La Red Bull ha dominato il mondiale di F1 targato 2022, ma in una classifica curiosa non è davanti a tutti. Ecco chi si è imposto.
Quanto fatto dalla Red Bull nel mondiale di F1 targato 2022 verrà ricordato negli annali, grazie alle impressionati prestazioni della RB18. Questa vettura, dopo un inizio difficile a causa di un peso eccessivo e di qualche problema di affidabilità della power unit Honda, ha dominato la scena, portandosi a casa 17 successi su 22 gare, più altre due vittorie nelle Sprint Race di Imola e Spielberg.
Max Verstappen ha stabilito il nuovo record assoluto di vittorie di tappa, imponendosi in ben 15 appuntamenti, superando di due lunghezze quanto fatto da Michael Schumacher nel 2004 e da Sebastian Vettel nel 2013. Un risultato del genere è davvero ragguardevole, e non soprende il fatto che Super Max abbia chiuso il mondiale con un mese e mezzo di anticipo rispetto alla gran finale di Abu Dhabi.
Tutti si stanno chiedendo se la Red Bull ha così aperto un nuovo ciclo o se per Ferrari e Mercedes c’è ancora una minima speranza di battagliare, ma questo ce lo dirà soltanto il 2023. Ciò su cui non ci sono dubbi è l’impressionante capacità del team di Milton Keynes di risolvere i propri problemi e di sviluppare al meglio la monoposto, senza lasciare scampo alla concorrenza.
Pierre Wache, direttore tecnico del team campione del mondo, ha recentemente dichiarato che la RB18 era ancora di una decina di chili più pesante rispetto al minimo imposto dalla FIA per le F1 ad effetto suolo, e che c’è ancora tanto da fare per far rendere questo concetto al meglio.
Una cosa simile, ammessa da un membro della Red Bull stessa, non può che spaventare i rivali, i quali hanno vari problemi da risolvere. La Ferrari si ritrova senza guida dopo l’addio di Mattia Binotto, mentre la Mercedes deve ancora capire quale strada prendere con esattezza.
Il design scelto da Adrian Newey, e su questo ormai non ci sono dubbi, è nettamente il migliore, e la concorrenza dovrà fare i salti mortali per recuperare. Oltre al lato tecnico, la Red Bull ha fatto capire di averne di più rispetto agli altri anche in termini di gestione delle gare, con strategie al limite della perfezione che hanno fatto emergere tutti i limiti della Ferrari.
Altro fattore di grande vantaggio è quello legato alle soste ai box, nelle quali i meccanici del team anglo-austriaco fanno sempre una grande differenza. Tuttavia, la migliore squadra in termini di pit-stop assoluto e più breve sul tempo in questo 2022 non è stata la Red Bull, che si è ritrovata beffata da una rivale. Ora andremo a scoprire di chi si tratta.
F1, la McLaren batte la Red Bull nel pit-stop più veloce
La Red Bull è sempre stata al top nei pit-stop da quando la F1 ha rimosso i rifornimenti nel 2010, riducendo il tempo delle soste ai box. Nel GP del Brasile del 2019, vinto da Max Verstappen, i meccanici del team di Milton Keynes gli avevano sostituito gli pneumatici i 1,9 secondi, la sosta più veloce della storia di questo sport.
Per il 2022 erano attesi dei pit-stop molto più lenti, per via delle gomme più strette che lasciano meno presa ai meccanici ed anche per la presenza dei copricerchi e dei passaruota. Tuttavia, la quasi totalità delle squadre non hanno perso nulla in termini di velocità del cambio gomma, e la conferma arriva dalla classifica finale di quelli più veloci.
Al top non c’è la Red Bull ma la McLaren, che con Daniel Ricciardo ha impiegato 1,98 secondi a sostituire le Pirelli al Gran Premio d’Olanda. Il podio è completato proprio dai meccanici della squadra di Christian Horner, con Sergio Perez secondo in 2,04 secondi al GP del Brasile, davanti ad un’altra sosta che lo ha visto protagonista con 2,09 secondi a Zandvoort.
Nella top ten ci sono soltanto pit-stop di Red Bull ed AlphaTauri assieme a quello della McLaren di Ricciardo, segno che le squadre del marchio di bibite energetico più famoso del mondo hanno lavorato davvero bene su questo fronte. Mercedes e Ferrari non compaiono nella top ten, con la Rossa che si è resa protagonista di troppi errori che non le permettono di essere davanti a tutti.
La F1 è un mondo complesso, in cui tanti diversi fattori fanno la differenza. Se si vuole competere con i migliori occorre fare passi in avanti di anno in anno, e questo a Maranello non accade da troppo tempo. I team inglesi se la ridono, restando concentrati sul continuo sviluppo e sulla ricerca di innovazioni utili al miglioramento delle performance.