La Mercedes sta lavorando sodo in chiave 2023, ma c’è un problema non da poco che andrà affrontato. Ecco cosa sta accadendo a Brackley.
Un 2022 da incubo è terminato per la Mercedes, e Toto Wolff è già carichissimo in vista dell’anno che verrà. Il team principal della casa della Stella a tre punte ha parlato già di una nuova, grande sfida da affrontare, per permettere alla sua squadra di risalire la china e di giocarsela ad armi pari con Red Bull e Ferrari.
Nonoostante una classifica deficitaria, va detto che il team di Brackley ha comunque dimostrato la propria forza in questa stagione, recuperando buona parte del gap che lo seperava dai due top team. La gara più difficile, senza ombra di dubbio, era stata quella di Imola, con entrambi i piloti esclusi in Q2 nel corso delle qualifiche.
In gara, George Russell si inventò una rimonta clamorosa per chiudere in quarta piazza, mentre Lewis Hamilton finì fuori dai punti e doppiato da Max Verstappen. Da quel momento in poi, la Mercedes è gradualmente migliorata, sino a portare a casa una lunga serie di podi nel corso dell’estate.
La ciliegina sulla torta è stata la prima pole position in carriera di Russell in Ungheria, con l’ex Williams che ha poi vissuto un sogno in Brasile. Con una guida maiuscola nella Sprint Race del sabato, George è riuscito a passare davanti alla Red Bull di Verstappen, guadagnandosi la partenza al palo per la domenica, subito davanti al compagno di squadra.
Il britannico ha poi dominato il Gran Premio sul tracciato di Interlagos, non lasciando scampo alla concorrenza. Tuttavia, i passi in avanti non sono stati confermati ad Abu Dhabi, dove persino la Ferrari è riuscita ad essere nettamente più veloce in chiave gara, conservando il secondo posto in classifica costruttori, difendendosi dall’assalto finale delle frecce d’argento.
Da vero leader quale è, Wolff ha subito analizzato la gara, affermando che la F1 W13 verrà esposta nella sede di Brackley come monito per il futuro. Quest’auto è stata la peggiore da parte della casa tedesca nel corso della dominante era ibrida, segno del fatto che anche i migliori possono commettere errori.
Per quanto riguarda il 2023, la speranza è che i “grigi” riescano a dare ad Hamilton e Russell una monoposto di livello, per sfidare l’armata Red Bull capitanata da Verstappen. Sulla Ferrari ci sono molti dubbi, dal momento che il cambio vertice tra Mattia Binotto e Frederic Vasseur potrebbe costringere la Scuderia modenese ad una stagione di transizione. La verità, in questo senso, la sapremo solo a marzo.
Mercedes, dichiarato illegale un pezzo dell’ala anteriore
La Mercedes ha optato per una decisione insolita in questo finale di stagione, decidendo di sviluppare la propria monoposto sino alla terz’ultima gara, nonostante un campionato già concluso da tempo. L’obiettivo dello staff tecnico diretto da Mike Elliott era quello di capire i difetti di questo concetto di vettura ed analizzare fino a che punto si potesse recuperare sui rivali, in modo da improntare al meglio il lavoro in chiave 2023.
Un’ala anteriore molto discussa è stata portata ad Austin, ma la FIA l’ha dichiarata illegale per via di alcune alette presenti sui flap. Il pezzo è stato modificato e riproposto una settimana dopo a Città del Messico, ma a quanto pare i guai non sono ancora finiti. Il motivo? Sia la piastra terminale dell’ala anteriore della freccia d’argento che le bandelle di quella posteriore dell’Aston Martin introdotta in Ungheria violano lo spirito di questi nuovi regolamenti tecnici.
L’obiettivo della Federazione Internazionale è quello di rendere più facilmente seguibili queste monoposto, e l’introduzione di parti aerodinamiche del genere rischia di causare nuove turbolenze che impedirebbero a chi è alle spalle di restare vicino nei tratti guidati. Per questo motivo, sono stati eliminati i bargeboard e semplificate le ali, sia quella anteriore che posteriore, portando la concentrazione del carico aerodinamico nella zona dei fondi.
La Mercedes ha tentato di aumentare la propria downforce con soluzioni al limite del regolamento, ma la FIA non ha accettato questa parte della vettura. Dunque, nel 2023, il team di Brackley sarà costretto a fare dei passi indietro, ma in F1 è normale cercare delle soluzioni che vadano sempre ad intaccare le zone più losche del regolamento.
Sarà curioso capire come reagiranno gli uomini di Toto Wolff, ma siamo sicuri che loro non sbaglieranno due monoposto consecutivamente. La Red Bull ha acquisito un vantaggio tecnico non da poco, ma queste auto sono ancora all’inizio del loro sviluppo e c’è ancora tanto potenziale da tirare fuori. Il futuro promette spettacolo.