La MotoGP è ancora molto legata alla figura di Valentino Rossi, il quale ha un team che corre per Ducati. Le cose potrebbero cambiare.
La Ducati è il punto di riferimento assoluto della MotoGP odierna, con Pecco Bagnaia che nel 2022 ha riportato alla casa di Borgo Panigale anche il titolo piloti, ormai latitante dall’impresa di Casey Stoner del lontano 2007. La Desmosedici GP22 ha scritto la storia del motociclismo italiano, stessa cosa fatta anche dal rider torinese, che al secondo anno con il team factory è salito sul tetto del mondo.
Di parole sul titolo di Bagnaia ne abbiamo spese a bizzeffe, ma c’è da dire che la Ducati in generale ha svolto un lavoro fantastico. Dopo la negativa esperienza di Valentino Rossi del biennio 2011-2012, la Rossa è ripartita assicurandosi le prestazioni dell’ingegner Gigi Dall’Igna, arrivato dall’Aprilia nel 2014.
In quel momento si è dato il via ad una vera e propria ricostruzione, che ha puntato su Davide Tardozzi e Paolo Ciabatti per occupare le figure di riferimento del team ufficiale. Dall’Igna ed il suo staff tecnico hanno avuto le intuizioni giuste, portando la Ducati ad investire per prima nell’aerodinamica, facendo crescere a dismisura le varie generazioni di Desmosedici.
Già dal 2017 in avanti, la Rossa era una moto in grado di poter vincere il mondiale, ma il problema era uno solo e si chiamava Marc Marquez. All’epoca, il nativo di Cervera era nel fiore degli anni, e soprattutto aveva raggiunto una simbiosi perfetta con la sua Honda, dominando la scena sino alla fine del 2019.
Andrea Dovizioso ha avuto una grande occasione nel 2020, ma la costanza di rendimento di Joan Mir e della Suzuki hanno lasciato alla Ducati soltanto il titolo costruttori, poi portato a casa anche lo scorso anno. Bagnaia si è ritrovato di fronte all’anno della verità nel 2022, e dopo un inizio contorto è riuscito a salire in cattedra, regalandosi la gioia più grande della sua carriera e salendo sul trono della MotoGP.
La casa di Borgo Panigale può contare sull’impressionante presenza di ben otto moto in pista, grazie alla coppia affidata al team Pramac, a quella del Gresini Racing ed alle due del Mooney VR46 Racing Team. Quest’ultima è stata l’unica squadra che non è riuscita a salire sul gradino più alto del podio in questa stagione, ma per essere il primo anno le soddisfazioni non sono affatto mancate.
Marco Bezzecchi ha ottenuto la prima pole position della sua carriera in top class in Indonesia, chiudendo secondo in Olanda. Nessun podio, invece, per Luca Marini, che nel 2023 dovrà dimostrare di poter stare al tavolo dei grandi per proprio merito, e non per via della parentela con il fratellastro Valentino Rossi.
La tematica principale degli ultimi giorni riguarda proprio i rapporti tra la Ducati ed il “Dottore”, che corre con le Desmosedici nel suo team. Sono tanti i rumors riguardanti una possibile rottura in chiave 2024 tra il pilota di Tavullia ed il marchio emiliano, che potrebbero portare la squadra della leggenda pesarese a legarsi alla Yamaha. Le ultime indiscrezioni sembrerebbero confermarlo.
MotoGP, Valentino Rossi verso la Yamaha
Valentino Rossi ha fatto la storia della MotoGP soprattutto in sella alla Yamaha, con la quale ha vinto ben quattro dei suoi nove titoli iridati. Le stagioni dominate dei bienni 2004-2005 e 2008-2009 restano impresse nella memoria dei tifosi, mentre la collaborazione con la Ducati fu un vero e proprio buco nell’acqua.
Le cose, all’epoca, non funzionarono, visto che la Rossa era una moto fatta per Casey Stoner, emigrato in Honda al termine del 2010. In seguito, i rapporti sono tornati a distendersi, ed il “Dottore” ha puntato proprio sulla moto migliore del lotto per far esordire Marco Bezzecchi in MotoGP e per rendere competitivo anche Luca Marini.
Nelle ultime ore però, sono emerse importanti novità, che vedrebbero un Valentino Rossi pronto a lasciare la Ducati per riunirsi alla Yamaha. A parlarne è stato il presidente della FIM, da poco rieletto, Jorge Viegas, il quale si è detto convinto di un futuro cambiamento di moto da parte del nove volte iridato per la sua squadra di proprietà.
Ecco le sue parole: “Per il momento non c’è nulla di ufficiale, ma penso che nel 2024 avremo 6 Ducati in pista e 4 Yamaha. Il team di Valentino Rossi abbandonerà la Ducati e passerà alle moto giapponesi. Ripeto che al momento non ho notizie confermate, ma io credo che andrà proprio così“.
Se uno come Viegas si espone in questo modo, vuol dire che qualcosina sotto c’è e non è neanche di dimensioni così minute. Il 2023 potrebbe essere l’ultimo anno in cui vedremo Bezzecchi e Marini in sella alla Ducati, visto che dei grossi cambiamenti sono allo studio in chiave futura.