Il nove volte campione del mondo, Valentino Rossi, è stato colto di sorpresa dalle parole rilasciate dal MotoGP Project Director di Ducati, Paolo Ciabatti.
Dopo i festeggiamenti per il titolo di Bagnaia a Valencia i vertici della Ducati si sono confrontati sul programma futuro della casa. I risultati raccolti nel 2022 sono stati strepitosi. Il team ufficiale ha vinto il titolo a squadre e la Desmosedici si è confermata la moto da battere in pista, per il terzo anno di fila. Mancava solo il riconoscimento di un pilota italiano e il successo di Bagnaia ha riportato l’entusiasmo alle stelle in Italia, come non accadeva dai tempi di Valentino Rossi.
Il Dottore ha scelto di scommettere nel 2022 sulla tecnologia della casa di Borgo Panigale, dando a suo fratello Luca Marini e Luca Bezzecchi l’opportunità di salire in sella alla Desmosedici. La squadra del nove volte campione del mondo ha corso, dal 2014 al 2021, come Sky Racing Team VR46, mentre nel 2022 ha debuttato in MotoGP come Mooney VR46 Racing Team. Il binomio Rossi con la Rossa è iniziato bene. Bezzecchi ha ricevuto il riconoscimento di rookie dell’anno, mente Marini è cresciuto di gara in gara, pur non arrivando ancora a podio.
La squadra del Dottore è arrivata in scia, a soli 12 punti, dal team Gresini che, nel 2022, ha vinto quattro gare con Enea Bastianini. La costanza di risultati è ben augurante anche in vista della prossima stagione. Squadra che vince non si tocca o no? A tal proposito le parole di parole di Paolo Ciabatti, in una intervista rilasciata a Speedweek, hanno gelato il centauro di Tavullia. “Correre con quattro squadre, e quindi con otto moto, non è una situazione ideale nel medio o lungo periodo”, ha confessato il direttore sportivo di Ducati. Potrebbe essere già terminato l’idillio tra la squadra VR46 e la casa di Borgo Panigale.
Rossi ha firmato un contratto pluriennale e vorrebbe rendere effettivo, anche in futuro, il passaggio dei migliori talenti della VR46 Riders Academy sulle Ducati in MotoGP. Valentino è coinvolto al 100% nel progetto, insieme al manager Nieto e al suo storico amico Uccio, ma per essere al passo con i tempi ha bisogno della Desmosedici. Il team può rappresentare il trampolino di lancio per suo fratello e altre promesse italiane, come è già accaduto in passato. Nell’Academy del fenomeno di Tavullia sono cresciuti il neo campione del mondo della MotoGP, Pecco Bagnaia, e il vice campione del mondo 2020 Franco Morbidelli. Date una occhiata alla 100 Km dei Campioni: Valentino Rossi e Luca Marini battuti, ecco da chi. Ducati, arriva lo sfogo di Domenicali su Valentino Rossi: fan allibiti.
Valentino Rossi, il matrimonio con Ducati traballa
Quest’anno il Dottore ha voluto fortemente una GP22 per suo fratello Luca e ha lanciato in top class Bezzecchi. I due rider si sono trovati a meraviglia sulla moto italiana. Marini aveva già corso nel 2021 in sella alla Desmosedici, ma è balzata direttamente dalla GP20 al modello 2022. La frase di Ciabatti nasconde una amara verità, 8 Ducati in pista rischiano di essere troppe. In questa annata, nella difficile rimonta di Pecco Bagnaia, sono scoppiate diverse polemiche anche in merito ai team order. La competitività della moto italiana è risultata evidente con il rischio che spesso dalle prime file partissero solo rider su Desmosedici.
Bagnaia e Miller hanno vinto insieme 8 gare, ma anche i piloti dei team Pramac e Gresini sono stati molto competitivi per podi e vittorie. Nel 2024 la casa di Borgo Panigale potrebbe decidere di ritornare ad avere 6 moto in pista in MotoGP. Il team manager di Yamaha, Lin Jarvis, ha fatto presente che 4 moto rappresentano il giusto compromesso. Ciascuna casa dovrebbe avere un team satellite. Al momento la Ducati ne ha 3 di squadre satelliti che usufruiscono dei bolidi emiliani. E’ naturale che tutti i piloti, ad oggi, vorrebbero correre su una Desmosedici, ma non può neanche diventare un dominio monomarca in top 10. Non sarebbe uno spettacolo nemmeno per i vertici della Dorna che gestiscono la MotoGP.
Luca Marini e Marco Bezzecchi avranno a disposizione nel 2023 la stessa moto con cui Bagnaia si è laureato campione. Non ci sarà il passaggio alla GP23, anche per motivi di costi. “Ci troviamo molto bene con il team di Valentino Rossi. Abbiamo un contratto che ci lega fino al 2024, ma non posso prevedere cosa accadrà dopo – ha aggiunto Paolo Ciabatti – i piloti del Team Mooney VR46 sono molto soddisfatti della Desmosedici, vedremo cosa succederà. Mi dispiace che Yamaha abbia perso l’altra squadra, Suzuki non ha pianificato un satellite team quando abbiamo preso gli accordi con Rossi e Gresini. Poi si sono ritirati. E Aprilia non era attraente un anno fa quando abbiamo firmato con Gresini Racing. Quindi abbiamo fatto un accordo per due anni con tutti”. In caso di addio al termine della prossima stagione, il team del Dottore potrebbe tornare a battere la porta della Yamaha, prestazioni della futura M1 permettendo.