Dopo Audi, ci sono diverse case pronte a trattare per entrare in F1. E oltre a Mario Andretti è spuntato anche un nome a sorpresa.
Chiusa l’annata 2022 da qualche settimana, la F1 continua a ragionare sul suo futuro, immediato e non. E’ stato stilato intanto il calendario definitivo del 2023, con la rinuncia già della Cina, ma all’interno del Circus adesso il problema più pressante riguarda le regole per il 2026. Dopo mesi e mesi di colloqui e discussioni, anche accese, i primi team hanno cominciato ad aderire, con l’unico vero dubbio per ora che riguarda un pezzo grosso come la Ferrari, che vuole ancora alcuni chiarimenti su delle questioni delicate, oltre a garanzie da parte della FIA su altri aspetti più tecnici. Di sicuro c’è comunque che tra poco meno di 4 anni vedremo “facce nuove” nel paddock, visto che è già confermato l’ingresso di Audi. Ma non è l’unico nome importante in ballo.
Audi entrerà come motorista grazie al team Sauber, che ora gestisce in F1 il marchio Alfa Romeo. Altri nomi in ballo poi sono, secondo il sito tedesco Auto Motor und Sport, anche Ford e Hyundai, che però per ora stanno navigando nell’ombra per capire come si svilupperà la situazione. La Ford ha già partecipato alla F1 come fornitore di motori a più riprese, mentre per la casa coreana sarebbe la prima volta dopo anni di esperienza nel mondo dei rally.
Ma a cercare spazio è anche la Porsche, che però tempo fa ha visto svanire la trattativa con Red Bull, ritenuto il partner perfetto per un rientro “col botto” nel Mondiale. La paura di perdere l’autonomia decisionale in termini di aspetti tecnici e piloti, ha portato però Christian Horner ed Helmut Marko a rinunciare all’offerta, che prevedeva l’ingresso del costruttore tedesco al 50% nell’azienda anglo-tedesca.
In realtà però la Porsche starebbe valutando in questo momento altre opzioni, che riguardano, tra le altre, non solo la Williams (che vedrà scadere il contratto con Mercedes nel 2025) ma anche il possibile futuro team di Mario Andretti. L’italo-americano spinge da tempo per fare il suo ingresso del campionato, ma da più parti sembra che questa idea non piaccia, perché ritenuta più un azzardo. I top-team infatti propenderebbero per una scelta più a lungo termine da parte di marchi ben più famosi e con appeal e non sono d’accordo all’ingresso di una squadra, seppur sponsorizzata da un grande dello sport come l’ex campione F1 e di Formula Indy.
F1, ecco chi fa sul serio per entrare
In realtà però in queste settimane è spuntato un nome a sorpresa, che è una vera novità. Si chiama Calvin Lo, e secondo il Daily Mirror la F1 sarebbe in trattativa con il miliardario di Hong Kong in maniera piuttosto seria.
Amministratore delegato di RE Lee International, una società di intermediazione assicurativa sulla vita fondata nel 1954, è anche il fondatore della società di gestione patrimoniale, RE Lee Capital. Nel settembre 2019, Lo ha acquisito il Mandarin Oriental Taipei, una delle proprietà del Mandarin Oriental Hotel Group per 1,24 miliardi di dollari mentre nel 2022 ha lanciato un fondo di gioielleria da 1,1 miliardi di dollari tramite RE Lee Octagon, con l’obiettivo specifico di acquisire pezzi unici estremamente rari dalle migliori case di gioielleria del mondo.
Parliamo di un imprenditore il cui patrimonio netto personale è stimato in 2 miliardi di dollari. Da tempo impegnato anche nel sociale con diverse iniziative, è anche un grande appassionato di auto (la sua collezione fa paura e presenta anche la rara Pagani Huayra BC) e di corse. E lo ha raccontato in una recente intervista a Planet F1.
La passione per la F1 di Lo
Nel 2000, Calvin Lo era a Singapore quando accese la TV e vide un’auto rossa sfrecciare lungo la pista. Era la Ferrari di Michael Schumacher, lanciata verso il Mondiale. E da quel momento fu amore a prima vista. “In realtà non avevo idea di cosa fosse la Formula 1 o qualsiasi corsa automobilistica – ha raccontato -. A Hong Kong, guardavamo le gare di Macao, quindi quella era la maggior esperienza che avevo delle corse automobilistiche. E poi ricordo quando ero a Singapore, in viaggio d’affari, ho acceso la TV a caso e c’era la F1. Tutti mi dicevano che questo ragazzo Schumacher era fantastico. La F1 non è solo vedere le macchine che corrono, ma c’è molta strategia, molto lavoro di squadra. Quindi questo mi ha catturato“.
