Dopo il teaser, ecco le prime immagini della nuova Alfa Romeo Giulia SWB firmata Zagato, un modello che però rimarrà unico.
E’ cominciata ed è nel suo pieno svolgimento l’opera di restyling e sviluppo del marchio Alfa Romeo. Con la Tonale, la casa milanese ha deciso di puntare forte sul proprio rilancio sul mercato, presentando modelli che fanno dell’estetica, della qualità e della tecnologia il proprio marchio distintivo. Una casa, quella italiana, che da sempre però è anche sinonimo di prestazioni e sportività. Non a casa negli ultimi anni è voluta tornare in F1, non solo per motivi di marketing ma anche per ristabilire quella connessione con il mondo sportivo che sembrava essere un po’ svanita nel corso dei decenni. Anche con le nuove proposte sul mercato l’Alfa ha messo in piedi dei modelli che strizzano l’occhio alle prestazioni pure, ma l’ultimo mostrato al pubblico è qualcosa di unico.
Infatti hanno fatto clamore le immagini della nuova Alfa Romeo Giulia SWB firmata Zagato, che non è altro che un’azienda italiana che realizza carrozzerie speciale per le autovetture, soprattutto quelle di fascia medio-alta, e che ha collaborato (tra le altre) anche con Ferrari. Si tratta di un esemplare unico (per ora), ma che sembra aver già conquistato i fan del marchio milanese per le sue forme sportive e futuriste.
Si tratta di una speciale carrozzeria progettata per celebrare l’anniversario della prima collaborazione tra le due aziende ed è basato sull’Alfa Romeo Giulia ma con un passo accorciato, una carrozzeria coupé a due porte su misura e un V6 biturbo proveniente dalla GTAm abbinato a un cambio manuale a sei marce.
Alfa Romeo e Zagato, un modello dal sapore antico
In realtà da più parti si era parlato che l’Alfa Romeo Giulia SWB Zagato sarebbe stata un modello in produzione limitata, invece la casa di design italiana ha chiarito che si tratta di una one-off, quindi ancor di più esclusiva. Il progetto è partito nel 2021, esattamente 100 anni dopo la G1 che fu la prima collaborazione tra Zagato e Alfa Romeo, un’auto costruita tra il 1921 e il 1922 e che fu la prima Alfa stradale a montare un motore sei cilindri con potenza di 70 cavalli e la velocità massima di 120 km/h. Un bolide per quei tempi, che in Italia non fu venduto a causa dell’alta tassazione ma che creò molta attenzione sul marchio, tanto che la collaborazione durò anche nei decenni successivi con modelli davvero incredibili.
Questa macchina è destinata a un cliente tedesco che possiede molti modelli della casa milanese tra cui la 8C Competizione e la SZ, oltre a diverse Aston Martin Zagato dell’era moderna. Si tratta di un esempio di rara eleganza ma soprattutto un ponte tra presente e passato, che fa tornare alla mente un’altra collaborazione tra i due marchi, la Giulia TZ, che volle fortemente agli inizi degli anni Sessanta il presidente dell’Alfa Romeo, Giuseppe Luraghi. Una macchina dalle linee eleganti quanto sportive, che si caratterizzava per la coda lunga con un netto punto di distacco. E anche questa ha dei richiami evidenti con quel modello.
Un’Alfa da urlo, in tutti i sensi
Zagato ha accorciato il passo della Giulia, mantenendo linee comunque sinuose e una carrozzeria aggressiva, soprattutto sul frontale che ha anche una ulteriore apertura sul cofano a dare aria a un motore a benzina V6 biturbo da 2,9 litri, che produce 532 CV (397 kW / 540 CV) come nella GTAm, anche se in questo caso la potenza viene trasmessa alle ruote posteriori. Nonostante il fatto che l’Alfa Romeo Giulia SWB condivida la maggior parte delle sue basi con le tradizionali Giulia e Stelvio, la carrozzeria è completamente nuova. La parte anteriore, come detto, è molto aggressiva, anche per i fari a LED montati in basso provenienti dall’Alfa Romeo Tonale e con una grande griglia scudetto circondata da un paio di massicce prese d’aria del paraurti.
Passando al profilo di questa vettura, i parafanghi anteriori presentano delle lamelle laterali, lo stemma triangolare del Quadrifoglio e lo stemma Zagato. Anche i cerchi in lega a cinque razze provengono dalla GTAm, sebbene ci sia in aggiunta una brillante finitura argento (piuttosto che nera) con pinze dei freni gialle. Il passo, come ricordato, è notevolmente più corto rispetto alla Giulia in versione berlina, con due grandi porte caratterizzate da maniglie a scomparsa. Le proporzioni ricordano le coupé Zagato del passato, per via del lungo cofano e della linea del tetto spiovente che conduce alla coda tagliata. E qui c’è il vero capolavoro, visto che tutto il cofano posteriore è circondato da un’unica striscia a LED di luce. E poi è impossibile non notare il grande diffusore a due piani con doppi tubi di scarico montati centralmente.
L’interno è quello della Giulia ma con molte aggiunte in fibra di carbonio. Belle le combinazioni della pelle nera con accenti e cuciture verdi, oltre a una combinazione di indicatori analogici e digitali, mentre il touchscreen dell’infotainment è nascosto dietro un pannello nero.
Parlando della one-off, il capo del Centro Stile Alfa Alejandro Mesonero ha affermato che questa macchina “si inserisce perfettamente nel percorso storico dei due marchi dove il primo obiettivo era ed è quello di unire bellezza e prestazioni. La filosofia di questa nuova SZ 2023 è quella di gli anni ’60, con un corpo guidato dalla semplicità, dall’aerodinamica e dalla leggerezza“. E chissà quanto sarà costato: infatti non sono note le cifre, ma per un pezzo unico così sarà sicuramente da urlo anche il prezzo pagato.