La Mercedes ha concluso il campionato al terzo posto alle spalle di Red Bull Racing e Ferrari. Rivoluzioneranno l’auto nel 2023? Ecco cosa si è lasciato sfuggire George Russell.
George Russell ha festeggiato il suo primo trionfo in carriera in Formula 1 in occasione della tappa di Interlagos. In Brasile il #63 si è superato, riuscendo ad ottenere la prima posizione nella Sprint Race e replicando anche nella gara domenicale. Il suo primo anno in Mercedes è stato spettacolare, come in molti avevano già pronosticato dopo la prestazione nel 2020 a Sakhir.
Il pilota della Williams è stato in grado di tenere testa ad un 7 volte campione del mondo come Lewis Hamilton. Quest’ultimo è sembrato in gravi difficoltà nella prima parte di stagione, al contrario di quanto dimostrato da George Russell. L’ex pilota della Williams, forse più abituato ad auto difficili e poco competitive, è stato in grado di completare le prime nove corse del campionato in top 5. L’inglese ha guadagnato un corposo vantaggio sul teammate, nella prima fase di stagione, e poi lo ha conservato fino alla fine.
La ciliegina sulla torta è stata la conquista del quarto posto in classifica piloti dietro gli inarrivabili driver della Red Bull Racing e di Charles Leclerc sulla Ferrari. Una stagione quasi da incorniciare sebbene il pilota non abbia potuto gareggiare su di una vettura competitiva. Sotto questo aspetto in nativo di King’s Lynn è stato molto sfortunato, non ritrovandosi in dote una vettura all’altezza del suo talento. La Mercedes negli anni precedenti aveva dominato sul piano tecnico, vincendo 8 titoli costruttori consecutivi. La rivoluzione delle auto ad effetto suolo ha riportato la casa teutonica sulla terra, dopo essere stata tra le stelle per tutta l’era ibrida della Formula 1.
La W13 si è dimostrata una vettura fallimentare sin dai primi test prestagionali. Afflitta dai problemi di rimbalzi ad alte velocità non è riuscita a performare come nelle attese. Alla vigilia del campionato 2022 i tecnici avevano decantato le qualità della wing car teutonica. L’auto avrebbe dovuto demolire la concorrenza, ma i dati della galleria del vento non sono poi stati fedeli alla pista. Nelle prime uscite stagionali Hamilton ha faticato tantissimo a tenere in pista la vettura, mentre Russell ha cercato di commettere meno errori possibili e di portare l’auto al traguardo. Una strategia interessante per un giovane al primo anno in un top team. Tra i due teammate quello che si è sempre lamentato di più è stato Hamilton, forse anche per ragioni anagrafiche.
Il contratto dell’anglocaraibico scadrà il prossimo anno e ha ancora un sogno nel cassetto. Il #44, classe 1985, vorrebbe vincere il suo ottavo titolo, battendo Verstappen ed elevandosi su una vetta mai toccata da nessuno altro pilota di F1. Dopo aver perso il titolo ad Abu Dhabi nel 2021, in un confronto accesissimo contro Verstappen, il campione avrebbe desiderato avere un’auto in grado di lottare per podi e vittorie. Al contrario la vettura “senza pance” è stata un fiasco quasi per tutto l’arco della stagione. Nella fase centrale la squadra teutonica si è ricompattata e grazie a sviluppi mirati è riuscita a trovare una sua dimensione, ma nel complesso la direttiva anti porposing è stata decisiva per un finale di stagione in crescita.
Mercedes, Russell confessa tutto
La Mercedes ha quasi agguantato il secondo posto della Scuderia Ferrari, mancando nel finale l’attacco decisivo. Nel complesso la casa tedesca, con sede a Brackley, è riuscita a terminare l’anno in crescendo, al contrario di quanto è accaduto a Maranello. I motori Mercedes si sono dimostrati affidabili e, senza rimbalzi, la W13 è tornata a lottare con gli altri due top team. L’unico dubbio in merito alla prossima stagione è quello relativo al concept di vettura che la Mercedes ha elaborato in virtù dei risultati del primo anno con le nuove auto ad effetto suolo.
“Non credo che i nostri problemi abbiano davvero molto a che fare con la filosofia dei sidepod. Potremmo sbagliarci, ma sono abbastanza fiducioso che non sia questo il motivo della nostra mancanza di prestazioni quest’anno. Quindi stiamo ancora decidendo in che direzione andare, ma ad essere onesti il nostro focus è sulle diverse caratteristiche della vettura rispetto ai sidepod”, ha annunciato Russell a Motorsport-total.
Nel corso della stagione Toto Wolff si era spesso aperto ai giornalisti della stampa internazionale, ammettendo il clamoroso errore progettuale e addirittura offendendo la vettura 2022. Il manager austriaco ha confermato che la vetture 2023 sembra uguale alla W13. Pretattica? A quanto pare, secondo le indiscrezioni confermate implicitamente anche dalle parole di George Russell, la filosofia della vettura potrebbe rimanere la stessa perché il problema non era connesso ai sidepod. Sotto il vestito le migliorie saranno importanti, ma la wing car dovrebbe essere molto simile a quella bistrattata nel 2022.