In casa Ferrari c’è incertezza per quanto riguarda la figura del team principal. La scelta tra Binotto e Vasseur passa anche dai piloti.
Mesi decisivi in casa Ferrari per quella che sarà la squadra del futuro. Mattia Binotto è giunto al termine del quarto anno da team principal, e c’è da dire che il bottino è davvero deludente. Dal 2019 al 2022, la Scuderia modenese ha ottenuto la miseria di 7 vittorie, contro le 14 che portò a casa Maurizio Arrivabene nello stesso arco temporale, tra il 2015 ed il 2018.
L’attuale amministratore delegato della Juventus fu allontanato da Maranello per molto meno, considerando che due titoli mondiali sfuggirono per veri e propri dettagli. Binotto, invece, sembra essere in bilico, e su di lui incombe l’ombra di Frederic Vasseur, grande amico di Nicholas Todt, manager di Charles Leclerc, e di Carlos Taveres, CEO di Stellantis.
In queste trattative, ha la sua importanza anche la forza politica dei protagonisti, e da questo punto di vista, Vasseur pare essere in vantaggio rispetto all’attuale team principal della Ferrari. Va però sottolineato che Binotto, in quel di Abu Dhabi, è apparso sicurissimo della sua posizione, parlando del 2023 come anno fondamentale, facendo intendere che si tratterà di un’ultima spiaggia.
L’accento va posto su un aspetto molto importante, che riguarda l’intero gruppo di lavoro. Se Binotto dovesse lasciare, si darebbe il via ad una vera e propria rivoluzione, con il direttore sportivo Laurent Mekies, il responsabile delle strategie Inaki Rueda ed altre teste che hanno commesso gravi errori che potrebbero saltare. Questo scenario, invece, non è praticabile nel caso di permanenza dell’ingegnere di Losanna, che ha già confermato tutto in blocco.
Le novità non tarderanno ad arrivare, ma è chiaro che sarà un inverno lungo all’interno della Gestione Sportiva, nella speranza che tutto ciò non vada ad inficiare sulla preparazione della nuova macchina. Nel 2023 non possono e non devono esserci scuse, dal momento che un’altra sconfitta non verrebbe tollerata, anche per non compromettere i rapporti con i piloti.
Ferrari, ecco chi potrebbe guidare il Cavallino
In F1 non mancano le questioni politiche dietro alle scelte che le squadre si trovano a dover affrontare. In casa Ferrari, come ben sappiamo, il posto di Mattia Binotto non è più al sicuro come in passato, con la stampa italiana che qualche giorno fa aveva dato per certo l’allontanamento dell’ingegnere di Losanna in favore di Frederic Vasseur.
Il boss dell’Alfa Romeo Racing potrebbe essere una scelta migliore per Charles Leclerc, per tutta una serie di motivi. Prima di tutto, c’è da dire che i due hanno già lavorato insieme proprio nel team di Himwil nel 2018, quando il monegasco si affacciò per la prima volta al Circus guadagnandosi il posto a Maranello, grazie ad una serie di risultati strepitosi.
A ciò va aggiunta anche l’importante amicizia che lega Vasseur a Nicholas Todt, figlio dell’ex presidente della FIA e manager di Leclerc. Se dovesse arrivare il francese, sarebbe probabile che Leclerc venga promosso a prima guida a tutti gli effetti, creando una situazione simile a quella della Red Bull o a quella Mercedes ai tempi di Valtteri Bottas.
Binotto ha sottolineato più volte che in casa Ferrari non si fanno favoritisimi in favore di un pilota o dell’altro, e che tutti partono alla pari. Tuttavia, il 2022 ha dimostrato che Leclerc è chiaramente superiore a Sainz, concludendo nel mondiale davanti al compagno di squadra di ben 62 punti.
Va detto che questo dato è persino riduttivo visti i valori in campo che ci ha fornito la pista, dal momento che il monegasco è sempre stato sfavorito, in termini di strategia, rispetto a Sainz, quasi come se fosse lo spagnolo il primo pilota. Un’altra voce non poco inquietante per Charles è arrivata direttamente da Carlos senior, che ha detto che la nuova vettura, in costruzione a Maranello, sarà molto più vicina rispetto a quella del 2022 allo stile di guida di suo figlio.
Se vogliamo trarre una conclusione, possiamo affermare che per Leclerc sarebbe migliore un avvicendamento tra Binotto e Vasseur, mentre Sainz deve sperare che l’ingegnere di Losanna rimanga al proprio posto. L’attuale team principal ha sempre creduto in Carlitos, avendolo strappato alla McLaren nel 2020 per portarlo a Maranello al posto di Sebastian Vettel.
I prossimi mesi risulteranno decisivi, anche se l’iniziale certezza della dipartita di Binotto sembra essersi sgonfiata. Tuttavia, qualche intervento appare d’obbligo dopo i tanti errori di strategia visti in questa stagione, ed Inaki Rueda potrebbe essere defenestrato in cambio di rivoluzione al ponte di comando. John Elkann può decidere il futuro del Cavallino con la sua imminente presa di posizione.