Comprare auto usate è abbastanza semplice, ma alcuni accorgimenti possono permetterci di fare un vero affare e proteggerci da truffe.
Se si ha in programma di cambiare macchina, ma non si vuole spendere troppo, l’usato è la soluzione migliore. Pur trattandosi di un’operazione facile, qualche consiglio può essere utile ad evitare scivoloni. Rimanere fregati è infatti sempre e comunque un brutto colpo da digerire. Motivo per cui poter comprare in piena sicurezza ci toglie dal rischio di piangere a posteriori.
Ovviamente trattandosi di un veicolo che ha avuto una vita precedente, non possiamo immaginarcelo intonso. Se sottoposto a regolare manutenzione, con tagliando e revisioni, sarà sicuramente in buone condizioni, ma non potrà mai essere come nuovo.
Fatta tale premessa veniamo ai suggerimenti. Per prima cosa dobbiamo prima capire e avere chiaro quale tipo di vettura ci interessa. In secondo luogo è necessario scegliere con attenzione in canale di acquisto. Successivamente va identificato il valore effettivo del mezzo, il suo chilometraggio e lo stato complessivo. Possibilmente testarla di persona. Fare molte domande. Non avere fretta di chiudere l’affare. Tutelarsi tramite garanzie ed effettuare il pagamento in maniera tracciabile.
Partiamo dal primo punto. Prima di comprare dobbiamo identificare quali sono le nostre esigenze, siano in termini di grandezza, di alimentazione o di budget. Quindi dobbiamo decidere a chi rivolgerci. Acquistando da un privato pagheremo di meno, ma avremo anche minori garanzie. Senza dimenticare che dovremo seguire noi tutta la parte burocratica del passaggio di proprietà.
Se invece ci si affida ad una concessionaria, si gode di qualche garanzia in più sotto il profilo di eventuali guasti e sostituzioni. Nonché si viene esentati dall’obbligo di sbrigare da soli l’iter burocratico.
In un’epoca sempre più interattiva, vi è anche una terza via rappresentata dal web. I portali dedicati alla compravendita di auto, ci mettono in contatto con il venditore. Ma anche qui occorre essere attentissimi alle truffe. Ecco perché è importante usufruire soltanto di siti affidabili.
A questo proposito occhio alle offerte. Se sono troppo allettanti, potrebbe esserci qualcosa che non va. Di conseguenza la prima mossa da compiere è controllare il prezzo di listino. Se siamo al di sotto del 10-20% tutto è regolare. Se siamo oltre, potrebbe esserci dietro l’inganno.
Il deprezzamento non è solamente legato al trascorrere del tempo dal momento dell’uscita, o agli anni di utilizzo, ma anche alle condizioni globali di meccanica, elettronica, carrozzeria, gomme e chilometri coperti. Un’autovettura molto sfruttata ha ovviamente minor valore.
Pure qui, il pericolo è che chi sta vendendo faccia il furbo. Per questo è bene controllare i tagliandi delle revisioni per verificare il vero chilometraggio. Nell’eventualità tale operazione può essere effettuata anche consultando l’archivio del Portale dell’Automobilista, o richiedendo una visura PRA dal sito dell’ACI.
Questo genere di controlli vanno operati anche se si procede tramite concessionario, in quanto lui stesso può essere vittima di truffa. Se ci si rendesse conto che effettivamente i chilometri sono stati diminuiti, due sono le strade che si possono intraprendere. La diffida. O la denuncia del dealer per frode. Nel caso si può segnalare l’evento pure all’Antitrust.
Se tutto è in ordine è bene passare ad un altro check , quello dei documenti, ovvero carta di circolazione e certificato di proprietà. Quindi dei tagliandi. Per passare poi alla carrozzeria, verificando la presenza di parti riparate o riverniciate, così come lo stato delle targhe. Richiedere possibilmente l’estratto cronologico del veicolo con tutta la sua storia. Il servizio è accessibile dal sito ACI e si chiama CronoNet.
