Valentino Rossi ha racconto del suo rapporto con Ducati. Nel 2022 ha seguito da vicino il mondo della MotoGP da un nuovo punto di vista.
Nel 2022 Valentino Rossi non ha fatto mancare il suo apporto ai giovani piloti dell’Academy. In MotoGP ha affidato le Desmosedici del suo team al fratello minore Luca Marini e al debuttante Fabio Bezzecchi. I risultati sono stati convincenti. Il Bez si è dimostrato il miglior rookie dell’anno, mentre Luca ha preceduto in classifica Marc Marquez, impegnato part-time a causa degli infortuni. Il Dottore ha presenziato a tre gare, ritrovando i suoi vecchi amici, ma anche i rivali di sempre, nel Paddock.
Il centauro di Tavullia non avrebbe potuto mancare all’incoronazione di uno sei allievi nella tappa finale di Valencia. Il nove volte campione del mondo ha voluto, fortemente, dare i giusti consigli a Pecco Bagnaia per l’atto finale. Dopo la vittoria in Malesia, il torinese aveva un vantaggio considerevole su Fabio Quartararo. L’unico grosso rischio per il ducatista sarebbe potuto essere un ritiro con contestuale vittoria del francese. A quel punto il #63 avrebbe perso il titolo, ma Pecco è stato bravo a gestire le prime delicate fasi del Gran Premio, tenendo testa al campione della Yamaha.
Dopo 50 anni l’Italia è tornata a celebrare il trionfo di un campione italiano su un bolide nostrano. Un traguardo sfuggito anche a Valentino Rossi che, in Ducati, non riuscì nemmeno a vincere una corsa. L’ex pilota della Yamaha ha festeggiato il suo nono e ultimo titolo nel 2009, prima di un dominio assoluto di rider spagnoli. Bagnaia è stato in grado di succedere al suo maestro, rimontando ben 91 punti al Diablo.
Il nove volte iridato ha scelto di proseguire la sua carriera nell’automobilismo, mettendosi in discussione ad oltre quarant’anni. Vale ha corso nel 2022 nel campionato Fanatec GT al volante di un’Audi R8 LMS. I risultati non stati memorabili, ma la decisione di continuare nel Motorsport è nata per mero divertimento. La MotoGP ora continuerà a seguirla nella posizione privilegiata di manager del suo team. La VR46 è presente in tutte le classi del Motomondiale. Valentino Rossi, arriva l’ammissione: ecco cosa gli piaceva fare in MotoGP.
Valentino Rossi e il grande rammarico
In una intervista rilasciata a Motorcyclenews Valentino Rossi ha raccontato di aver vissuto momenti palpitanti nel 2022, seppur nelle sue nuove vesti. Il campione di Tavullia è rimasto molto soddisfatto dei risultati del suo giovane team in MotoGP. “Avevamo moto molto competitive e i nostri due piloti erano forti – ha esordito il centauro di Tavullia – c’è una grande rivalità tra Bez e Marini, e questo li aiuta ad essere più forti e solidi. È bello che abbiamo creato una squadra con la nostra gente, con quelli che erano con me in Yamaha o in Moto2. Volevamo un team VR e ha funzionato”.
I risultati sono stati sorprendenti, il Mooney VR46 Racing Team ha preceduto in classifica i due team della Honda, oltre alle squadre satelliti di Yamaha e KTM. Il centauro di Tavullia avrebbe anche potuto continuare la sua avventura in MotoGP, saltando nel 2022 in sella ad una Ducati. Ha preferito lasciare spazio ai giovani, ma avrebbe anche potuto ottenere risultati migliori rispetto a quelli avuto nel 2021. Nel team Petronas il centauro di Tavullia non ha mai trovato il feeling migliore. Non è stata solo una questione tecnica, ma anche di natura ambientale.
La storia di Vale in Ducati, invece, non è stata indimenticabile. Stanco di lottare con il teammate, Jorge Lorenzo, in Yamaha Rossi decise di provare l’esperienza in Ducati. Il #46 visse un biennio terribile senza neanche una gioia, impossibilitato a lottare per la prima posizione. Jorge Lorenzo ne approfittò per vincere un altro titolo mondiale in MotoGP nel 2012 e avere sempre più potere all’interno del box della casa di Iwata. Quante moto possiede Valentino Rossi? Ecco i suoi gioielli migliori.
“Ci sono molte persone nel mio team che vorrebbero che la provassi – ha confessato il Dottore – per guidare una MotoGP ci vuole un obiettivo e per testarla così, a dire il vero, non ho tanta voglia. Anche se mi manca guidare una MotoGP”. Infine, Valentino Rossi ha aggiunto che avrebbe desiderato avere come capo Dall’Igna quando era in Ducati perché è riuscito a trasformare in una realtà vincente una squadra che non aveva mai sfruttato appieno il suo enorme potenziale.
“Ci siamo quasi incrociati, io me ne sono andato a fine 2012 e lui è entrato in Ducati un anno dopo. Ero già più grande e non avevo tempo di aspettare, ma la Ducati vinceva già nel 2015”, ha sentenziato Valentino Rossi. Chissà come sarebbe potuta andare la storia di Rossi sulla Rossa.