Joan Mir, Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia sono stati gli ultimi campioni del mondo in MotoGP, ma questo non è l’unica cosa che li accomuna.
È finita l’Era Marc Marquez con il fenomeno spagnolo che in questa stagione non è riuscito ancora una volta a disputare tutta l’annata a causa dei gravi infortuni alla spalla che lo tormentano dal 2020, per questo motivo piloti come Joan Mir, Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia hanno saputo sfruttare la sua assenza dalla lotta al vertice.
Sicuramente stiamo vedendo delle stagioni di altissimo livello in MotoGP, nonostante in molti continuino a contestare le nuove leve nel mondo delle due ruote.
Per qualcuno infatti non stiamo più vivendo l’epoca d’oro del motociclismo, con leggende assolute come Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Casey Stoner che rappresentano a tutti gli effetti il passato, mentre per Marc Marquez continuano i problemi fisici.
Questo purtroppo ha portato a un vero e proprio crollo da un punto di vista televisivo, con i tifosi che sembrano essere sempre più disinteressati al mondo delle due ruote, il che è un vero e proprio peccato visto il grande talento che abbonda in MotoGP.
Questo Mondiale 2022 è riuscito però finalmente a riportare grande interesse, con la sfida tra Pecco Bagnaia e Fabio Quartararo che è stata sicuramente molto emozionante e ha dato l’opportunità di poter vivere una serie di gare e di sorpassi da perdere il fiato.
Quest’anno ha vinto l’italiano, mentre nella passata stagione è stato il francese a dominare con la sua Yamaha, ma il primo a rompere il dominio di Marquez è stato lo spagnolo Joan Mir, per molti considerato solamente una meteora che ha sfruttato un anno particolare come il 2020.
Il fatto però di essere diventati campioni del mondo nella MotoGP in questo decennio non è l’unica cosa che accomuna i tre piloti, bensì c’è un’altra peculiarità davvero incredibile.
Tutti e tre infatti hanno avuto l’opportunità di debuttare nel mondo della MotoGP solamente nel 2019, dunque sono davvero poco più che dei rookie estremamente decorati e ancora con la grande opportunità di potersi migliorare.
Si tratta di un curiosità davvero incredibile, perché a questo punto si può davvero affermare senza alcun tipo di problema che dal 2019 è iniziato un nuovo percorso nella storia della MotoGP, con il solo Pecco Bagnaia che non era stato fin da subito inserito nella Scuderia di punta, dovendo passare prima dalla Pramac.
In quella stagione la lotta al vertice non fu mai messa in discussione grazie allo strapotere assoluto di Marc Marquez, con lo spagnolo che ha saputo dominare e schiacciare la concorrenza di Andrea Dovizioso, ma dunque come era andata cn i tre rookie alle sue spalle?
Quartararo, Bagnaia e Mir, rookie nel 2019: chi ha vinto?
Partiamo subito con il dire che Fabio Quartararo ha avuto sicuramente la vettura dalla propria parte in quella stagione, perché non ci sono assolutamente dubbi nel poter affermare con certezza che il transalpino fosse dotato del mezzo più performante.
La Yamaha infatti era superiore sicuramente rispetto alla Suzuki dello spagnolo e indubbiamente rispetto alla Ducati che era stata data in dotazione a Bagnaia, ma c’è un dato che premia il transalpino.
Alla fine dell’anno infatti Quartararo ha chiuso il Mondiale al quinto posto, senza vittorie ma con ben sei Pole Position in tutta la stagione, secondo solamente al dominatore Marc Marquez e un altro dato sicuramente positivo è legato al fatto che ha chiuso a soli 19 punti di ritardo dal compagno di squadra Maverick Vinales.
Il secondo dei tre futuri campioni del mondo in classifica è stata la Suzuki di Joan Mir, anche se in questo caso dobbiamo scendere e non poco con il solo 12esimo posto, con i risultati che sono stati però condizionati dalla sua assenza nei GP di Austria e Gran Bretagna.
In questo caso la differenza con il compagno di squadra Alex Rins è stata però molto significativa, con il connazionale che ha chiuso al quarto posto con ben 113 punti di margine su Mir.
Il peggiore di tutti in quella stagione fu Pecco Bagnaia, con il piemontese che non ha mai negato e nascosto le immense difficoltà in quel 2019 a bordo della sua Pramac, l’anno che lo stava portando a mollare con le corse.
Il risultato finale fu un tremendo 15esimo posto in classifica con soli 54 punti, addirittura 111 in meno rispetto al compagno di squadra Jack Miller, con l’australiano che sicuramente era considerato come il futuro uomo Ducati molto più di Pecco.
Alla fine già dalla stagione seguente abbiamo potuto renderci conto come il mondo si fosse completamente ribaltato e sembra impossibile pensare che questi risultati da parte degli ultimi tre campioni del mondo siano arrivati solamente quattro anni fa.