MotoGP, rivoluzione nel 2023: ecco come si eviteranno incidenti gravi

La MotoGP sta studiando da tempo un sistema per evitare incidenti troppo gravi, e la cosa debutterà nel 2023. Ecco la situazione.

Il mondo della MotoGP e delle due ruote in generale ci affascina per via delle strabilianti velocità che i piloti sono in grado di raggiungere, ma è ovvio che i pericoli sono nettamente maggiori rispetto, ad esempio, alle auto. Ogni anno, purtroppo, ci arrivano notizie di incidenti mortali, che spezzano la vita anche a dei giovanissimi piloti.

MotoGP Incidenti (ANSA)
MotoGP Incidenti gravi potrebbero essere prevenuti da un sistema rivoluzionario (ANSA)

Nel 2021, un terrificante episodio aveva funestato il Motomondiale, visto quanto accaduto al Mugello durante il fine settimana del Gran Premio d’Italia. Il 19enne Jason Dupasquier è rimasto ucciso per via di una carambola avvenuta durante le qualifiche della Moto3, mentre era impegnato in sella alla sua KTM del team CarXpert PrüstelGP.

Il rider svizzero fu probabilmente investito da Jeremy Alcoba ed Ayumu Sasaki, che lo seguivano da vicino. Le immagini non hanno mai mostrato in maniera chiara ciò che accadde, ma è facile immaginare che Dupasquier perse il controllo della sua moto in uscita dalla seconda curva dell’Arrabbiata, venendo poi preso in pieno dai suoi colleghi.

La gravità della situazine fu evidente sin da subito, anche per via delle telecamere che non mostrarono mai l’entità dell’incidente. Il pilota, in stato di incoscienza, venne portato via in elicottero verso l’ospedale Carreggi di Firenze, ma non ci fu nulla da fare, ed il ragazzo morì l’indomani, domenica 30 maggio 2021.

La MotoGP pensò anche all’annullamento del GP d’Italia, che poi però partì regolarmente tra non poche polemiche. Questa tipologia di incidenti è sempre stata la più temuta nel mondo delle due ruote, dal momento che, nella maggior parte dei casi, capita che un rider possa scivolare restando in traiettoria, ponendosi a serio rischio di essere tamponato da chi segue.

Questo tragico destino portò alla morte di Marco Simoncelli, il 23 ottobre del 2011 in quel di Sepang, quando il giovane rider del Gresini Racing fu preso in pieno dalla Yamaha di Colin Edwards e, marginalmente, anche dalla Ducati dell’amico fraterno Valentino Rossi. Un anno prima era toccato a Shoya Tomizawa, morto per un episodio simile in quel di Misano, ma in tutti questi anni non si è mai trovata una soluzione al problema.

Finalmente, pare che dal 2023 andrà a debuttare un sistema del tutto nuovo, che avrà il compito di avvisare i piloti che seguono di un incidente capitato più avanti sul tracciato. Nelle prossime righe vi proporremo una spiegazione più accurata del sistema a cui si sta pensando, e pare ormai quasi ufficiale che la cosa possa esordire già dalla prossima stagione.

MotoGP, arriva un sistema intelligente per evitare vittime

La MotoGP sembra essere venuta a capo di una problematica che ha sempre contraddistinto il mondo delle due ruote. Dal 2023 dovrebbe debuttare un sistema intelligente, una sorta di allarme automatico, che avviserà i piloti di un incidente avvenuto davanti a loro sul tracciato.

A spiegare il tutto ci ha pensato Corrado Cecchinelli, ex direttore di Ducati Corse ed oggi direttore del settore tecnologia della MotoGP. L’esperto ha assicurato, in un’intervista concessa a “Crash.net“, che il sistema andrà a debuttare nel 2023, e che ad oggi manca soltanto l’ufficialità.

Ecco le sue parole: “Il principio di base è, su ogni moto di tutte le classi, un sistema in grado di rilevare un incidente. Per sistema intendo un hardware e un software, che poi manda un segnale immediato a tutti coloro che si trovano in direzione di gara. L’hardware è, al momento, un ‘interruttore di derivazione virtuale che costruiamo dai segnali IMU. Non abbiamo un drop switch, ma utilizziamo i segnali dell’IMU per costruire un drop switch virtuale“.

Il sistema è ancora in fase di ottimizzazione, ma è chiaro che potrebbe trattarsi di una vera e propria rivoluzione, in grado di salvare molte vite. Ovviamente, sarà fondamentale anche la reattività dei piloti, che dovranno subito decelerare e rispettare le indicazioni che andranno ad essere fornite dalla direzione di gara. Se funzionerà in maniera efficace ce lo potrà dire solo il tempo, ma è chiaro che dopo tutti gli incidenti a cui abbiamo assistito negli ultimi anni occorreva un passo in avanti in termini di sicurezza.

Negli ultimi anni si sta dando molta più importanza a questa tematica, con la Dorna che ha deciso di impedire la partecipazioni alle due classi inferiori ai minorenni, mentre sino ad oggi era concessa l’iscrizione anche a chi aveva soltanto 16 anni. Se tutto ciò basterà per evitare altre tragedie non è possibile affermarlo con certezza, ma è sicuramente un inizio verso un futuro molto più controllabile.

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