Mentre la Formula 1 è rimasta una passione, è stato in altri settori che Lo ha iniziato ad avere successo. Utilizzando la determinazione di Schumacher come modello per le proprie iniziative imprenditoriali, ora con la RE Lee Capital gestisce più di 8 miliardi di dollari di beni. Con sede a Hong Kong, Lo ha vissuto da vicino l’aumento della popolarità della F1 in Asia e, con le sue possibilità attuali crede che ora sia il momento di mettersi in gioco.
“Penso che sia giusto dire che la maggior parte dei ragazzi che crescono amano le auto in generale – ha detto -. Sento che in questo momento, con il 2026, con tutte le modifiche e gli aggiornamenti delle regole, ci sono opportunità e molte risorse che non sono completamente utilizzate all’interno dell’ecosistema F1. Quindi penso che in questo momento sia una buona opportunità per approfittarne“.
Una trattativa che potrebbe decollare
Quell’opportunità a cui Lo fa riferimento è di entrare finalmente nel Circus. Ma, come detto, le altre squadre non sono disposte ad aprire le porte agli estranei. Soprattutto se si parla di nomi completamente estranei al mondo delle corse o con un passato forte alle spalle. Inoltre per entrare in F1 adesso si spara alto: secondo il team principal Mercedes Toto Wolff siamo sui 200 milioni di dollari solo come tassa di iscrizione e almeno 1 miliardo di dollari per far realmente “decollare” una squadra. Cifre da capogiro, che però non sembrano spaventare il miliardario Lo. Che ha come obiettivo il 2026: “Sulla base di ciò che ho visto, i numeri sono quelli che circolano. Ma penso che sia solo l’inizio. Non si tratta solo di entrare e farsi scattare la foto camminando su e giù per la corsia dei box, ma gli investimenti seri portano a quelle cifre. Devi essere disposto a essere nel business per almeno cinque anni per iniziare anche a raccogliere alcuni benefici finanziari“.
I dubbi da parte di molti rimangono, ma alla fine il miliardario non si scompone: “Qual è il momento migliore per essere coinvolto in qualcosa che hai sempre voluto fare da bambino, giusto?“, ha detto. Quale forma prenderà il progetto deve ancora essere deciso. Lo ha legami con Williams come investitore e ha proposto l’idea di rilevare una squadra esistente, ma ancora non è chiaro quale. “Vorrei poterti dire di più. Ma con la F1, hai tutti questi accordi di non divulgazione e tutto il resto. Ma Williams è un ottimo esempio. Una storia incredibile. Ma ci sono altri team come Haas, come Sauber, che ovviamente stanno lavorando con un altro fornitore di motori. Ma Williams è davvero un’ispirazione“.
Lo però ha anche esplorato l’opportunità di aggiungere un undicesimo costruttore alla griglia e ritiene che l’attrattiva di attingere al mercato asiatico sarebbe sufficiente per convincere Wolff e co. ad accettare un suo ingresso. “Almeno dal mio punto di vista, l’Asia chiede più F1 – ha spiegato -. Solo guardando la TV, c’è un aumento del 30 o 40% degli abbonati. Quindi sicuramente l’Asia è un mercato enorme. Penso che questo stia rendendo la ‘torta’ più grande per tutti. Giocatori diversi che entrano nella griglia di F1 è sempre meglio, no? Non mi interessa se sarà una squadra di livello superiore o inferiore. Sarà un bene per tutti“.
Nella testa tutto è pronto (o quasi)
E ha già le idee chiare dovesse creare un team tutto suo: “Penso che realisticamente debba avere sede da qualche parte in Europa. La maggior parte delle gare che ci sono e tutte le persone più brillanti che si allenano qui vengono dall’Europa. Quindi qualsiasi squadra dovrebbe essere collocata nel Vecchi Continente. Vedi molte delle squadre di F1 che avevano altre sedi in altre parti del mondo e alla fine sono tornate in Europa, in particolare nel Regno Unito. Quindi penso che debba essere da qualche parte in Europa“.
Ma ha anche chiaro che sarebbe difficile prodursi il motore in casa. Ancor meglio però è sapere già chi voler ingaggiare come piloti: “Penso che Mick Schumacher sia una risorsa per qualsiasi squadra. Riesci a immaginare? Il mio eroe, il mio idolo Schumacher, suo figlio che ha avuto l’addestramento e l’esposizione mentale sin da quando era un ragazzino. Certo, è stato un po’ sfortunato nelle ultime due stagioni ma voglio dire, è un pilota così straordinario. Da quello che ho capito, Mick è una persona così simpatica, molto amichevole. Da un punto di vista finanziario, dal punto di vista del marketing, è incredibile. Da un ragazzo che è cresciuto guardando Schumacher, avere il figlio che corre con me sarebbe incredibile“.