Nella sua recente visita in Giappone, Marc Marquez ha visitato il museo Honda e ha chiesto alla casa giapponese di esaudire un desiderio speciale.
E’ passato un anno dal ritiro di Valentino Rossi, che per la classe regina è coinciso anche con un anniversario particolare, ossia il 20° delle ultime 500 GP a due tempi. Proprio in sella a una di queste, la Honda NSR 500, il Dottore vinse nel 2001 il suo primo titolo tra i “grandi”, chiudendo un’era, visto che l’anno successivo si entrò nella MotoGP. Ancora oggi però quelle moto rimangono un sogno per tanti piloti. E non solo di quella generazione. Infatti chi le elogia è anche Marc Marquez.
L’esperienza dell’iberico con i motori a due tempi nelle competizioni è limitata alle categorie più piccole. Il pilota di Cervera ha mosso i primi passi nel mondo delle corse su moto di 50 e 80 cc, arrivando a raggiungere il Motomondiale nel 2008 su una KTM 125, vincendo il titolo due anni dopo, già nel 2010, su una Derby. Nel 2011 poi il passaggio in Moto2, dove però ha guidato moto con motore Honda 600 e a quattro tempi. E proprio per questo Marquez non ha mai nascosto il desiderio di aver vissuto l’epoca d’oro della 500 due tempi, dove l’elettronica non esisteva e solo la mano destra decideva se un pilota era più bravo di un altro.
Marquez e quella voglia matta di “passato”
Un anno fa proprio lo spagnolo, in pieno recupero dall’infortunio del 2010, che lo ha costretto a un lungo calvario (terminato solo quest’anno con la quarta operazione alla spalla destra) aveva parlato di come sarebbe stato per lui o per qualsiasi giovane pilota della MotoGP mettere da parte tutta l’elettronica delle MotoGP attuali e mettersi ai comandi di una rabbiosa due tempi da mezzo litro.
“Guidare una Honda NSR 500, per esempio quella di Doohan o di Crivillé, all’inizio sarebbe molto difficile – ha riconosciuto -. Sarebbe molto fisico, tutti i piloti dell’era contemporanea sono già cresciuti con l’elettronica, il che aiuta, ma rende anche le cose più difficili a seconda dei casi. Ma sarebbe bello fare una gara ‘old school’ con moto più vecchie perché sicuramente piacerebbe ai tifosi“. Un messaggio chiaro alla Dorna per creare qualcosa di particolare nel Mondiale? Chissà
“We need to organise a test”@marcmarquez93 on the NSR500, what do you think?#Sashimi 🐠 pic.twitter.com/aNfqoWlomM
— Repsol Honda Team (@HRC_MotoGP) December 1, 2022
L’esperienza di Marc su questo tipo di moto è molto limitata. L’unica volta in cui il numero 93 ha potuto provare in carne e ossa l’adrenalina di guidare una moto di questa categoria è stato nel 2015, durante la celebrazione dell’Honda Thanks Day a Motegi, appuntamento tornato quest’anno dopo lo stop degli anni scorsi per la pandemia. Il pilota prese il controllo della NSR 500 utilizzata da Freddie Spencer nel 1985, anche se è riuscito solo a completare il rettilineo finale del circuito di Motegi e a invertire la rotta. Senza dubbio molto poco per dire di aver realmente guidato una moto di quel tipo. Ma da allora il sogno è rimasto intatto. Anzi, il desiderio è ancora più forte.
Qualche giorno fa, Marquez si è recato in Giappone per partecipare ancora una volta a una nuova giornata Honda e non è mancata una visita alla Honda Collection Hall di Motegi, il museo Honda più importante del mondo. Di tutte le due e quattro ruote presenti, quella che ha attirato maggiormente l’attenzione del catalano è stata ovviamente la NSR 500 di Mick Doohan, una moto che ha vinto ben cinque titoli mondiali. E la reazione del campione spagnolo è stata incredibile. Infatti dopo averla ammirata ha subito detto: “Dobbiamo organizzare un test con la NSR, un vero test“, mettendo in chiaro il suo desiderio di guidare il circuito con questa moto.
Il catalano, che aveva appena terminato gli ultimi test stagionali MotoGP, si vedeva già alla guida di quella che fu la moto di Mick Doohan, e mentre si metteva in sella, si vedeva nei suoi occhi la voglia di accenderla, indossare la tuta ed essere uno dei pochi privilegiati a guidarla, ancora una volta: “Immagina il video, braaaaaam, braaaaaam…“, si sente nel video. Marquez per un attimo è tornato bambino, come Valentino Rossi un anno prima a Valencia quando salì di nuovo su tutte le sue moto vincenti, compresa quella Honda NSR 500 con cui vinse nel 2001. E chissà che non possa accadere il miracolo nel 2023…