Il 2022 è stato un anno durissimo per gli automobilisti, ma sui carburanti c’è qualche passo in avanti. Ecco le ultime novità in merito.
Alla fine del 2022 restano soltanto pochi giorni, e poi si potrà dire addio ad uno degli anni più difficili di sempre per il mondo dell’automotive, per tutta una serie di motivi compreso il caro carburanti. I dati del mercato hanno fatto segnare un crollo rispetto allo scorso anno, con il segno verde che nel confronto con il 2021 si è registrato soltanto nel mese di ottobre, ma nulla che possa cambiare poi tanto le sorti di quest’anno.
Le motivazioni sono tante, tra cui spiccano ovviamente la crisi dei microchip, la guerra tra Russia ed Ucraina ed anche una super valutazione dell’usato. A ciò va aggiunto un dettaglio non da poco, ovvero i lunghissimi tempi di consegna per le auto nuove, che vengono acquistate dai clienti e poi recapitate dopo tantissimi mesi di attesa.
Con queste premesse, non ci si poteva attendere un 2022 florido sul fronte delle vendite, che come già detto sono calate a picco. Una situazione simile era molto difficile da pronosticare, ed è complicato anche pensare di uscirne in tempi brevi. Le auto elettriche, viste come il mezzo di trasporto del futuro, in Italia hanno conosciuto un netto passo indietro sul fronte delle vendite, e questa tipologia di veicolo non entusiasma i cittadini.
Per quanto riguarda i carburanti, il 2022 è stato un anno davvero nero, con dei prezzi che mai erano stati raggiunti in passato, soprattutto nella nostra epoca. Nei giorni immediatamente successivi all’inizio del conflitto tra Russia ed Ucraina, i prezzi del diesel e della benzina avevano superato di gran lunga i due euro al litro, mettendo in ginocchio un intero settore.
Prontissimo l’intervento del Governo presieduto da Mario Draghi, che decise di optare per il taglio alle accise, facendo abbassare i costi di diversi centesimi su ogni litro. Questa misura è stata costantemente rinnovata nel corso dell’anno, anche sotto il nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni, anche se dal primo dicembre il taglio sulle accise è stato quasi dimezzato, portando ad un nuovo, lieve rincaro.
Dopo tanti mesi difficili sta comunque emergendo qualcosa di leggermente più positivo, come vi mostreremo in base ai dati elencati in basso. Parlare di fine della crisi è sin troppo prematuro, ma diciamo che tra poco si potrebbe vedere la luce in fondo al tunnel, con la speranza che il mondo dell’automotive torni presto allo splendore di un tempo, che ormai sembra lontano anni luce.
In base ad un’elaborazione effettuata dal “Quotidiano Energia“, possiamo mostrarvi i cambiamenti degli ultimi giorni relativi al mondo dei carburanti ed ai loro prezzi, che appaiono in netto ribasso in questa parte finale del 2022. Il prezzo medio della benzina, su scala nazionale, è sceso ad 1,685 euro per litro imbarcato nella vostra auto, questo in modalità Self Service, nella quale, ovviamente, la spesa è minore per gli automobilisti.
Per quanto riguarda il diesel, il prezzo medio è sceso ad 1,752 euro al litro, sempre nella modalità Self Service. Parlando del servito, la benzina si attesta in media ad 1,835 euro al litro, mentre il diesel sfiora comunque i due euro e si attesta attorno ad 1,902 euro al litro. I dati, pensando a quanto era accaduto nella prima parte dell’anno, sono comunque positivi, anche se non manca lavoro da fare per permettere ulteriori ribassi.
Il caro carburanti sta attanagliando i cittadini in un periodo pieno di aumenti, che riguardano ogni aspetto della vita quotidiana, compreso i supermercati ed ogni luogo dove si acquistano i beni primari. Come anticipato, è impossibile dire che si stia andando verso una ripresa certa, perché per risolvere i guai causati dalla guerra e dal Covid-19 servirà molto tempo, ma si tratta di alcuni passi in avanti di notevole importanza.
Sicuramente, almeno per ora, la soluzione in termini di carburante non sono le auto elettriche, visto che, come avevamo approfondito qualche giorno, fa, il “pieno” di corrente al giorno d’oggi costa quasi come quello di un motore a combustione, con la differenza che c’è anche meno autonomia rispetto alle auto tradizionali.
Su questo fattore sono in atto molti investimenti da parte delle aziende internazionali e dei costruttori, con la speranza di abbattere dei costi di produzione che nel 2022 sono saliti e di molto. Il 2023, in termini di ripresa, sarà un anno determinante, per capire se verranno fatti dei passi in avanti di notevole importanza o se, come in molti temono, si registrerà un altro passo indietro, questa volta fatale.
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