La Red Bull è stata al centro delle polemiche nel paddock di F1 per la questione Budget Cap. Dopo vari mesi, c’è ancora chi attacca.
Mesi di preparazione alla nuova stagione per i team di F1, con la caccia alla Red Bull che è aperta. Il team di Milton Keynes potrebbe aver aperto un ciclo tecnico di dominio, simile a quello che vide protagonista Sebastian Vettel all’inizio dello scorso decennio. Gli anglo-austriaci, con la RB18, hanno fatto una differenza mostruosa rispetto alla concorrenza, e per Ferrari e Mercedes sarà complicato pensare di lottare per il titolo.
Una delle poche speranze dei team rivali è legata alle “punizioni” della FIA rifilate alla Red Bull per la questione Budget Cap, esplosa a fine settembre e che poco meno di un mese dopo ha portato all’ufficializzazione del verdetto. La squadra diretta da Christian Horner, per uno sforamento di meno di due milioni, è stata punita con 7 milioni di multa ed una riduzione del 10% della possibilità di utilizzo della galleria del vento.
Secondo Helmut Marko e lo stesso Horner, tutto ciò si rifletterà in una perdita compresa tra i tre decimi ed il mezzo secondo in termini di tempo sul giro, una differenza che in F1 può pesare moltissimo. Tuttavia, vedendo l’organizzazione del team campione del mondo, appare difficile pensare che possano pagare così tanto rispetto ai rivali, ma solo il tempo ci dirà se la penalità è stata sufficiente o meno.
La vicenda Budget Cap è stata molto complessa da affrontare, e non sono arrivate sanzioni sportive per la Red Bull. Ricordiamo che la violazione è legata alla stagione 2021 e non a quella appena conclusa, i cui bilanci verranno presentati tra qualche mese. Ciò significa che nel 2023 potremmo ritrovarci di fronte ad una situazione simile, visto che le indiscrezioni parlano di addirittura sei squadre che hanno violato il tetto di spese nel campionato appena terminato.
Il Budget Cap è ormai diventato una storia molto triste per questo sport, con i team pronti a tutte le furbate possibili pur di sfuggirgli. Ma davvero ha senso continuare con una regola simile? Il 2022 ha dimostrato che non è servito a nulla dal punto di vista dell’equilibrio tra le varie squadre, visto che Red Bull, Ferrari e Mercedes hanno messo in mostra un vantaggio enorme sui rivali.
Per squadre come Alpine e McLaren, ma anche tutte le altre, è impossibile pareggiare il lavoro dei tre top team, i quali possono contare sul personale migliore e non soltanto su spese più ampie. Nel 2023 cambierà poco e nulla, così come è ormai dall’inizio dell’era power unit a questa parte.
F1, Zak Brown furente contro la Red Bull
La F1 è uno sport dove il peso politico fa tutta la differenza del mondo, e la Red Bull ha dimostrato di averne da vendere vista la gestione della questione Budget Cap. Tralasciando questo, nulla toglie al team di Milton Keynes i tantissimi meriti per aver posto fine al ciclo Mercedes, un qualcosa che sembrava praticamente impossibile.
Gli uomini di Christian Horner hanno poi costruito un siluro come la RB18, assicurandosi altri due mondiali grazie ad un Max Verstappen stellare. Tuttavia, la concorrenza continua a masticare amaro, ed uno dei personaggi che non ha affatto digerito il fattaccio legato al tetto di spesa è Zak Brown, il CEO della McLaren.
Brown aveva già scritto una lettera alla FIA qualche tempo fa per esprimere il proprio disappunto, e proprio in queste ultime ore è tornato ad alzare la voce, come riportato da “RacingNews365“. Il buon Zak non è affatto soddisfatto delle punizioni che hanno colpito la Red Bull, ed ha confermato che si sarebbe potuto attendere ben altro.
Ecco le sue parole: “Rimango fedele a quanto dissi nella mia lettera tempo fa, la parola imbroglio è molto forte, ma non ci sono differenze tra il violare le regole legate all’aspetto finanziario e quelle sportive. Il termine che ho usato può apparire anche troppo semplice, ma lo ritengo corretto visto quanto si è deciso. Questa situazione non è stata chiarita e la F1 non ci ha fatto una bella figura“.
La guerra legata al Budget Cap è stata una sorta di terremoto per il Circus, il quale si è preso una valanga di critiche dagli appassionati. Tuttavia, la massima serie e Liberty Media sono parti lese in questo senso, visto che il tutto viene gestito dalla FIA per quanto riguarda i regolamenti, sportivi e finanziari che essi siano. Nel controllare il tetto di spesa si poteva e si doveva fare meglio, ed ora si è verificato un precedente molto pericoloso.