La Moto2 è sempre stata una categoria molto amata per la sua alta spettacolarità, per questo motivo è giusto conoscere le moto nel dettaglio.
Nella storia del motociclismo è sempre stato molto importante riuscire a differenziare le varie classi e categorie, perché non c’è solo la MotoGP, anzi diventa importante conoscere sempre più a fondo anche la Moto2, con questa realtà che ha potuto lanciare negli ultimi anni una serie di grandi campioni.
La stagione 2022 è stata davvero molto entusiasmante, infatti non soltanto la MotoGP è stata conclusa all’ultima gara con Pecco Bagnaia che ha avuto la meglio su Fabio Quartararo, ma allo stesso modo anche Augusto Fernandez ha vinto solo all’ultima curva contro il giapponese Ai Ogura.
Si è trattata di una stagione davvero entusiasmante e che ha potuto dare modo alla Moto2 di diventare sempre di più apprezzata nel corso della stagione, con le vetture che si stanno migliorando sempre di più.
La velocità raggiunta ovviamente non può essere quella della MotoGP, infatti sono due categorie completamente diverse e non c’è modo per quelli della classe “intermedia” di poter competere contro i più importanti rivali.
La Moto2 infatti è una vettura che è solamente di 3 cilindri, rispetto ai 4 della MotoGP, e soprattutto la cilindrata passa da 1000 a 765, il che dunque la porta a essere decisamente meno potente.
La grande differenza la si vede anche dalla velocità massima che possono toccare le due vetture, perché in MotoGP non è un problema arrivare ai 300 km/h, anzi il record è di Jorge Martin con oltre 363 km/h, mentre per le Moto2 quota 300 è davvero un’impresa.
Il record assoluto nella storia della categoria risale al Mugello nel 2019, anno in cui la Kalex di Nicolò Bulega durante le Prove libere ha avuto modo di superare di poco, di soli 0,6 km/H, quota 300.
Dunque è stato nel GP d’Italia che la Moto2 ha saputo realizzare il suo record assoluto, un traguardo che dunque vuole essere battuto, ma dunque nel complesso per questa tipologie di vetture è molto complicato arrivare a certe velocità.
Ricordiamo infatti come siano delle moto che non superano i 140 cavalli di potenza al loro interno, dunque è praticamente impossibile riuscire ad arrivare fino a 300 km/h, con queste gare che portano ovviamente a grande equilibrio.
Naturalmente nel momento in cui si livella verso il basso la potenza, tutte quante le vetture possono più facilmente raggiungere delle determinate prestazioni, dunque in Moto3 diventa ancora più avvincente il Mondiale, per questo motivo sono molti a pensare che i grandi piloti si possano scorgere nelle categorie minori.
La Moto2 si migliora: l’evoluzione negli anni
Fino a pochi anni fa la Moto2 era la vecchia Classe 250, anche se ovviamente non erano nemmeno lontanamente paragonabili ed erano molto diverse.
Quelle vetture infatti erano la classe 250 proprio perché avevano quel tipo di cilindrata e dunque anche le velocità erano decisamente inferiori rispetto a delle vetture che oggi toccano i 765 cc.
In quel caso il record assoluto era stato ancora una volta realizzato al solito Mugello, uno di quelli che indubbiamente può essere considerato come il circuito più veloce in assoluto perle due ruote.
Il migliore di tutti fu Hector Barbera che ebbe modo così di poter toccare quota 292.6 km/h, un risultato che gli ha dato la possibilità così di perfezionare sempre di più il record della 250.
Il precedente primato era infatti stato realizzato da un ragazzo che ancora oggi ha avuto modo di far divertire tutti i tifosi italiani, ovvero quell’Alvaro Bautista che aveva portato il suo mezzo a quota 292 km/h.
La Moto2 è nata definitivamente nel 2010 per poter elevare sempre di più il livello delle motociclette che ormai da tempo avevano bisogno di alzare ancora una volta l’asticella.
Nel 2002 ci fu il passaggio dalla classe 500 alla MotoGP, mentre per le categorie inferiori si dovettero aspettare ancora otto anni, decisamente non poco, ma alla fine ne ha beneficiato tutto il movimento.
Passare da una moto di 250 di cilindrata a una da 1000 era uno scotto troppo impegnativo, per questo motivo è stata sicuramente una grande idea modificare le vetture.
Nonostante questo però la differenza di prestazioni continua a essere davvero considerevole, anche perché è ben superiore la distanza tra Moto2 e MotoGP, piuttosto che quella tra Moto3 e Moto2.
La classe più “lenta” infatti porta le sue motociclette a un massimo di 270 km/h, per questo motivo sono solamente 30 i km/h di differenza come punta massima tra le due categorie, mentre sono di oltre 60 dalla Moto 2 e la MotoGP.
Sicuramente però questi miglioramenti sono stati un vero e proprio passo in avanti per tutto il mondo del motociclismo, con l’opportunità di poter realizzare delle vetture di primissimo piano che ha dato l’occasione a grandi piloti di poter dimostrare il proprio immenso freddo anche nella seconda serie.