In occasione della consegna dei premi della FIA svoltasi a Bologna, Leclerc si è aperto sull’addio di Binotto e sul suo successore.
Ormai è passata qualche settimana dall’annuncio e in Ferrari sono già in piena attività alla ricerca di un figura in grado di prendere il posto di Binotto. Contestato a più riprese per aver troppi compiti da svolgere, l’ingegnere diventato team principal ha alla fine ceduto ai detrattori, dimettendosi sopraffatto dalla grande pressione e dallo scoramento per non essere riuscito a portare a termine il compito che si era prefissato per l’anno della rivoluzione tecnica.
Sebbene ancora non ci sia un nome sul tavolo, le indiscrezioni danno sempre più per certo l’arrivo in scuderia dell’attuale capo dell’Alfa Romeo Frederic Vasseur. Dirigente molto stimato nell’ambiente, ma soprattutto molto vicino a Leclerc.
Ciò significa che da subito la squadra investirà tutte le risorse e l’impegno su di lui, sacrificando Carlos Sainz, che dal primo GP del Bahrain del prossimo 5 marzo, diventerà ufficialmente seconda guida, al contrario di quanto avvenuto nel 2022 e prima ancora nel 2021.
Ma qual è stata la reazione di Charles davanti all’addio del suo ex boss? Come previsto diplomatica. “E’ stato lo stesso Mattia a chiamarmi e a spiegarmi che sarebbe andato via. Per quanto mi riguarda lo ringrazio e rispetto la sua decisione. Ha creduto in me da subito e ha accettato di estendere a lungo il mio contratto“, le parole del pilota del Principato, che ha poi rimarcato l’importanza del contributo del tecnico nato a Losanna nei successi del passato, essendo stato a Maranello per quasi trent’anni.
Leclerc dice la sua sul successore di Binotto
Fatti i saluti e reso omaggio a chi lascia, è già tempo di accogliere il nuovo per cominciare il prima possibile a lavorare per il 2023. “Dovremo assicurarci di fare le scelte giuste, così da poter mettere maggiormente in difficoltà la Red Bull”.
Ancora amareggiato per le chance buttate alle ortiche, il 25enne si è detto convinto che il cambio di guardia farà soltanto bene alla squadra. “Chi subentrerà si dovrà adattare al sistema della Rossa. Ma credo che se il processo verrà fatto correttamente sarà indolore“, ha asserito.
Attento a non esporsi troppo sulla questione e ribadendo che il suo unico compito è quello guidare, aiutare nello sviluppo dell’auto e lavorare sul simulatore, il #16 si è lasciato scappare un commento sul candidato principale al ruolo di vertice. Quello del transalpino.
Chiamato a fare una previsione su quello che potrebbe riuscire a fare il 54enne, il vice-iridato in carica ha infine argomentato. “Essere al timore di un’equipe del genere è diverso che esserlo alla Sauber. In ogni caso con lui mi sono trovato bene. E’ una persona molto diretta e onesta. Caratteristiche che apprezzo particolarmente“.
Sebbene si sia affrettato a rimandare il fardello della scelta al presidente John Elkann e all’amministratore delegato Benedetto Vigna, è chiaro che il manager francese sarebbe ottimale per lui. I due si conoscono sin dalle formule minori e anche per un fatto di lingua condivisa sono in sintonia.
Nell’ultimo periodo si sono fatte diverse ipotesi. Addirittura è stata tirata in ballo Monisha Kaltenborn (dal 2012 al 2017 ad Hinwil), così come non sono state escluse incursioni da altre discipline. Ma la strada del Biscione pare tutt’ora la più plausibile.