L’Alfa Romeo è pronta a stupire con un nuovo progetto che potrebbe far storcere il naso ai puristi. Ecco come potrebbe essere la nuova MiTo in base ad un render molto opinabile.
Si respira un’aria diversa in Alfa Romeo, a seguito del lancio della Stelvio e della sorella minore Tonale. La casa del Biscione punterà su altri crossover? E’ la domanda che si pongono in tanti, specialmente in vista del cambio epocale che attende il marchio facente parte del Gruppo Stellantis. In futuro il listino Alfa potrebbe diventare, interamente, alla spina, andando in una direzione che potrebbe anche rappresentare un clamoroso autogol.
Gli appassionati del marchio di Arese si sono innamorati di vetture molto diverse rispetto ai SUV. Oggi la casa italiana ha intrapreso una strada tendenziosa, distante dalla tradizione e dalla sportività ad una altezza da terra, decisamente, inferiore. La recente uscita della Tonale, prima ibrida in assoluto del marchio di Arese, ed il restyling dello Stelvio rappresentano due importanti segnali nella direzione voluta dal CEO Jean-Philippe Imparato. Non troppi anni fa vetture come la 147 facevano battere il cuore dei petrolhead. L’erede MiTo tenne alta la bandiera, diventando un vero e proprio must have in dieci anni di produzione.
La due volumi basata sul nuovo pianale modulare “Small” debuttò nel 2005 con la Fiat Grande Punto. Il passo in avanti rispetto alla progenitrice era notevole, anche sul piano estetico. Il nome dell’auto derivò dalla fusione delle sigle di Milano e Torino. Inizialmente la vettura avrebbe dovuto chiamarsi Furiosa, seguendo un sondaggio indetto dalla casa di Arese, ma al momento iniziale del progetto fu chiamata ZAR 955 e poi Junior. Alla fine fu scelto di rinsaldare l’Asse Milano-Torino dal quale è nato il progetto, considerando il legame tra la casa del Biscione e quella del Lingotto. Dopo anni di attesa, dal 2008 al 2018, la MiTo fu prodotta nello stabilimento di Mirafiori di Torino.
I punti in comune con la sorella del brand Fiat erano diversi, a partire dal motore 1.4 T-jet benzina da 155 cavalli della versione Abarth. I designer dell’Alfa furono bravissimi a differenziare la MiTo dalla Grande Punto, prendendo spunto da alcuni particolari della 8C Competizione. Al Salone dell’automobile di Ginevra 2008 attirò subito l’interesse della folla, ricevendo ottime critiche. La linea classica e sinuosa rappresentò un bel passo in avanti rispetto alla 147, conservando lo stile bombato che ha reso celebre la compatta del Biscione.
Alfa Romeo, la nuova MiTo Sport
I fari erano uno dei punti di forza della vettura, grazie alla linea a goccia per quelli anteriori. In questo modo l’Alfa mise in mostra slancio ed eleganza. Nel render del canale YouTube Mahboub 1 che potrete osservare in basso, i gruppi ottici sono simili a quelli della Tonale. Quelli posteriori, invece, ricordano i classici fari circolari, dotati di tecnologia di illuminazione a LED con al centro il gruppo frecce, della MiTo. Le portiere della prima serie, prive di montanti, regalavano una linea piacevole, senza appesantire la macchina.
La lunghezza della MiTo era di 4,06 metri, l’altezza di 1,44 metri, la larghezza di 1,72 e il passo di 2,51 metri. Il crossover sportivo in basso ha dimensioni maggiori. Le sospensioni MacPherson all’avantreno e ponte torcente al retrotreno, con il controllo di stabilità VDC, non è dato sapere se sarebbero parte integrante del progetto. La linea della vettura appare più goffa rispetto alla progenitrice, rispondendo ad altri requisiti. L’auto appare perfetta per una gita fuori porta ed una scampagnata off-road. Indubbiamente i SUV stanno spopolando, ma il design dell’Alfa MiTo Sport non ci convince, anche in termini di proporzioni.
L’auto per dieci anni rappresentò un punto di riferimento nel segmento B, coniugando praticità a brio. In termini di piacere di guida, grazie ad una motorizzazione completa, la MiTo ha entusiasmato giovani e anche meno giovani. Gli interni, tra l’altro, erano sportivi e curati. L’auto rappresentò un importante tassello in un periodo molto importante del marchio. Oggi l’Alfa sta attraversando un nuovo periodo complesso in termini di vendite. Considerata data di uscita futura, sorge spontaneo immaginare il crossover con un ibrido tradizionale o plug-in, oppure addirittura full electric.
L’impronta stilistica del render mette in risalto una similitudine con le vetture odierne della casa. Non avrebbe nulla di diverso rispetto ad una Tonale in versione ancora più mini. Alfa Romeo Tonale: la versione plug-in hybrid lascia tutti a bocca aperta. Date una occhiata anche al render della nuova Alfa Romeo Giulia Sportwagon: ecco come sarà in futuro (VIDEO). Il listino è rimasto orfano di un modello compatto, presentando solo SUV e la storica berlina Giulia. L’Alfa ha ancora bisogno di scommettere su auto a ruote alte? E’ la domanda che si sono posti quelli di Mahboub 1, presentando l’elaborazione grafica, ma abbiamo dei dubbi che la casa del Biscione possa lanciare una versione del genere della MiTo.