Vasseur, idee chiarissime su Leclerc: ecco cosa potrebbe accadere

In caso di sostituzione di Mattia Binotto, in casa Ferrari, i programmi su Charles Leclerc sembrano essere evidenti. I fan sono in attesa di una svolta.

Sono giorni importantissimi per la Scuderia Ferrari che verrà. Dopo le voci alla vigilia di Abu Dhabi di un eventuale licenziamento del team principal di Losanna il team modenese è stato costretto a rilasciare un comunicato in cui aveva parlato di speculazioni di alcuni organi di stampa. In sostanza si era smentito un possibile allontanamento di Binotto. Pochi giorni dopo il Corriere ha rilanciato la notizia, parlando già di Vasseur.

Charles Leclerc Vasseur (LaPresse)
Charles Leclerc Vasseur (LaPresse)

Il francese si è laureato all’ESTACA in aeronautica e ingegneria, il 31 luglio del 1999, dopo aver fondato il team ASM in collaborazione con la Renault. Nella sua esperienza ha portato al trionfo la squadra nel campionato francese di F3 del 1998 con il driver David Saelens. Si è ripetuto, dal 2004 al 2007, con i piloti Jamie Green, Lewis Hamilton, Paul Di Resta e Romain Grosjean. Con il team ART ha ottenuto otto riconoscimenti di squadra, tra GP2 e GP3, e undici campionati piloti, l’ultimo in Formula 2 nel 2018 con l’attuale alfiere della Mercedes, George Russell.

Si tratta di un pistaiolo, per dirla alla Arrivabene. Dopo la lunga militanza nelle categorie propedeutiche alla F1, Vasseur ha ricevuto la fiducia del team Renault. Nel 2016 ha svolto il ruolo di team principal. L’anno successivo, dopo diversi litigi con l’a.d. Cyril Abiteboul, ha scelto di passare alla Sauber. Nel team svizzero ha lanciato Charles Leclerc nel suo primo anno in F1. L’esperienza del monegasco al volante della C37 è stata molto positiva. Nelle annate successive il team Alfa ha subito una flessione, ma storicamente la Sauber non ha mai ambito alle prime posizioni della griglia. In molti vorrebbero la testa di Binotto dopo l’ennesimo campionato insufficiente.

La F1-75 si è rivelata essere un’auto valida, tuttavia gli errori gestionali, strategici del muretto e anche comunicativi sono evidenti. Persino il tanto decantato motore Superfast nella prima parte di stagione si è rivelato essere un fallimento. Dopo le prime vittorie di Leclerc in Bahrain e Australia ci si era illusi a Maranello. Il #16 dichiarò che il grand chelem di Melbourne avrebbe rappresentato un punto di partenza in vista di un lotta sino alla fine per la corona iridata. Nonostante i 46 punti di vantaggio su Verstappen e un feeling spettacolare con la wing car, la Scuderia capitanata da Binotto non è stata in grado di fare una scelta chiara sul pilota di punta.

A causa di questa incredibile confusione, il venticinquenne ha perso punti e vittorie. Clamoroso quanto è accaduto a Monaco e in Inghilterra. La Rossa ha spianato la strada alla rimonta di Verstappen. Quest’ultimo ha preso in largo nella seconda parte di stagione, anche grazie a sviluppi mirati. La Scuderia non si è dimostrata all’altezza di lottare per un riconoscimento iridato, nonostante avesse bloccato gli sviluppi anzitempo nel 2021 per concentrare le forze sull’auto ad effetto suolo. I proclami di Elkann e Binotto sono diventati un autogol clamoroso. Ferrari, cosa manca per il Mondiale? Leclerc sottolinea i problemi chiave.

Leclerc, cresce l’attesa per Vasseur

Il Presidente della Ferrari aveva parlato di apertura di ciclo vincente, mentre il team principal svizzero nel 2021, nel pieno di una annata da zero vittorie, dichiarò: “Il nostro obiettivo è vincere il mondiale al più presto, puntiamo forte sul 2022, figlio di una rivoluzione regolamentare. L’anno prossimo lottare per il titolo è un obbligo. Non riuscirci significherebbe aver sbagliato tutto. Un fallimento”. Dopo il fallimento ha ritrattato, parlando di ritrovata competitività. La realtà è che in Ferrari c’è una confusione terribile e non basterebbe la cacciata di Binotto per risolvere tutti i problemi. Gli errori degli strateghi capitanati da Rueda, i problemi di affidabilità delle Power Unit, il ritardo cronico sugli sviluppi rappresentano tutti guai di difficile soluzione in vista della prossima stagione.

Leclerc, forse, sarebbe il più felice di ritrovarsi in squadra Vasseur. La gestione del pilota di punta è uno dei pilastri, fondamentali, del Motorsport. Binotto ha trattato il driver più vincente della storia dell’Academy Ferrari come una seconda guida, in certe occasioni, e la seconda guida come un pilota con 7 mondiali alle spalle. Poco più di un anno fa, in un’intervista al magazine Racing-News365, Vasseur ha dichiarò: “Negli ultimi 25 anni tutti i buoni progetti sono stati costruiti attorno a un pilota di riferimento. La Ferrari con Schumacher, la Renault con Alonso, la Red Bull con Vettel, la Mercedes con Hamilton“. Potremmo aggiungere alla lista anche Verstappen con il team austriaco, ma il team principal della Sauber ha sancito un principio a cui la Ferrari non può fare a meno.

Persino negli anni d’oro di Michael Schumacher vi erano delle gerarchie ben definite. Sul piano gestionale Binotto aveva già fatto confusione sia con la coppia Leclerc e Vettel. I due arrivarono addirittura a scontrarsi. Binotto ha voluto, fortemente, Sainz al posto del quattro volte iridato, ma su di un’auto competitiva lo spagnolo non è sembrato all’altezza dell’arduo compito. Ma a ricevere un dito in faccia fu proprio Charles Leclerc.

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