Il fondatore del team F1 Minardi ha parlato dell’inserimento di Frederic Vasseur in Ferrari e dell’addio di Mattia Binotto.
La Scuderia Ferrari ha, decisamente, cambiato strada, dopo quattro lunghe annate con Mattia Binotto. Quest’ultimo ha dato tanto al team modenese, sin dagli anni ’90, ma chi troppo in alto sal, cade sovente precipitevolissimevolmente, recitava uno storico verso dell’opera burlesca “La Celidora”. L’ingegnere di Losanna avrebbe potuto continuare a togliersi diverse soddisfazioni se fosse rimasto in “background”, ma ha voluto con insistenza il ruolo che era stato di Maurizio Arrivabene, mettendosi in panni molto stretti.
La pressione nelle vesti di team principal sarebbe stata diversa e un professionista intelligente come Binotto, da anni in Ferrari, lo avrebbe potuto e dovuto immaginare. In Ferrari, nel ruolo di condottiero, è resistito sin troppo, parafrasando Toto Wolff. La critica lo ha demolito sin dal primo anno, dopo lo scandalo dei motori della SF90. Nel 2019 Binotto scelse la via del silenzio, chiudendo un accordo segreto con la FIA in merito alle Power Unit delle Ferrari. Si parlò di flussometro e di elementi che erano andati ben oltre le zone grigie del regolamento sportivo dell’epoca, ma di fatto le vittorie, post summer break, di Leclerc e Vettel furono macchiate dalla brutta vicenda con la FIA.
Non solo, nei due anni successivi, la Rossa ha patito le pene dell’inferno, prendendo paga dagli altri top team. L’errore ha avuto conseguenze devastanti anche sulla crescita di Charles Leclerc. Il coetaneo Max Verstappen, in Red Bull Racing, ha spiccato il volo, vincendo gli ultimi due campionati del mondo. Il monegasco si è ritrovato a secco di trionfi per due anni e mezzo. Da Monza 2019 al successo in Bahrain nel 2022 è trascorso un periodo in cui la Rossa non ha più brillato, festeggiando podi come se fossero vittorie. Nonostante uno dei digiuni più amari della storia del Cavallino, condito anche da errori strategici paradossali, nel 2022 la Scuderia si è ritrovata, nuovamente, in una condizione di difficoltà.
Gli strateghi, cronicamente, hanno rifatto i medesimi sbagli, nonostante avessero avuto anni senza pressioni al vertice per maturare. Il solito ritornello di una “squadra giovane che avrebbe imparato in futuro dai propri errori” ha iniziato a stancare tutti, a partire dall’amministratore delegato Benedetto Vigna. Quest’ultimo, in più di una occasione, ha rimarcato che il secondo rimarrà sempre il primo degli sconfitti. Nonostante la rinnovata competitività nel 2022, Leclerc ha collezionato sole tre vittorie, conquistando la P1 in Bahrain con un hat-trick, in Australia con un grand chelem e vincendo la resistenza di Verstappen, nelle mura nemiche, in Austria. Sainz, invece, si è sbloccato, vincendo il suo primo Gran Premio in carriera a Silverstone.
A distruggere le ambizioni della Ferrari sono arrivati anche dei paradossali problemi tecnici ai nuovi motori Superfast. Subito decantati da Mattia Binotto, dopo i primi successi in campionato, non si sono dimostrati né i più affidabili né i più performanti. La Mercedes, sebbene avesse concepito una wing car disastrosa, è quasi riuscita ad agguantare in graduatoria costruttori la Rossa. Il distacco della Scuderia dalla vetta è risultato, alla fine, di oltre 200 punti. La Red Bull Racing si è aggiudicata la bellezza di 17 Gran Premi + 2 Sprint Race. Max Verstappen ha celebrato 15 trionfi, nessuno come lui nella storia di una singola stagione F1, mentre Sergio Perez ha portato a casa due successi prestigiosi, a Monaco e Singapore.
Minardi, il pensiero su Vasseur e Binotto
Il dominio avversario è stato schiacciante. I continui errori comunicativi di Binotto, di certo, non hanno aiutato. Nell’estate del 2021 il tecnico di Losanna aveva dichiarato, apertamente, che la Ferrari sarebbe stata obbligata a lottare, altrimenti sarebbe stato un fallimento. Il team principal si è distrutto con le sue stesse mani, o meglio bocca. Nel pieno della sfida per il secondo posto ha addirittura riproposto la tattica di fermare gli sviluppi per puntare, in anticipo, sul progetto del prossimo anno. Un film già visto e che ha già dato scarsi risultati. Non sarà l’unico colpevole dei disastri degli ultimi 4 anni della Rossa, ma di sicuro non si può deresponsabilizzare.
Il Presidente John Elkann, di comune accordo con l’a.d. Benedetto Vigna, hanno accompagnato alla porta Binotto. Al termine del 2022 l’ingegnere svizzero traslocherà da Maranello dopo quasi 30 anni di lavoro. Spazio a Frederic Vasseur che ha già lavorato, fianco a fianco, con Charles Leclerc in F1 nel 2018 in Sauber. Il monegasco ha fatto una promessa da brividi ai fan del Cavallino.
C’è chi, però, sostiene che la Rossa avrebbe dovuto scegliere la strada della stabilità, continuando con Mattia Binotto. Gian Carlo Minardi, in una intervista al Corriere dello Sport, si è sbilanciato sulla questione. “Vasseur? È sicuramente bravo, ma io non avrei cambiato Mattia Binotto. Avrebbe meritato un’altra chance”, ha annunciato il creatore dell’omonimo team. Vasseur promosso al muretto Ferrari: ecco tutti i cambiamenti in vista del 2023. Il fondatore della Minardi, oggi AlphaTauri, avrebbe rischiato altri anni con il tecnico di Losanna. Di sicuro Vasseur avrà una responsabilità importante, ma il suo inserimento è sembrato quasi inevitabile, dopo l’ennesima stagione deludente.