La Ducati ha acquisito un vantaggio tecnico notevole negli ultimi anni, ed un grande ex pilota ha una certezza. Ecco cosa ne pensa.
In casa Ducati si prepara la difesa dei titoli mondiali, e, terminati i festeggiamenti per Pecco Bagnaia, l’attenzione è rivolta allo sviluppo della Desmosedici GP23. Il rider torinese ha già avuto modo di provarne il prototipo nel corso dei test di Valencia, raccontando di aver avuto subito delle sensazioni molto positive.
Il campione del mondo sa che non avrà vita facile al suo fianco, dal momento che Enea Bastianini potrebbe dargli parecchio filo da torcere. La concorrenza, invece, ha un bel distacco da colmare, ma degli ottimi segnali sono arrivati dalle Aprilia, che al momento sembrano le concorrenti più vicine in chiave futura.
Occorrerà prestare molta attenzione anche alle KTM, che hanno terminato la stagione in grande crescita. Miguel Oliveira, dopo il trionfo di Mandalika ad inizio anno sulla pioggia, si è ripetuto, sempre in condizioni difficili, anche in quel di Buriram, mentre Brad Binder ha chiuso secondo a Valencia, stavolta su pista asciutta.
Ciò significa che la moto austriaca sta facendo dei grandi progressi sotto la gestione di Francesco Guidotti, e tutti sono molto curiosi di vedere all’opera Jack Miller, appena arrivato dalla Ducati. Anche Binder si sta rivelando un talento non da poco, ma c’è ancora da risolvere il guaio legato alla qualifica. La KTM fa una grande fatica nello sfruttare al meglio le gomme sul giro secco, cosa che invece riesce perfettamente alle Rosse.
Il 2023 sembra partire al meglio sul fronte dello spettacolo, anche se le incognite non mancano. La casa di Borgo Panigale, e su questo non possono esserci dubbi, avrà i galloni di grande favorita, mentre Yamaha ed Honda dovranno fare una gran fatica per pensare di tornare a giocarsela. Fabio Quartararo e Marc Marquez sono attesi al riscatto, ma ci vorrà del tempo per tornare ad avere delle moto competitive.
Ducati, Dani Pedrosa dice la sua sulla Desmosedici
La Ducati è sicuramente la moto migliore del lotto, e la sensazione è che con il lavoro dell’ingegner Luigi Dall’Igna, si sia scavato un solco non indifferente nei confronti della concorrenza. Pecco Bagnaia ha messo le mani sul titolo piloti, e per la casa di Borgo Panigale sono arrivati anche quello costruttori e quello a squadre con il team ufficiale.
Il 2022 resterà per sempre una stagione indimenticabile, dal momento che Alvaro Bautista ha portato la Rossa sul trono mondiale anche in Superbike. Restando in tema di MotoGP, a dare un suo giudizio sulla superiorità delle Desmosedici GP22 ci ha pensato anche Dani Pedrosa, che ha puntato il dito sulla questione delle pressioni delle gomme in un’intervista concessa a “Speedweek.com“.
Ecco le sue parole: “Ci sono due elementi che emergono analizzando questa stagione. Se guardiamo indietro agli ultimi due anni, le qualifiche sono state spesso un punto debole per noi della KTM. Perché si vedeva che era più facile per i piloti della Ducati andare un secondo più veloci con le nuove gomme morbide. Di conseguenza, riescono spesso a piazzare tutte le loro moto in griglia, acquisendo un vantaggio notevole in chiave gara“.
“La KTM era facile da controllare e gestire con le gomme usate, però con le gomme nuove non siamo riusciti a fare grandi miglioramenti in termini di tempo sul giro secco. Questo punto debole ci ha impedito di raggiungere le prime posizioni in griglia di partenza. Come potete immaginare, partendo indietro emergono poi grandi problemi con le gomme anteriori quando segui un avversario stando nella sua scia“.
Pedrosa ha poi analizzato il discorso pressioni: “Quindi, la pressione delle gomme sale a livelli folli e perdi aderenza. Quindi non puoi più sorpassare e fatichi a recuperare posizioni. Le gomme sono sicuramente un punto chiave. Vedrai spesso che la mescola si adatta meglio ad un particolare tipo di moto su una pista specifica. Poi, nel tratto successivo, entra nell’assegnazione un mix diverso; questo dà più preferenza a un altro lavoro“.
“Da un lato la Ducati ne trae vantaggio perché ha il maggior numero di moto in campo. Ed a quanto pare fa un uso migliore delle gomme rispetto a quelli che sono gli avversari. Gli altri costruttori possono essere competitivi solo se la mescola è adatta ai loro mezzi tecnici. Ma se la mescola non si armonizza così perfettamente con la moto i problemi sono difficili da risolvere Questo vale anche per KTM. Forse la Desmosedici GP22 ha trovato un equilibrio migliore tra le mescole dure e morbide. Questo gli permette di gestirle molto meglio. Ma è solo una mia idea, non so se è corretta“.