In Svizzera è arrivato un assurdo dietrofront per quanto riguarda le auto elettriche. Cosa accadrà in futuro in Italia? Ecco come stanno le cose.
Si continua a parlare della dead line del 2035 senza avere un piano specifico sulla transizione green, almeno alle nostre latitudini. Le auto elettriche crescono e anche ad una velocità molto elevata. I problemi sono di natura strutturale, con una scarsa presenza di colonnine, specialmente in alcune aree nazionali, e in merito ai costi che continuano ad essere proibitivi per il popolo. Ci siamo spesso domandati cosa spinga le persone a scegliere di anticipare i tempi, rispetto alla data del fatidico ban delle auto a combustione.
I dubbi sono leciti, a maggior ragione se si guarda al di là dei nostri confini. La Svizzera, da anni favorevole al passaggio alle vetture a batteria, ha spinto i facoltosi abitati all’acquisto di EV. Le percentuali di adesione hanno lanciato un monito a tutti gli altri Paesi adiacenti. Il Vecchio Continente rischia di correre a due velocità. Vi sono molti Stati del Nord Europa, oltre alla Svizzera, che hanno fatto le corse per disfarsi delle vecchie vetture con motori termici e altre realtà che non hanno la voglia o le possibilità di acquistare una costosa auto elettrica. Gli acquirenti di Svezia, Norvegia e altri Paesi hanno cambiato le proprie abitudini per adattarsi alla tecnologia, i cd. early adopter, sposando a pieno le scelte politiche nazionali. In Italia ci si è trovati difronte ad una minima percentuale di automobilisti disposti a lanciarsi nel mercato dell’Automotive 2.0.
La notizia che giunge dallo Stato elvetico, di sicuro, non aiuterà la transizione. I cittadini svizzeri potrebbero ritrovarsi a dover fronteggiare un divieto a causa della crisi energetica. Nonostante la Svizzera produca energia da fonti idroelettriche e da centrali nucleari, teme che in inverno possano esserci cali nella produzione. Tutto questo andrebbe ad intaccare anche il libero utilizzo delle EV. Queste ultime, secondo i provvedimenti del governo del ticinese Ignazio Cassis, potrebbero essere utilizzate sono in alcuni casi specifici, ovvero per la spesa, per lavoro e per questioni mediche.
Vi ricorda qualcosa? Per fortuna la memoria non è corta e sembra essere ripiombati, per motivi diversi, nel periodo dei lockdown da Covid-19. La cosa paradossale è che lo stop lo vorrebbe, principalmente, il partito che avrebbe spinto per l’adozione dei motori a batteria. Immaginate la situazione per chi ha messo sul piatto una cifra importantissima per passare ad un’auto elettrica. Sembra quasi una punizione per chi ha scelto il cambiamento. Tra l’altro vengono imposti del limiti di velocità a dir poco impattanti nella vita dei pendolari, con un nuovo limite per chi non ha rinunciato ad un’auto dipendente dai carburanti tradizionali. Da 120 km/h a 100 km/h proprio per risparmiare e destinare la produzione d’emergenza di energia elettrica.
Auto elettriche, passi in avanti e indietro
La mossa dell’esecutivo elvetico mina il concetto stesso dei green che hanno voluto spingere i veicoli a batteria. Non solo la questione ruota intorno alle macchine ma anche i termostati delle case, da bloccare a 18 gradi. I Cantoni vedranno come gestire la grana, ma se dovessero entrare in vigore, il prossimo 12 dicembre, le varie disposizioni si scatenerebbe un pandemonio. Le auto elettriche, comunque, hanno una serie di vantaggi molto seri. Dal bollo, o eventualmente il superbollo, all’assicurazione. Sul piano tecnico una EV non richiede il cambio dell’olio, del liquido refrigerante, dei filtri e di altri componenti di consumo. Qual è l’auto elettrica con maggiore autonomia? Resterete stupefatti.
L’auto elettrica è già sotto accusa per il riciclo delle batterie. I prezzi delle vetture alla spina continuano ad essere molto salati e la crisi economica non favorisce la diffusione capillare di questa nuova tecnologia, specialmente nelle aree depresse. I continui rincari dei carburanti potrebbero favorire la scelta in favore delle vetture alla spina. Ma se i rischi sono quelli di dover subire delle limitazioni future, sullo stampo della Svizzera, si potrebbe parlare già di rischio beffa. Per chi fosse interessato all’acquisto di auto alla spina vi rimandiamo alla lettura dell’approfondimento su 3 auto molto interessanti.
Qual è l’auto elettrica con maggiore autonomia? Resterete stupefatti. Le auto a batteria, come emerso da un celebre discorso dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, appare sempre più una scelta politica. Con costi più alti del 50% rispetto alle auto tradizionali, si rischia di perdere la classe media, che non potrà più comprare automobili. Un monito che ha terrorizzato tanti che, giustamente, iniziano a non credere ai bei discorsi propinati dai “luminari” del settore ecologico. L’ipotesi di introdurre il “divieto di circolazione delle auto elettriche, in caso di penuria energetica”, non lascerà tranquilli gli automobilisti green in questi giorni. La frase “le vetture a zero emissione sono il futuro” potrebbe essere ricordata come il più grande slogan della storia dell’Automotive.