James Hunt è stato uno dei grandi piloti della F1 degli anni 70, con le sue sfide contro Lauda che sono passate alla storia per essere epiche.
Gli anni settanta sono stati un periodo davvero d’oro per il mondo della Formula 1 con una serie di campionati del mondo che sono entrati davvero nella leggenda, con il duello del 1976 tra James Hunt e Niki Lauda che indubbiamente risulta essere uno dei più grandi che siano mai stati visti nella storia delle quattro ruote.
La Formula 1 è sempre stato un mondo straordinario, tanto è vero che già dal 1950 quando è nata ha avuto l’opportunità di poter essere considerata fin da subito la più importante federazione automobilistica.
Da lì in poi sono cresciuti in maniera davvero esponenziale una quantità di campionissimi che hanno potuto dare lustro e prestigio a questa competizione che si è perfezionata sempre di più negli anni.
Gli anni settanta hanno rappresentato un periodo di svolta, con i pionieri che hanno dovuto lasciare posto alla tecnologia delle nuove vetture, tanto è vero che Jackie Stewart, uno di quelli che vinse per ben tre volte il titolo Mondiale tra il 1969 e il 1973, disse che le vetture degli anni 70 erano delle astronavi.
In questo periodo abbiamo avuto davvero tantissimi mondiali di alto livello e combattuti fino all’ultima gara, ma indubbiamente tutti i grandi appassionati di Formula 1 non potranno mai dimenticare la leggendaria stagione 1976.
In quella stagione infatti la Ferrari di Niki Lauda e la McLaren di James Hunt disputarono una annata sensazionale, entrata nella leggenda anche per quello storico incidente che coinvolse il pilota austriaco nel Nurburgring.
Fino a quel momento la stagione sembrava in controllo del campione del mondo in carica della Ferrari, ma ovviamente quell’incidente cambiò completamente la stagione, con il britannico, suo grandissimo amico, che riuscì a sfruttare perfettamente la situazione.
Il tutto si risolse in un’altra pazza gara a Suzuka, con la pioggia che sembrava dover porre fine ai sogni di gloria di Hunt, dato che tutti i piloti erano assolutamente concordi nel non correre, con le condizioni che erano impossibili.
Il grave incidente patito pochi mesi prima da Lauda lo portò ad alzare bandiera bianca dopo pochi giri, mentre per Hunt ci fu la possibilità di poter concludere la proprio gara al terzo posto, realizzando così uno straordinario sorpasso in classifica generale.
Quel Mondiale divenne così famoso e importante nella storia che venne addirittura realizzato il famoso film Rush, con la storia di questa rivalità che è stata chiaramente romanzata, ma fa perfettamente capire l’incredibile tensione di quel 1976.
Ricordiamo come gli anni 70 non ancora un periodo dove purtroppo tanti piloti morivano in pista, con James Hunt che è sempre stato considerato uno dei papabili a questa triste fine vedendo il suo stile di guida davvero ai limiti.
Per fortuna questo non accade mai, ma nonostante questo la sua vita sulla Terra non fu di certo lunga, infatti perì solamente a 45 anni nel 1993.
Hunt si spegne nel modo più lento: The Shunt stupisce sempre
James Hunt è stato sicuramente uno dei grandi volti dell’automobilismo nella sua storia, con la vittoria del 1976 che gli ha permesso di poter diventare una leggenda assoluta, con il suo soprannome The Shunt che faceva ben capire il suo stile di guida.
Ricordiamo infatti come questo termine significhi “lo schianto“, il che veniva dato per due motivazioni diverse, la prima era per il suo stile di guida davvero sempre molto azzardato e al limite, mentre la seconda era perché era un donnaiolo che apprezzava la bella vita.
Anche quando terminò la sua carriera ovviamente tutte le televisioni fecero a gara per potersi accaparrare le sue opinioni, con la BBC che fu quella che punta maggiormente su di lui.
Chiaramente il suo ruolo era quello di opinionista del mondo della Formula 1, con il pubblico intero che non vedeva davvero l’ora di poter sentire le sue opinioni.
Purtroppo però nel 1993 James Hunt venne colpito da un attacco cardiaco proprio nel cuore della notte, dunque morì nel modo più anonimo e incredibile possibile.
Non servì a nulla l’intervento del medico e soprattutto la corsa in ospedale, perché purtroppo il cuore dell’inglese si era definitivamente fermato proprio nel momento meno veloce della sua vita.
Non è mai stata definitivamente chiarita la definitiva causa della sua morte, l’unica cosa che sappiamo è appunto che si tratta di un attacco cardiaco che lo ha portato a spegnersi così nella sua Londra, più precisamente nel quartiere di Wimbledon.
La morte di Hunt sicuramente è stato uno di quei momenti che ha segnato maggiormente il mondo della Formula 1, con il suo nome e il suo volto che hanno continuato a rimanere leggendari anche al termine della sua carriera, perché ancora oggi The Shunt rimane assolutamente un mito assoluto per gli amanti dell’automobilismo.