Marc Marquez e la Honda hanno sofferto nei test di Valencia della MotoGP, ma qualcosa sembra non tornare. Il 2023 è ormai alle porte.
La stagione di MotoGP targata 2023 si aprirà il 26 marzo a Portimao, una grande novità visto che da decenni, ormai, le danze si aprivano in Qatar. L’Europa ed il Portogallo daranno il la alle ostilità, e c’è grande attesa per scoprire quelle che saranno le forze in campo, dopo un campionato che si è concluso nel segno del dominio della Ducati.
Pecco Bagnaia, a seguito di una lunga rincorsa, è riuscito a laurearsi campione del mondo nel gran finale di Valencia, battendo la Yamaha di Fabio Quartararo. Per chi non ha seguito la stagione, il fatto che il titolo sia stato deciso all’ultima gara potrebbe essere un indice di grande equilibrio, ma la realtà è ben diversa.
Il rider torinese ha avuto una prima parte di annata molto complessa, ma una volta che la sua Rossa ha iniziato a trovare l’equilibrio necessario, non c’è stato più nulla da fare per “El Diablo”. I test di Valencia successivi all’ultimo appuntamento hanno permesso al neo-campione del mondo della MotoGP di assaggiare il prototipo della Desmosedici GP23, con cui c’è subito stato un buon feeling.
Commenti molto negativi sono invece provenuti dalle case giapponesi, ovvero Yamaha ed Honda. Quartararo ha effettuato un’ulteriore prova sul nuovo motore, che a Misano aveva dato dei risultati eccellenti. Tuttavia, il rider transalpino ha detto di aver ravvisato un passo indietro sul fronte dei miglioramenti, e che c’è ancora tantissimo lavoro da fare per pensare di riprendere la Ducati, anche dal lato telaistico.
Notte fonda, invece, in casa Honda, almeno a giudicare dalle parole di Marc Marquez. L’otto volte iridato è stato durissimo, affermando che con questa moto è impossibile pensare di lottare per il mondiale. La RC213V è apparsa in netto ritardo, ed il nativo di Cervera, nel corso dell’ultimo scorcio di campionato in cui è tornato in sella, si è dovuto prendere dei rischi incredibili per tenere il passo dei rivali.
Il dato più eloquente è quello relativo alle cadute: nei 12 week-end a cui ha preso parte, Marquez ha fatto registrare ben 18 cadute, un numero impressionante. Anche a Valencia, dopo una prima parte di gara strepitosa, il fenomeno spagnolo è finito per le terre, ed è al corrente del fatto che così non si può continuare.
Le rivali più accreditate per la Ducati in chiave 2023 sembrano essere l’Aprilia e la KTM, ovvero altre due squadre europee, che sono apparse in netta ascesa. Tuttavia, le riflessioni di Marquez non sembrano aver convinto totalmente gli addetti ai lavori, che confidano in un ritorno al vertice per la prossima stagione.
MotoGP, ecco perché la Honda può tornare competitiva
Una riflessione interessante riguardo alla situazione della Honda in MotoGP è apparsa sulle colonne di “Motorsport.com“, in un approfondimento a firma di German Garcia Casanova. L’esperto delle due ruote ha analizzato i commenti di Marc Marquez maturati al termine dei test di Valencia, sospettando che la casa giapponese possa nascondere qualcosa.
Durante le prove sul tracciato spagnolo, in effetti, l’otto volte campione del mondo ha fatto 50 giri, senza mai spingere al massimo e non montando la gomma morbida al posteriore, usata da tutti quelli che hanno concluso al vertice la giornata di test. Dopo l’assaggio della Honda 2023, Marquez è tornato in sella a Jarama in un evento Repsol, per testare il carburante rinnovabile che verrà reso obbligatorio in MotoGP nel 2024.
In seguito a questa giornata, lo spagnolo è tornato sui suoi passi, affermando che i dati raccolti a Valencia e le sue sensazioni alla guida hanno dato riscontri molto positivi, anche la Honda deve continuare a lavorare senza potersi rilassare. Che di mezzo ci sia molta pre-tattica? Tutto ciò è possibile, e diverse indiscrezioni parlano di una moto molto diversa che potrebbe arrivare ai test previsti in Malesia nel mese di febbraio.
La Honda è consapevole di quanto il 2023 sia fondamentale per i rapporti con Marquez, con il quale il contratto scadrà tra meno di due anni. Per i giapponesi sarà tassativo fornirgli una moto che sia competitiva, e che, viste le sue qualità in sella, può anche essere una seconda o una terza forza, ma che gli consenta almeno di spingere come preferisce senza rischiare di scivolare ad ogni curva.
Al momento, il gap dalla Ducati è sembrato molto importante, ed anche le rivali stanno crescendo, per cui è bene che la nuova Honda rappresenti un grosso passo in avanti in chiave futura. A Portimao mancano quattro mesi esatti, per cui c’è ancora diverso tempo per affinare le proprie armi.