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Mercato

Bentley, quanto è caro il nuovo logo? Il prezzo diventa esorbitante

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Oscar Slaifer

In attesa del primo modello 100% elettrico, Bentley ha deciso di dare una rinfrescata al suo logo. Ed è così tecnologico da essere un optional.

Non solo rivoluzione elettrica. Per gran parte dei marchi automobilistici mondiali è tempo di rinnovare, oltre al parco macchine, anche la filosofia di lavoro per essere sempre più al passo con i tempi. Ma c’è anche da rinfrescare un po’ la propria immagine e per farlo si guarda anche al marchio. In Europa si sono mosse in tal senso Peugeot, Citroen, Renault, ma anche Dacia, Lancia e tra le grandi case anche l’Audi, che proprio nei giorni scorsi ha presentato il suo stemma in chiave moderna. Ma in generale questo è un atto che sta a poco a poco coinvolgendo tutti i grandi marchi. E non poteva esimersi dal farlo anche uno storico come Bentley.

Il nuovo logo Bentley (foto ufficiale)

La storica casa britannica è nel mezzo di un profondo rinnovamento del proprio parco auto, tanto che nel 2025 dovrebbe apparire sul mercato il primo modello 100% elettrico. Un cambiamento che sarà epocale, vista la storia del marchio, da sempre sinonimo di eleganza e sportività. Ma intanto i vertici hanno deciso di cominciare dal proprio simbolo, presente sulle proprie auto più moderne.

Un simbolo immortale

La Bentley ha presentato il suo primo logo nel 1919 e, a differenza di molti suoi rivali, è rimasta fedele al design negli ultimi 100 anni. Le ali che si alzano all’interno del logo fanno credere a molti che simboleggino un’auto volante. Una teoria che non è troppo inverosimile, se si considera che le case automobilistiche si rivolgono spesso al simbolo delle ali quando progettano i loghi delle loro aziende. Infatti, Mini, Mazda, Genesis, Aston Martin e Chrysler, solo per citarne alcune, usano tutte le ali nei loro loghi. Inoltre, altri loghi includono animali con ali o addirittura uccelli. In passato proprio queste erano il simbolo di velocità e maestosità e per questo abbondavano sui marchi automobilistici. ma sono anche simbolo di autonomia e mobilità, oltre ad avere un richiamo all’aerodinamica. Ma non è tutto.

Ma la casa inglese ha un altro simbolo che la contraddistingue. Parliamo della Flying B, che è stata introdotta nella prima metà del Novecento. Si tratta di un’elaborata “B” verticale in ottone con le ali tenute orizzontalmente. Nel 1933, Bentley assunse Charles Sykes, la mente artistica dietro Rolls-Royce Spirit of Ecstasy, per disegnare una nuova “mascotte” per l’azienda. Sykes creò così un’unica ala Art Déco con una “B” inclinata in avanti, ma il design ad ala singola non piaceva ai fan di Bentley, quindi la società cambiò il concetto per includere due ali.

Bentley, il nuovo logo si fa pagare caro

Sebbene Bentley non abbia apportato grandi modifiche al suo elegante simbolo, ci sono stati alcuni piccoli aggiustamenti nel corso degli anni. Molti forse non se ne sono accorti ma la casa automobilistica ha modificato nel tempo il numero di piume nelle ali in base al modello delle vetture, rimanendo sempre fedele però all’immagine che ormai la contraddistingue nel mondo. Tra i recenti ritocchi c’è da segnalare quello effettuato da Hoe Young Hwang, una mascotte che richiede ben 11 settimane per essere realizzata e che, per la prima volta, non si rovina mai.

Questo simbolo è stato scelto da Bentley da una lista di design interna ed è un optional che si può montare sulle nuove vetture. La casa ha fatto sapere anche come viene creato, e non è affatto un processo semplice. Solo per averlo pronto per l’uso ci vogliono 11 settimane. Questa nuova “Flying B” è fusa come un unico pezzo di acciaio inossidabile 316, che ha una struttura in grado di resistere a temperature estreme. L’aggiunta di molibdeno gli conferisce anche resistenza alla corrosione, importante per un componente esposto alle intemperie tutto l’anno.

Questo nuovo logo è realizzato utilizzando una tecnica solitamente riservata a componenti di precisione come le pale delle turbine a gas. Una volta completato l’elaborato e dispendioso processo, i LED e il cablaggio vengono collegati per dargli gli ultimi ritocchi prima che vada sulle auto. Perché questa nuova “Flying B” è attivata elettronicamente ed è dotata di una piastra di copertura che lo sostituisce quando viene riposto, inoltre può essere illuminato internamente. Questa mascotte oggi viene fornita di serie sulla Flying Spur Mulliner, ma rimane un accessorio opzionale in tutta la gamma Flying Spur. Il costo? 4 mila euro, una cifra non da poco ma forse un nulla per chi acquista macchine del genere. Infatti Bentley ha fatto sapere che il 97% degli ultimi ordini lo prevede.

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Oscar Slaifer

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