Tra i nomi dei possibili sostituti di Mattia Binotto in seno al team Ferrari di F1 ne sparisce uno. Ecco chi è stato appena eletto nel WRC.
Chi si occupa del toto post Mattia Binotto al comando della Ferrari lo aveva incluso nella lista, ma ora Cyril Abiteboul è definitivamente fuori. Nativo di Parigi, classe ’77 è una vecchia conoscenza della F1, avendo diretto la Renault dal 2014 al 2021. Dalla trasformazione in Alpine però, il suo ruolo è stato ricoperto da Otmar Szafnauer e lui si è trovato a spasso.
A quel punto la sua attenzione è stata rivolta ad altre discipline fino a trovare quella giusta. Il WRC. A partire da gennaio, mese di apertura del campionato 2023 del rally, il transalpino sarà alla guida di Hyundai Motorsport. Il suo compito sarà tutt’altro che facile, visto che la scuderia coreana è reduce da un’annata complessa e con zero tituli.
Il francese dovrà inoltre gestire un gruppo destabilizzato e innervosito, con Thierry Neuville, uomo di punta, ma un po’ troppo spesso incolore, che ha portato Ott Tänak, campione 2019,relegato in secondo piano, a lasciare l’equipe e accettare di tornare alla più povera M-Sport, piuttosto che doversi sacrificare di nuovo.
Al di là del discorso rallistico, a casa Maranello la partita resta aperta. Fa sorridere, che, nei giorni scorsi, commentando l’addio del manager italo-svizzero, l’omologo della Red Bull Christian Horner si sia detto poco sorpreso dall’ennesimo avvicendamento modenese. Solo dal 2014 sono usciti di scena Stefano Domenicali, Marco Mattiacci, Maurizio Arrivabene, e ora l’ingegnere nato a Losanna.
Ferrari ancora in alto mare
La decisione definitiva arriverà entro il 31 dicembre. Di sicuro chiunque prenderà il posto del 53enne avrà un compito delicato. Dopo un progressivo miglioramento dal 2020, l’ultimo step che manca è quello che tutti i tifosi si aspettano. I titolo. L’ultimo data 2007 con Kimi Raikkonen, mentre tra i costruttori si va al 2008.
Non è ancora dato sapersi se assieme al team principal andranno via anche il direttore sportivo Laurent Mekies e il responsabile della strategia Inoki Rueda, da molti indicato come il vero anello debole del muretto.
Sul fronte candidati, ormai i cognomi di sprecano. Il primo ad essere stato fatto è quello di Frederic Vausser. Incisivo nelle formule minori con la ART GP, nel Circus è stato messo al timone della Sauber Alfa Romeo, nella speranza di una risalita dal fondo griglia. Curiosamente tra i dirigenti citati figura anche Monisha Kaltenborn, austriaca di origine indiana, venne allontanata da Hinwil dopo il GP dell’Azerbaijan 2017 per aver mancato gli obiettivi.
La domanda che sorge spontanea è come si possa pensare che chi ha fallito in una realtà piccola e priva di ambizioni, possa fare bene, nella Squadra che più rappresenta la F1, con tutte le pressioni che ne derivano, e l’annessa politica.
Ultimamente i voli pindarici hanno portato a nominare Jonathan Giacobazzi, già figura manageriale all’interno della compagine emiliana, ed ex rappresentati del Mondiale del traverso come Andrea Adamo, licenziatosi, manco a dirlo, da Hyundai, a fine 2021.
Intanto, nell’attesa di scoprire chi ci sarà l’anno prossimo al box, la Scuderia ha mandato in pista a Fiorano sia Charles Leclerc, sia Carlos Sainz per dedicarsi allo sviluppo delle prossime gomme da bagnato.