Il sette volte campione del mondo, Valentino Rossi, ha racconto tutto sulla sua personale passione e sulla scelta di continuare a lottare sino alla fine in MotoGP.
Valentino Rossi ha detto addio alla MotoGP il 14 novembre 2021, dopo oltre un quarto di secolo nel Motomondiale. La sua passione sconfinata per i motori lo ha portato a salire a bordo di un’Audi R8 LMS nel campionato GT. La velocità ha rappresentato uno stimolo crescente per Vale. Sin da ragazzino era stato inquadrato come un predestinato delle due ruote. Cresciuto a pane e motociclette, anche grazie a papà Graziano, le capacità del rider sono andate oltre ogni immaginazione.
Nel Motomondiale ha vinto tutto, dalla classe 125 alla MotoGP, passando dai trionfi in 250 e in 500. Erede di Doohan, di Agostini, di tutti i più grandi nomi del motociclismo mondiale, il Dottore ha saputo essere diverso da tutti. Sempre fedele ai suoi principi, il campione non ha mai seguito le mode, le ha create. Da bambino ha iniziato a correre con i kart, per poi provare un amore indissolubile per le moto. Graziano lo avrebbe voluto un professionista, è stato il genio a comandare la scelta definitiva. The Doctor ha guidato di tutto nell’arco della sua lunga carriera nel Motorsport, sperimentando auto da rally e monoposto di F1.
Il suo amore non si è mai limitato ad un solo marchio. Dopo i trionfi nelle classi minori in Aprilia, VR46 è diventato un simbolo della Honda, prima di “tradirla” per la Yamaha. In sella alla M1 ha scritto le pagine più dolci della storia della casa di Iwata. Dopo aver celebrato successi a raffica ha provato ad andare oltre i suoi limiti, provando a vincere in sella a tre moto diverse. In Ducati le cose non sono andate per il verso giusto, anche a causa dello scarso feeling con la Desmosedici, ma ha lasciato una sua impronta in ogni stagione. La sua fortuna? Aver avuto in pista rivali temibili, veloci e spietati.
MotoGP, il destino di Valentino Rossi
Dopo le battaglie con Capirossi e Biaggi, il centauro di Tavullia ha continuato con orgoglio a sfidare fenomeni come Hayden, Stoner, Lorenzo e Marquez. Questi ultimi ha tutti conquistato almeno un titolo mondiale in top class. Ma come dimenticare anche i duelli con Kenny Roberts Junior, Sete Gibernau e Dani Pedrosa? Sono stati anni magici per la MotoGP. Tutto è ruotato intorno alla figura di Valentino Rossi. Al di là delle vittorie e delle sconfitte, il campione ha fatto sempre parlare di sé, attirando l’interesse persino della Scuderia Ferrari.
In diversi momenti storici si è parlato dell’incredibile passaggio del centauro della MotoGP alla Formula 1. Sarebbe stato pazzesco poter ammirare Rossi sulla Rossa, ma il matrimonio non avvenne mai. L’ex pilota della Yamaha era attirato dall’opportunità e testò diverse monoposto, nell’arco di più giorni di prove che furono svolti sotto l’occhio vigile dell’ing. Luigi Mazzola e di Michael Schumacher. Persino il sette volte iridato tedesco rimase sbalordito dai crono del #46. La leggenda rimase in MotoGP e il desiderio di lottare, sino alla fine, non è mai venuto meno.
Dopo una stagione con poche soddisfazioni, nel 2021, il campione di Tavullia ha deciso di dire addio al Paddock della MotoGP. Il rider della Yamaha ha conquistato soli 44 punti. Il passaggio nel team satellite Petronas non ha rivitalizzato il fenomeno italiano. La squadra ufficiale di Iwata ha puntato le fiches su Fabio Quartararo. Il francese non ha tradito le attese e si è laureato campione del mondo. Per la prima volta Vale non è salito sul podio e ha deciso di dire basta. Ha continuato a provare il brivido della velocità in altre categorie del Motorsport.
L’esperienza nel campionato GT non è stata facile sin da dubito. Il passaggio dalle due alle quattro ruote è tutt’altro che scontato per un pilota. I risultati non stati prestigiosi, ma il campione di Tavullia si è tolto diverse soddisfazioni. Valentino Rossi, quali gare correrà nel 2023? Ecco l’elenco completo. Date una occhiata anche alla seconda parte dell’intervista: MotoGP, a lezione da Valentino Rossi: ecco il segreto della sua guida.
Valentino Rossi non ha sempre tollerato la sconfitta, ma negli ultimi anni in MotoGP è diventato più saggio. In una lunga intervista, rilasciata sul canale YouTube GeoPop, il centauro di Tavullia ha dichiarato: “Perdere col sorriso? All’inizio è difficile per tutti. E’ dura perdere con il sorriso, soprattutto quando sei abituato a vincere molto, poi dopo ritorna in gioco la passione. Dopo capisci che se lo vuoi fare, dovrai anche perdere, anzi probabilmente dovrai più perdere che vincere quando cominci a diventare grande. Ti chiedi ‘vale la pena? Ho la voglia?’ Se ti piace e hai la passione la risposta è sì e quindi ho continuato per un sacco di anni, fino alla fine. Di questo sono molto contento perché non ho nessun rimpianto”.