Uno dei grandi pionieri della storia della F1 è stato Alberto Ascari, un pilota che ha scritto pagine uniche nel suo genere.
Sono ormai presenti tantissimi anni dall’ultima vittoria di un pilota italiano nel mondo della Formula 1, ma il Belpaese continua ancora oggi a ricordare il suo grande mito e leggenda degli anni 50 ovvero quell‘Alberto Ascari che ha saputo scrivere pagine leggendarie nel mondo delle quattro ruote.
La Formula 1 è un vero e proprio sogno a occhi aperti, perché la più importante competizione automobilistica del mondo ha dato l’opportunità davvero a una serie incredibile di piloti di poter diventare leggendari nella storia.
Per poter arrivare alle punte dove ci troviamo oggi sono stati però fondamentali i pionieri di questa competizione, coloro che negli anni 50 hanno saputo essere considerati dei miti assoluti in grado di poter far appassionare quante più persone possibili.
Tutti quanti non possiamo non citare e ricordare il meraviglioso Juan Manuel Fangio, uno di quelli che ha saputo scrivere davvero pagine leggendarie di questa disciplina, ma anche l’Italia ha vissuto sicuramente il suo periodo di massimo splendore.
Sono stati addirittura due i piloti che hanno potuto portare in alto il Tricolore negli anni 50 con Nino Farina che fubil primo nel 1950 a vincere addirittura il primo storico Mondiale di Formula 1, ma quello maggiormente ricordato è senza ombra di dubbio Alberto Ascari.
Stiamo parlando sicuramente di uno dei più grandi campioni che abbiano mai calcato il mondo della Formula 1, un fenomeno leggendario che è stato il primo nella storia a poter fare un bis iridato.
Nel 1950 vinse Nino Farina in Alfa Romeo, 1951 toccò a Fangio sempre con la Scuderia lombarda, prima di dare vita al trionfo della Ferrari per due anni consecutivi proprio con Alberto Ascari.
Uno come lui la Formula 1 ce l’aveva davvero nel sangue, dato che già negli anni 20 suo padre Antonio era considerato uno dei primissimi grandi piloti della storia, con Alberto che ha dovuto anche a rimandare al mittente una serie di critiche riguardanti al fatto che potesse essere raccomandato, ma se tutti raccomandati fossero come Alberto Ascari allora ben vengano.
Nel 1953 riuscì così ottenere il secondo titolo Mondiale della sua carriera, quello che risultò alla fine l’ultimo, perché purtroppo nel 1955 accadde quello che nessuno avrebbe voluto sentire.
In quella stagione c’era la grandissima curiosità per poter vedere finalmente il debutto dall’inizio dell’anno nel Mondiale della Lancia, una vettura che era considerata all’avanguardia a tal punto da poter contrastare il fenomeno Mercedes, ma purtroppo non ci fu mai il lieto fine.
Nel maggio di quell’anno si presentò a Monza dell’autodromo per poter parlare con l’amico Villoresi, ancora in Ferrari, con quest’ultimo che lo aveva invitato a provare la nuova Rossa proprio all’interno del circuito brianzolo, ma quando il suo test stava per terminare ecco il dramma.
La vettura sbandò in maniera troppo sensibile, per questo motivo a scali perse completamente il controllo della vettura e il corpo di Alberto diventa una sorta di proiettile, completamente sobbalzato via dalla vettura uccidendolo sul colpo.
Ascari muore a bordo di una Ferrari: un test finito male
Il destino alle volte sembra essere davvero beffardo, perché per quasi un decennio Alberto Ascari aveva corso al massimo della propria capacità e velocità a bordo di una Ferrari e non era mai incappato in gravi incidenti.
Proprio nell’anno in cui però era passato alla Lancia fu proprio un test con il Cavallino Rampante a tradirlo e a portarlo alla morte, quasi come se il destino gli avesse voluto dire che con la Ferrari era nato e con la Ferrari se ne doveva andare.
Un momento davvero drammatico per tutti i tifosi del mondo automobilistico, con la Lancia che non riuscì mai più a riprendersi da quella tragedia, tanto è vero che decise di abdicare già dalla gara successiva.
Quella straordinaria vettura venne addirittura donata alla Ferrari, con il Cavallino Rampante che nella stagione seguente decise di chiamare il suo grande rivale Fangio che non ebbe assolutamente problemi nel poter accettare di guidare quella vettura che avrebbe dovuto essere del amico Ascari.
Siamo nel 2022, con occhio ormai al 2023, ma Alberto Ascari risulta ancora oggi essere l’ultimo pilota italiano in grado di poter vincere il mondiale di Formula 1, con molti che lo ritengono uno dei più grandi della storia.
Sarebbe stato bello poter continuare ancora le splendide lotte tra lui e Fangio, con il Chueco argentino che probabilmente non avrebbe vinto 5 titoli mondiali con la presenza di Ascari, ma con i se e con i ma non si fa la storia.
Rimane comunque ancora oggi il grandissimo dolore per la morte di uno dei più straordinari e meravigliosi sportivi che la storia d’Italia abbia mai potuto ricordare.