Carlos Sainz ha centrato la prima vittoria in carriera in F1 nel 2022, ma il resto è da buttare. Alcuni numeri sono davvero impietosi.
Il mondiale di F1 targato 2022 ha visto la Ferrari concludere al secondo posto nel mondiale costruttori, posizione replicata da Charles Leclerc anche tra i piloti. Carlos Sainz non è riuscito a far bene come il compagno di squadra, piazzandosi soltanto quinto, dietro anche alla Mercedes di George Russell e per pochissimo davanti a Lewis Hamilton.
Lo spagnolo ha dovuto approfittare della rottura del cambio sulla freccia d’argento del sette volte campione del mondo ad Abu Dhabi per evitare di finire ultimo tra i piloti dei top team, al termine di un’annata molto negativa. Carlitos ha portato a casa la prima pole position nella sua carriera in F1 a Silverstone, per poi trasformarla in vittoria il giorno seguente, ma la realtà ci ha detto che è un pilota che può lottare per il titolo mondiale.
La differenza di performance con Leclerc è stata evidente, ma la sciagurata gestione di Mattia Binotto lo ha portato a considerarsi al pari del monegasco, ed anche le ultime interviste del figlio del due volte campione del mondo rally lasciano molto a desiderare. Dalle sue parole, tramite le quali ha detto di sentirsi pronto per battere Max Verstappen e riportare il titolo iridato in Spagna, sembra essere uno che ha già lottato per il vertice e che abbia vinto tanto in carriera.
La realtà è però ben diversa, visto che il primo successo di sempre lo ha ottenuto nel 2022, e si è trattato di un’affermazione dovuta solo alla pessima strategia della Ferrari con Leclerc, che gli ha letteralmente regalato il primo posto in Gran Bretagna. Senza la folle chiamata di Inaki Rueda, il responsabile delle tattiche, Sainz non avrebbe vinto un bel niente, ed è probabile che in un’altra squadra gli sarebbe già stato affibiato il ruolo del gregario.
Con Binotto si era capito che ciò non sarebbe mai accaduto, ed ora ci sarà da comprendere come intenderà comportarsi il nuovo team principal, vale a dire Frederic Vasseur. Stando alle indiscrezioni, pare che il francese intrattenga ottimi rapporti con lo staff di entrambi i piloti della Ferrari, ma è chiaro che con Leclerc c’è maggiore feeling vista l’esperienza del 2018 in Alfa Romeo Racing.
Il 2022 di Sainz è stato contraddistinto anche da una serie indefinita di errori, alcuni anche stupidi ed inutili, come quello di Melbourne al secondo giro o quello nelle libere di Miami. Il nativo di Madrid è sicuramente un ragazzo molto veloce, che per stare al livello dei migliori è costretto ad andare oltre i propri limiti, finendo per andare a sbattere o rovinare le sue gare. Il prossimo anno sarà l’ultima chiamata, altrimenti dovrà arrendersi al ruolo di secondo pilota.
F1, Sainz il pilota con meno giri percorsi nel 2022
Carlos Sainz si è ritirato per ben sei volte nel 2022, quattro volte per incidente e due per motivi di affidabilità. Pensare di poter puntare al titolo di campione del mondo di F1 con un numero così alto di ko è pura follia, soprattutto se a volte è il pilota stesso a commettere leggerezze degne di un dilettante.
Carlitos è il pilota che ha completato meno giri in questa stagione, fermandosi a quota 1033, pari al 79,83% di quelli previsti. Charles Leclerc si è piazzato in nona posizione con 1189, ovvero il 91,89% di quelli totali. Davanti a tutti c’è il bi-campione del mondo Max Verstappen, che ne ha portati a termine ben 1271, il 98,22% di quelli previsti. Il figlio di Jos si è ritirato in Bahrain ed in Australia, ma in seguito ha sempre concluso le gare a pieni giri, senza più ritirarsi e finendo fuori dal podio soltanto a Silverstone, a Singapore e ad Interlagos.
Sainz è ai primi posti di una classifica in cui è meglio occupare le ultime posizioni, visto che si parla dei danni causati alla propria monoposto tramite incidenti. Carlitos, che nei suoi primi anni in F1 si era dimostrato uno dei più costanti e meno inclini agli errori, ha del tutto ribaltato questa tendenza non appena ha ottenuto una monoposto competitiva, segnale del fatto che non è abiutato alla pressione.
Lo spagnolo è quarto in assoluto nella classifica degli “sfasciacarrozze”, con ben 2,8 milioni di dollari di danni arrecati alla Ferrari, davanti a Lewis Hamilton che ne ha causati 2,7 alla Mercedes. Così come lo scorso anno, davanti a tutti in questa spiacevole graduatoria c’è Mick Schumacher, che è costato ben 4 milioni di dollari alla Haas, che per tutta risposta ha scelto di licenziarlo. Il tedesco ne ha combinata una più di Bertoldo, e non si è meritato la riconferma.