Dopo l’addio al Circus, Michael Masi è tornato in Australia ma ora ha assunto un nuovo incarico. Ecco cosa dovrà fare la prossima stagione.
E’ stato uno dei nomi più chiacchierati nel 2021, soprattutto per il finale di Abu Dhabi che ha assegnato il titolo iridato. Parliamo di Michael Masi, ex direttore di gara in F1 e che dopo quel GP è stato allontanato definitivamente dal Circus. Una storia la sua che ha davvero colpito tutti, soprattutto per il modo in cui è terminata. C’è da dire che in quella corsa è stata determinante la sua scelta, una volta che è stata decisa la safety car per l’incidente di Latifi, di far ripartire la corsa ad un solo giro dalla fine e senza che tutti i doppiati tornassero a pieni giri. Un fatto questo che in pratica ha messo nelle condizioni Lewis Hamilton di essere attaccato da Max Verstappen, mentre l’olandese tra sè e Carlos Sainz Jr aveva invece un doppiato.
Le polemiche sono state feroci fin dall’inizio, con Mercedes e altri che hanno subito chiesto la testa di Masi, reo di aver deciso in un senso il campionato, senza rispettare le regole ma solo venendo incontro al principio che la F1 è innanzitutto uno show. E proprio la decisione di far riprendere la gara con una sola tornata è andata in questo senso, secondo i detrattori.
Con l’addio di Jean Todt e l’avvento di Mohammed Bin Sulayem, il tema direttore di gara è diventato subito primario. E dopo qualche settimana dall’insediamento del nuovo numero uno della FIA, è arrivata la decisione dell’allontanamento, proponendo al contempo alla F1 una “formula” con due direttori di gara affiancati da una sala di controllo in remoto. Una modalità questa che era stata salutata da molti come “risolutrice” dei problemi avuti nel 2021. Ma la realtà è stata ben diversa. Infatti avere più occhi e più tecnologia a disposizione non ha risolto nulla. Anzi, gli episodi controversi sono aumentati, vedi Monza, Suzuka, Singapore, solo per citarne alcuni. Tanto che da diverse parti in maniera polemica si è tornati a tirare in ballo Masi, visto non più come il “peggior male”.
Nuovo ruolo per Masi, che però guarda ancora alla F1
In una intervista al Sydney Telegraph, dopo qualche mese ha confessato che si è sentito dopo i fatti di Abu Dhabi “l’uomo più odiato del pianeta“, tanto che ha ricevuto minacce di morte rivolte anche alla sua famiglia. E ha ricordato che un paio di giorni dopo l’ultima corsa, mentre camminava per le strade di Londra, si è guardato spesso alle spalle perché intimorito dal fatto che qualcuno lo riconoscesse e lo attaccasse. In realtà però per fortuna solo pochi sono arrivati al punto di minacciarlo fisicamente, ma tanti altri lo hanno inondato di messaggi offensivi e razzisti.
Inizialmente Masi, dopo l’addio alla direzione di gara della F1, è stato trasferito a un altro ruolo all’interno della FIA prima di lasciare l’organizzazione nel suo insieme in estate. Infatti a settembre, ha assunto in Australia il ruolo di presidente della Commissione Supercars, una serie in cui aveva lavorato prima di lavorare per la F1. Per il 2023 invece diventerà direttore del consiglio di amministrazione di Karting Australia e inizierà il ruolo il 1° gennaio. “L’esperienza di Michael nel mondo del motorsport in Australia, e a livello mondiale, è eccezionale, e siamo lieti che abbia deciso di accettare l’invito a far parte del Consiglio“, ha affermato Kevin Davis, presidente di Karting Australia.
Ma qualcuno pensa che questo sia solo un “ripiego” per l’ex direttore di gara. In particolare Peter Windsor, ex team manager Williams e Ferrari, che in una trasmissione Twitch ha ammesso come Masi accetterebbe di buon grado un ritorno nel Circus: “Sta lavorando di nuovo in Australia nel motorsport. Uno dei miei amici ha detto però che se la Formula 1 gli facesse un’offerta, probabilmente tornerebbe e farebbe un lavoro migliore rispetto alla situazione attuale“. Una “minaccia” o realtà? A dire il vero infatti lo stesso Windsor però ha ammesso nella stessa intervista che è improbabile un suo ritorno, visto che diverse figure, Toto Wolff in primis, si opporrebbero.