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Motomondiale

Quanti chili si perdono in una gara di MotoGP? Rimarrete scioccati

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Davide Russo

I piloti della MotoGP sono sottoposti ad un grandissimo stress psicofisico in gara. Ecco perché devono allenarsi tantissimo per farsi trovare pronti.

Il calendario della prossima annata rappresenterà uno stravolgimento epocale. Le gare saranno 21 e sono previste altrettante Sprint Race. Si incomincia a marzo con il primo GP in Portogallo e si terminerà a fine novembre, nella consueta tappa di Valencia. I rider della MotoGP dovranno affrontare nel complesso 42 round. Le gare brevi del sabato avranno la durata di metà corse domenicali.

MotoGP (ANSA)

Come faranno i piloti a resistere ad un tale stress? Cambieranno preparazione fisica e regime alimentare? La risposta è positiva, anche perché una Sprint Race non sarà mai paragonabile ad una sessione di libere. I piloti dovranno farsi trovare pronti, anche sul piano della reidratazione. Ciascun rider ha un piano alimentare personalizzato, in base anche alla struttura fisica e al metabolismo. Non tutti i piloti seguono la medesima dieta, ma di base per recuperare tra una fatica e l’altra devono bere tantissimo, assumendo sali minerali e proteine. L’allenamento fisico risulterà essenziale per resistere allo stress di tante gare consecutive.

C’è chi, dopo una gara, non sembra nemmeno affaticato e chi suda tantissimo, come ad esempio i centauri del team Pramac. Nel 2023, i 45 minuti di tutto gas della domenica saranno preceduti da una corsa del 50% dell’intera distanza di una singola gara. Quindi se un GP consterà di 30 giri, la SR del sabato avrà 15 giri. Il motociclismo già da anni è uno sport per atleti veri, ma nella prossima stagione rischia di diventare per Iron man. Come è emerso da uno studio, riportato sulle colonne di Corsedimoto, i piloti della MotoGP consumano 1500 calorie, perdono 2-3 chili di peso e fanno il 30% di fatica in più rispetto ad un rugbista della Nazionale.

Ballare sulla moto, a quelle velocità, tra una curva e l’altra porta il cuore a battere, stabilmente, sopra le 180 pulsazioni/minuti, arrivando fino a 220 nei punti più impegnativi e veloci delle piste. Per questo motivo i rider si allenano tutto l’anno, tra palestra, piscina e sessioni sui campi da cross. Sono finiti, da anni, i tempi in cui i piloti potevano permettersi in lusso di condurre una vita sregolata, dormento poco e fumando. Dietro ad ogni trionfo ci sono innumerevoli sacrifici. Non solo è dura arrivare in alto, ma anche rimanerci a lungo termine.

MotoGP, i segreti di una preparazione perfetta

I piloti sono seguiti da personal trainer specializzati. Antonio Cascini, consulente per tanti anni di Yamaha Motor Racing e preparatore di Jorge Lorenzo nella stagione 2013, sulle colonne di Corsedimoto, ha spiegato il duro lavoro che c’è dietro ad un pieno recupero fisico. “La prima fase è di recupero per smaltire la fatica della stagione precedente, oltre allo stress, ai viaggi e ai continui allenamenti. Poi si passa alla preparazione vera e propria. Allenare un pilota top level è difficilissimo. Per esempio devi evitare l’aumento della massa muscolare, perchè in moto anche un solo chilo in più pesa negativamente sulla prestazione della moto in frenata, accelerazione e consumo di benzina e gomme”, ha analizzato Antonio Cascini.

Occorre un lavoro che migliori il patrimonio muscolare, allenando le fibre alla forza nell’arco di tempo necessario per correre la gara – ha proseguito il noto PT – ciascun pilota risponde allo sforzo in maniera diversa per cui il lavoro è personalizzato e concentrato sulle fasce muscolari più sollecitate durante la guida. E non ci sono solo i muscoli: bisogna allenare anche l’equilibrio, il colpo d’occhio, la capacità di restare concentrati sotto sforzo. L’altro problema dei piloti è che molti hanno subito traumi, per esempio a spalle e caviglie, per cui hanno bisogno di lavorare evitando, ad esempio, la corsa”.

“Per fare fiato si usano cyclette particolari oppure macchine che simulano il jogging ma senza stress per le articolazioni. Ideale è il lavoro in piscina perchè si può caricare senza mettere sotto stress le articolazioni. I piloti della MotoGP fanno una doppia sessione quotidiana di 3-4 ore e il giorno dopo lavorano con la moto: cross, supermotard, dirt track. L’indomani si torna in palestra, nella fase calda della preparazione non ci sono pause. Importantissima la dieta, i piloti di oggi curano l’alimentazione in maniera maniacale”, ha chiosato il preparatore italiano.

Jorge Lorenzo per esempio beveva solo acqua a temperatura ambiente, in qualsiasi condizione, perfino in Malesia dove si corre con 40 gradi e umidità altissima. Tutti i piloti devono evitare il caffè e gli alcolici. Dopo le gare i rider vengono subito reidratati con sali minerali. Nelle interviste nel ring post GP avrete notato e borracce che hanno in mano. Per recuperare tra un weekend e l’altro i piloti recuperano anche attraverso dei sistemi di crioterapia sistemica, stando a -180 gradi per due-tre minuti. Alla 8 ore di Suzuka nel 2001 Valentino Rossi, tra un turno di guida e l’altra, si infilava in una tinozza piena di cubi di ghiaccio. Oggi le tecnologie sono evolute tantissimo, ma lo sforzo fisico è sempre più alto.

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Davide Russo

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