Dopo la conferma dell’addio alla Rossa di Binotto è scattato il toto team principal. Due sono i nomi incredibili che sono emersi.
Quando la separazione tra Mattia Binotto e la Ferrari era soltanto una chiacchiera, sembrava scontato che al posto dell’italo-svizzero sarebbe arrivato Frederic Vasseur. Il francese chiamato al vertice della Sauber in corrispondenza del GP del Regno Unito 2017 era stato fortemente voluto dal compianto Sergio Marchionne che da dietro le quinte stava già muovendo i fili utili per rendere realtà l’ingresso di Alfa Romeo, come avverrà effettivamente pochi mesi dopo.
Sarà sempre il manager nato in Abruzzo e cresciuto in Canada a spingere per la promozione di Charles Leclerc e Antonio Giovinazzi dalla F2. Il primo in qualità di talento in erba, riconosciuto come potenziale futuro campione Ferrari. Il secondo come italiano, visto che lo Stivale mancava di un rappresentante dall’epoca di Fisichella, Trulli e Liuzzi.
Ma per quale motivo è stato identificato proprio il transalpino come possibile futuro boss del Cavallino? Esattamente per il rapporto stretto che vanta con il monegasco, a partire dal 2016, anno in cui il pilota vinse con la ART Grand Prix il titolo di GP3.
In pratica, con lui al timone, il Predestinato avrebbe assicurato un trattamento di favore. Ovvero ciò che si rimprovera all’ingegnere di Losanna di non aver fatto. Per non scontentare la famiglia Sainz, il 53enne avrebbe infatti innescato momenti di di tensione interna, contribuendo ad impasse ed errori, rivelatisi alla fine fatali per l’esito del campionato.
Binotto via dalla Ferrari, ecco chi arriva
Curiosamente, da quando martedì mattina è arrivato l’annuncio, l’ipotesi del dirigente del Biscione ha perso propulsione, alimentando almeno un paio di suggestioni interessanti, quanto, probabilmente fantasiose.
Da quanto si apprende a Maranello, avrebbero già composto il numero di Milton Keynes per cominciare a sondare il terreno.
Come riporta la nota ufficiale prodotta dalla scuderia è stato avviato il processo di ricerca del nuovo responsabile del muretto, la cui nomina avverrà entro il 31 dicembre prossimo. Ovvero alla scadenza della collaborazione con il tecnico diventato boss.
Nelle settimane che ci separano da quella data, il corteggiamento iniziato nei confronti del capo della Red Bull Christian Horner potrebbe continuare. Anche se appare quasi impossibile che l’inglese possa lasciare la compagine che lo ha di fatto creato accogliendolo nel 2005, proprio in un frangente particolare come questo. Ovvero a pochi mesi dalla scomparsa del patron Dietrich Mateschitz e con una coppa costruttori e una piloti appena conquistate dopo aver messo fine al dominio delle Frecce d’Argento che proseguiva imperterrito dal 2014.
Altro pezzo da novanta che è stato tirato in ballo è Ross Brawn. Ex stratega dell’equipe modenese nell’epoca d’oro di Schumacher e Jean Todt, nonché fresco pensionato FIA.
A fronte della sua vasta esperienza e dei suoi trascorsi tricolore, qualcuno lo vedrebbe bene al posto del buon Mattia. Lui però pare avere altro nella testa.
Così si legge nel comunicato che rende noto la sua uscita dalla Federazione e dalla F1. “Dopo il periodo Mercedes ho capito di averne abbastanza di stare in una squadra. Poi però Liberty Media ha domandato i miei servigi. L’ho fatto volentieri. Però ora è giusto ritirarsi”.
Dunque, da quanto si può comprendere l’intenzione del 68enne di Ashton-under-Lyne è di godersi quanto guadagnato in 46 anni di carriera nel Circus. Tuttavia, mai dire mai. Il richiamo della sua ex casa potrebbe fargli cambiare idea.