche delle considerazioni sul prossimo.
Il 2022 è stato un anno da incorniciare per la Ducati, che è tornata a trionfare sia in MotoGP sia nel Mondiale Superbike. Il titolo piloti nella top class mancava dal 2007, quando fu Casey Stoner a portare in trionfo la casa di Borgo Panigale. Quindici anni dopo è stato Francesco Bagnaia ad imporsi come numero 1 della categoria.
Un pilota italiano su moto italiana non vinceva la corona iridata nella classe regina dal 1972. Cinquant’anni fa era stato Giacomo Agostini in sella alla MV Agusta a laurearsi ancora una volta campione nella 500. Pecco ha fatto una cosa che non è riuscita neppure al suo maestro e amico Valentino Rossi, che nel biennio ducatista faticò tanto e non vinse neppure una gara.
Il piemontese, già vice-campione MotoGP nel 2021, è riuscito a fare il salto di qualità che tutti si aspettavano e ha trionfato. Non era facile recuperare 91 punti su Fabio Quartararo dopo il ritiro al Sachsenring, però ce l’ha fatta e ha coronato un grande sogno.
Giacomo Agostini commenta la MotoGP
Agostini in un’intervista concessa a MotoG-Podcast de La Gazzetta dello Sport si è così espresso sulla vittoria di Bagnaia: “È stato bravissimo e la Ducati spettacolare. Quando vincevo io, mi piaceva rappresentare l’Italia e la sua tecnologia. Lo stesso varrà per Pecco, che ora capirà cosa ha fatto. Quando vinsi il primo Mondiale a Monza nel 1966, mi resi conto il giorno dopo – leggendo i giornali – di cosa significasse”.
Il quindici volte campione del mondo è felice di rivedere un’accoppiata italiana sul tetto della top class, però il 2023 sarà un anno ancora più difficile probabilmente: “Con Bagnaia, Bastianini, Quartararo e Marquez vedo i quattro che ci daranno gioie. Ducati ha una coppia vincente e qualche screzio va messo in conto. Per Marquez sarà complicato dominare come in passato, ma probabilmente ha ancora 7-8 anni ad alto livello. Quartararo vorrà rifarsi dalla delusione. Sarà importante vedere chi tra loro avrà la moto migliore a febbraio”.
Ducati ha promosso nel team ufficiale un altro rider italiano, Enea Bastianini, e sarà interessante vedere come andrà la convivenza con Pecco. Ma bisognerà prestare attenzione pure alle mosse di Yamaha e Honda, che vorranno riportare al top rispettivamente Quartararo e Marquez.
Ad Agostini è stato chiesto se gli piacerebbe provare la Ducati Desmosedici GP e ovviamente ha risposto di sì, però ha anche aggiunto: “Con un po’ meno di elettronica, perché vorrei che il pilota tornasse più importante. Forse farei torto a MV Agusta e Yamaha, ma quasi quasi lo chiedo a Dall’Igna”.
La leggenda del Motomondiale già in passato ha detto che in MotoGP c’è troppa elettronica e che il pilota fa meno la differenza nell’era moderna. Difficile pensare a un cambiamento in futuro. I prototipi hanno grande potenza e anche per questioni di sicurezza è importante che intervenga la tecnologia.