Damon Hill ha analizzato la stagione di Mick Schumacher e i motivi che possono aver spinto la Haas a non confermarlo in F1.
Grande la delusione di Mick Schumacher quando ha appreso che la Haas non gli avrebbe rinnovato il contratto per il 2023. Pensava di meritarsi un’altra occasione in Formula 1, invece adesso la sua carriera nel campionato è fortemente compromessa. Non ha un sedile per il prossimo anno e non è detto che lo ottenga nel 2024.
Neppure il fatto di essere un pilota della Ferrari Driver Academy e di possedere un cognome pesante gli è servito per convincere Gunther Steiner e Gene Haas. I due hanno preferito puntare su Nico Hulkenberg, nonostante non disputi una stagione intera in F1 dal 2019.
Il figlio d’arte ha mostrato qualche sprazzo di talento nel corso dell’ultimo Mondiale, ma non è bastato. È andato a punti a Silverstone e a Spielberg, forse avrebbe potuto chiudere in top 10 anche un altro paio di gare. Nelle valutazioni pesano anche alcuni incidenti che sono stati molto costosi per la scuderia americana.
F1, Damon Hill analizza il “caso” Mick Schumacher
Damon Hill, vecchio rivale di Michael Schumacher, ha parlato al podcast F1 Nation della situazione di Mick: “Ha guidato controllato da tutto il mondo, sotto un’enorme pressione e penso che ciò alla fine lo abbia influenzato. Ha scoperto che la Formula 1 è più difficile di quanto pensasse. Ci sono aspetti che conosci solo con l’esperienza”.
Hill ritiene che il peso del cognome e delle aspettative abbia condizionato il pilota, rimasto anche sorpreso dalle difficoltà che si incontrano in F1. Non ha saputo gestire al meglio le pressioni. Il campione del mondo del 1996 capisce la scelta fatta dal team Haas: “Hulkenberg è in questo mondo da molto tempo e può concentrarsi completamente sul dare il massimo. Il team ha bisogno di piloti che possano portare a termine il lavoro senza generare ulteriore stress”.
Nonostante Hulkenberg non corra un campionato intero da alcuni anni, Hill pensa che possa cavarsela bene: “Quando hai avuto una pausa, è difficile recuperare. Ma Nico non ha la stessa pressione di Mick”.
Hill condivide la scelta fatta da Gunther Steiner e Gene Haas, che hanno preferito puntare sull’esperienza e sull’affidabilità. Non temono che l’ex terzo pilota dell’Aston Martin si sia arrugginito in queste stagioni nelle quali ha corso solo alcune gare da sostituto in F1. Vedremo se il rendimento di Nico nel 2023 darà loro ragione.