Il geniale tecnico della Ducati, Luigi Dall’Igna, è il papà delle Desmosedici che stanno dominando negli ultimi anni in MotoGP. Ecco il suo pensiero.
La Ducati ha celebrato il terzo titolo costruttori consecutivo. Dopo quello conquistato con la coppia Dovizioso – Petrucci, ci hanno pensato Bagnaia e Miller a confermare al top la Rossa nelle successive due stagioni. La Desmosedici si è confermata la migliore moto del lotto, piegando la resistenza di Yamaha e Aprilia. Il centauro piemontese è riuscito a rimontare 91 punti dal campione del mondo francese.
Bagnaia ha riportato in Italia il titolo, dopo gli anni d’oro di Rossi sulla Yamaha. Un pilota italiano su una moto italiana non vinceva dai tempi di Giacomo Agostini sulla MV Agusta. La Rossa, inoltre, si è imposta in SBK con Bautista. In MotoGP un ducatista si è laureato campione, a distanza di 15 anni, dall’ultima volta targata Casey Stoner. Il merito è dell’incredibile lavoro svolto dai tecnici italiani che, diretti dall’ingegnere Dall’Igna, hanno cambiato volto alla classe regina. Oggi tutti vogliono correre in sella ad un Desmosedici, grazie alle migliorie tecniche rispetto alle obsolete moto giapponesi. La Honda ha fatto clamorosi passi indietro rispetto all’epoca d’oro di Marc Marquez, terminando all’ultimo posto della classifica costruttori.
Quartararo, invece, si è lamentato per tutta la stagione per la mancanza di potenza del motore della M1. Il francese è stato sverniciato non solo dai piloti della squadra corse ufficiale, ma anche da tutti gli altri rider in sella ad una Desmosedici. A Valencia il francese avrebbe dovuto vincere l’ultima gara, sperando in una caduta o in una quindicesima posizione dell’italiano. I rivali alla corona iridata hanno lottato nelle prime fasi di gara, dando finalmente spettacolo. Le differenze sono state così marcate nel 2022 che il nativo di Nizza ha quasi sempre visto con il binocolo la Rossa. Dopo una prima parte di campionato complessa, Bagnaia si è focalizzato sulla crescita del feeling con la Desmosedici e, weekend dopo weekend, ha trovato il modo di fare la differenza.
I competitor di Bagnaia sono diventati gli stessi piloti Ducati. Il Bestia è riuscito a vincere 4 gare, lanciando un importante messaggio alla casa di Borgo Panigale. Dopo aver sfiorato il trionfo a Misano, il Bestia ha battuto all’ultimo soffio il piemontese ad Aragon. I due italiani saranno compagni di squadra nella prossima stagione. Ci sarà da divertirsi. I testa a testa hanno già entusiasmato i tifosi italiani. A Pecco è bastato, alla fine, un nono posto per laurearsi, per la prima volta in MotoGP, campione del mondo. A Valencia è scoppiata una super festa.
Il magico momento è stato spezzato dalle critiche dei piloti delle altre case costruttrici che si sono lamentati della forza schiacciante della Desmosedici. Quartararo, Marquez, Mir ed Espargarò hanno riferito più o meno tutti lo stesso concetto. Ad oggi non vi sarebbe competizione. Le 8 Ducati sono troppo più forti, ma il problema è legato anche al lavoro delle altre case costruttrici. Non si sono rivelate all’altezza della bagarre ed ora pagano dazio.
Ducati, l’elogio di Dall’Igna
La casa di Borgo Panigale ha messo nelle migliori condizioni possibili i suoi centauri. Dopo aver sfiorato il titolo in diverse occasioni, finalmente, il box ha festeggiato il successo con Bagnaia. El Diablo ha vissuto un incubo nel finale di stagione, non trovando il modo di tenere a bada la cavalcata dell’italiano. Forse se il calendario 2021 avesse proposto più gare come nel 2022 le cose avrebbero potuto prendere una diversa piega. Ormai la Ducati è da anni al top delle classifiche. E’ stato necessario, però, trovare il pilota giusto per riportare a casa il titolo. Ora gli altri marchi possono solo invidiare il team emiliano.
Dall’Igna, in occasione della premiazione FIM, ha raccontato le sue emozioni: “Una stagione con risultati meravigliosi, siamo orgogliosi della doppietta e del lavoro compiuto. Il titolo di Alvaro non è secondo a nessuno, ma io non avevo mai vinto il titolo piloti in MotoGP. Vedere i rivali copiare le nostre idee ci rende un po’ orgogliosi, è la conferma della bontà delle nostre idee”. Come riportato da FP il tecnico è al settimo cielo. Ducati, svelato il segreto della sua superiorità? Sentite l’ex campione. Date una occhiata anche all’approfondimento sulla top class. MotoGP, arriva l’allarme: c’è un dato preoccupante per una parte d’Italia.
“Il segreto è quello di applicare un metodo il più rigorosamente scientifico nello sviluppo della moto. In questi anni abbiamo costruito e preparato una organizzazione pronta ad affrontare certe sfide, facendola crescere sia dal punto di vista tecnico sia umano. Insomma, non abbiamo vinto per caso ma c’è stato un percorso importante che ha portato Ducati stabilmente in lizza per le posizioni che contano”, ha sancito il nativo di Thiene.