La SBK da diversi anni sta diventando una delle gare più emozionanti del mondo, per questo motivo la sua storia si è fatta avvincente.
Il Motorsport è sempre stato ammirato nel corso degli anni grazie all’adrenalina che ha sempre sprigionato durante le gare, con la creazione anche di nuove categorie che hanno permesso di migliorare ancora una volta l’offerta, con la Superbike che indubbiamente è stato un colpo da maestro.
Il motociclismo è sempre stato suddiviso in varie categorie in modo tale da concedere l’opportunità ai vari costruttori di poter realizzare quante più vetture di primo livello in grado di lottare per i grandi traguardi.
Da questo punto di vista il MotoMondiale ha sempre rappresentato il non plus ultra, quella categoria che ha dato l’occasione a una serie incredibile di campioni di diventare unici e immortali nella storia.
Negli ultimi anni abbiamo però assistito sempre di più alla nascita di un vero e proprio mito assoluto nel mondo delle due ruote, ovvero quella Superbike che ha dimostrato a tutti gli effetti di poter essere completa e spettacolare.
Stiamo parlando infatti di una gara che mette in pista delle motociclette di serie, dunque quelle che possono anche essere comprate dalla gente comune che non vede l’ora di potersi immedesimare nei loro grandi idoli.
Ovviamente ci sono delle differenze per quanto riguarda la potenza e la tenuta, ma questo non impedisce in alcun modo di poter far sognare i grandi compratori con queste moto splendide e dotate di straordinaria potenza.
Il motociclismo più noto a tutti legato alla MotoGP, prima ancora alla Classe 500, è sempre stato legato alla creazione di vetture prototipi, ovvero delle moto che nascevano solamente per le gare e per essere quanto più prestazionali possibili.
Colui che capì che questa era la strada giusta da dover percorrere per poter creare una nuova e sensazionale corsa motociclistica fu lo statunitense Steve McLaughlin che nel 1973 decise di proporre la sua idea in nome di tutti i piloti AMA.
Da quel momento dunque nacque il sogno di poter realizzare una serie di gare che prevedevano solamente l’utilizzo di vetture di serie, in modo tale da stravolgere completamente la realtà legata al mondo del motociclismo.
Non fu facile ovviamente dare il via alla competizione, con la prima gara che venne disputata che avvenne a Monterey, grazie all’aiuto della “Laguna Seca AMA National“, con il nome di allora che era Superbike Production.
La Superbike stava crescendo sempre di più di popolarità e negli Stati Uniti l’idea di poter assistere a queste moto fiammanti in pista che poi potevano essere acquistate piaceva talmente tanto che divenne uno degli eventi più importanti della nazione.
McLaughlin capì dunque che l’idea non poteva essere lasciata solamente negli Stati Uniti, ma si doveva in qualche modo provare ad ampliare sempre di più il proprio raggio d’azione, includendo anche l’Europa e il mondo intero.
McLaughlin crea la SBK: un successo crescente
Verso la fine degli anni ’80 dunque si capiva come l’obbiettivo di poter dare vita a un Mondiale di Superbike era assolutamente fattibile, infatti quando venne presentato il progetto, la Scuderie europee furono molto convinte sulla sua buona riuscita.
Ovviamente non poteva mancare anche il Giappone a ben rappresentare la categoria, con le Scuderie italiane che fin da subito la fecero da padrone mostrando il grande ingegno tricolore in ambito motoristico.
Nel 1988 dunque per la prima volta nella storia nacque il Superbike World Championship, con gli Stati Uniti che riuscirono a primeggiare grazie al californiano Fred Merkel, ma l’Italia ebbe un ruolo importante.
Nonostante fosse a bordo di una Honda RC30, la Scuderia che gli permise di vincere il titolo Mondiale fu la RCM Oscar Rumi, dunque non ci poteva essere davvero più unione del mondo in questo primo trionfo.
Pilota nordamericano, Scuderia europea e motocicletta asiatica, dunque il grande sogno di poter unire il mondo intero attraverso la sensazionale storia della Superbike era solamente iniziato.
Come tutte le novità non fu per nulla facile riuscire a convincere anche i più testardi e tradizionalisti sulla buona riuscita di questa SBK che riusciva a garantire una grande spettacolarità durante le sue gare.
L’obbiettivo infatti era quello di poter dare modo a moto e piloti di poter combattere quasi ad armi pari, almeno per i migliori, cercando così di creare quell’adrenalina e quel senso di magico nelle gare.
Da lì in poi c’è stato modo di poter crescere sempre di più, permettendo così alla SBK di potersi affiancare a tutti gli effetti per importanza al Motomondiale, con il titolo Mondiale che oggi è di grandissima rilevanza mediata.
Tutto nacque dunque dalla mente di Steve McLaughlin e sicuramente non possiamo far altro se non ringraziarlo per aver dato il via al mito della Superbike.