Mick Schumacher ha lasciato la Haas chiudendo la sua prima esperienza in F1. Dal 2023 si apre una nuova avventura per il tedesco.
L’avventura di Mick Schumacher come pilota ufficiale in F1 si è conclusa, almeno per ora, con il Gran Premio di Abu Dhabi dello scorso 20 novembre, con la Haas che ha deciso di appiedarlo preferendogli Nico Hulkenberg in chiave 2023. Una delusione cocente per il tedesco, che con un cognome così pesante sperava sicuramente di poter fare di più, ma il confronto con Kevin Magnussen ha parlato chiaro.
Il danese, al rientro in F1 dopo un anno di inattività in cui ha corso nell’IMSA statunitense, ha concluso con 25 punti, mentre Mick si è fermato a 12, venendo praticamente doppiato. A ciò si aggiunge l’incredibile serie di incidenti che lo ha visto protagonista sin dallo scorso anno, e che è costato molto a livello economico al suo team.
La Haas non è di certo la squadra che gode del miglior budget possibile, e vedere le monoposto distrutte così frequentemente ha spesso fatto innervosire il team principal Gunther Steiner, il quale ha deciso di prendere una decisione molto forte in chiave futura. La squadra americana, i cui telai vengono prodotti dalla Dallara e che monta le power unit della Ferrari, ha sempre avuto ottimi rapporti con Maranello, e l’addio di Mick ha avuto anche altre conseguenze sulla carriera del tedesco.
Da molto tempo si parla di un possibile addio di Schumacher alla Ferrari Driver Academy, e nelle ultime ore è arrivata una novità importante in merito. Il destino del figlio del Kaiser di Kerpen è stato ufficializzato, ed il suo futuro lo vedrà protagonista con i colori di un altro team sulla tuta.
F1, Mick Schumacher lascia la Ferrari e va in Mercedes
L’annuncio è arrivato poche ore fa: Mick Schumacher e la Ferrari si sono separati ufficialmente, con il tedesco che andrà a ricoprire il ruolo di pilota di riserva per la Mercedes, restando in orbita F1 e prendendo il posto di Nyck De Vries, il quale sarà al volante come driver titolare sull’AlphaTauri nel 2023, al fianco di Yuki Tsunoda.
La Scuderia modenese ha annunciato la separazione tramite un comunicato stampa diramato poco fa: “Al termine di quattro stagioni di militanza con la Ferrari, la Scuderia e Mick Schumacher hanno optato assieme di non continuare il loro accordo. Mick è diventato un membro della nostra famiglia nel 2019 tramite il programma dedicato ai giovani driver, conquistando il titolo di Formula 2 del 2020 con il team Prema“.
Nella nota si fa poi riferimento al passaggio di Mick in F1, con la menzione dei suoi piazzamenti a punti, arrivati entrambi nel 2022 con l’ottavo posto in Gran Bretagna ed il sesto maturato in Austria. La Ferrari ci ha tenuto a ringraziare il tedesco, ma nei tifosi resta il rammarico per un qualcosa di storico che sarebbe potuto accadere, ma che non ci sarà mai nella realtà.
Come detto, Schumacher entrerà ora a far parte della famiglia Mercedes, ed avrà la possibilità di girare nei test ed in qualche sessione di prove libere sulla freccia d’argento, oltre che lavorare al simulatore del team di Brackley. Anche in questo caso c’è un sapore di revival, dal momento che suo padre Michael ebbe dei rapporti di un certo livello con la casa della Stella a tre punte.
Tutto iniziò agli albori degli anni Novanta, quando assieme a Karl Wendlinger era uno degli uomini di punta del programma giovani piloti della Mercedes. Il Kaiser di Kerpen disputò anche la 24 ore di Le Mans piazzando il giro veloce, ma non riuscì a chiudere sul podio.
Subito dopo arrivò la chiamata di Eddie Jordan che lo volle sulla sua monoposto per il GP del Belgio del 1991, ma quasi due decenni più tardi, Michale tornò in Mercedes con ben sette titoli mondiali in più nel palmares. L’esperienza del ritorno nel Circus fu un mezzo flop, visto che arrivò un solo podio in tre anni, a Valencia nel 2012, e tre sonore sconfitte nella classifica piloti contro il compagno di squadra, vale a dire Nico Rosberg.
Il legame tra le frecce d’argento e la famiglia Schumacher sta per rafforzarsi, con Toto Wolff che ha deciso di puntare su Mick per il futuro della sua squadra. Se lo vedremo mai al volante come pilota titolare? Al momento, questa pare un’ipotesi che non si realizzerà mai, ma a volte, nella vita, le cose possono cambiare molto in fretta. Nel frattempo, da Mick ci si aspetta un buon lavoro nelle aree in cui sarà chiamato ad operare, con la speranza di tornare al più presto in macchina.
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