Successivamente dopo aver appurato il funzionamento delle luci e della cinghia di trasmissione, piuttosto che la presenza dell’olio, del liquido dei freni, del fluido refrigerante, o dell’assenza di ammaccature ai vetri, è bene fare una prova su strada. Magari accompagnati dal proprio meccanico di fiducia.
La fase del test drive è cruciale in quanto si tratta di una prova dal vero per comprendere se veramente tutto è funzionante. Questi alcuni dettagli da controllare: che il motore si avvii in maniera rapida, che non vi siano rumori anomali, che il volante sia stabile e all’innesco delle marce la macchina non sussulti, che non vi siano spie accese, che ammortizzatori, freno e acceleratore non diano problemi.
Non bisogna aver paura o vergogna di fare domande al proprietario o al concessionario. Specialmente per quanto concerne la documentazione e i controlli periodici. A questo proposito è consigliabile informarsi su eventuali incidenti o urti. E chiedere il motivo della messa in vendita della vettura, oltre alla trattabilità del prezzo.
Se abbiamo in mente di fare un acquisto, dobbiamo considerare anche l’elemento tempistiche. Qualcosa che potrebbe essere valutato come secondario o poco importante, ma che al contrario ha un grande peso. Chi ha in mente di cercare un’autovettura usata deve ricordarsi di presentarsi in concessionaria in uno di questi tre mesi: giugno, settembre e dicembre. Perché? Semplicemente perché è più conveniente. In particolare la chiusura dell’anno è piuttosto proficua per chi è a caccia di un’occasione con i fiocchi.
Gli autosaloni per chiudere con un buon livello di vendite, applicano sconti più forti sia per quanto concerne la seconda mano, sia per il nuovo. Volendo fatturare di più, il prezzo viene abbattuto.
Sul tema prezzo va detto che quello di listino cala di quasi un terzo dopo i primi dodici mesi dall’acquisto. Scendendo poi fino al 50% dopo un lustro.
Come detto all’inizio il costo, o meglio il valore dell’usato è determinato anche da altri fattori come la manutenzione, il tipo di alimentazione, i chilometri percorsi, i controlli periodici, il tipo di componenti, piuttosto che gli accessori inseriti.
Se si compra la vettura usata da un rivenditore autorizzato si ha diritto ad una garanzia legale di conformità della validità di un anno. Questa, serve da tutela sia per l’acquirente, sia per il venditore, in quanto all’atto della vendita, entrambi condividono le medesime informazioni, con il primo che firma il proprio assenso sullo stato del veicolo.
Durante questo periodo di copertura, chi ha comprato è tutelato contro i difetti di conformità. Di conseguenza ha diritto ad eventuali riparazioni, qualora il veicolo dovesse presentarne.
Se però l’entità del danno è piuttosto rilevante, si può arrivare allo scioglimento del contratto, con il venditore che è tenuto a rimborsare parzialmente l’acquirente (in base a quanto il mezzo è stato usato prima che emergesse il danno grave).
Sulla base di ciò che dice il Codice del Consumo, le risoluzioni possono constatare nella riparazione o eliminazione del difetto. Piuttosto che in uno sconto sul prezzo finale. O nella rescissione dell’accordo.
Articolo 1490 del Codice Civile alla mano, leggiamo che: “Il venditore è tenuto a garantire che il bene venduto sia immune da vizi che lo rendano inidoneo all’uso a cui è destinato o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore. Il patto con cui si esclude o si limita la garanzia non ha effetto, se questi ha in mala fede taciuto al compratore le pecche“.
ED è esattamente al CC che dobbiamo fare riferimento quando andiamo a comprare un veicolo usato da un privato. Se si dovesse creare un contenzioso legale, il Foro di competenza sarà quello del consumatore, non di chi ha venduto. Ciò significa che il giudizio si terrà nel luogo di provenienza del primo.
Per quanto concerne la finalizzazione dell’acquisto, è preferibile scegliere una modalità di pagamento tracciabile. Stiamo parlando quindi di un assegno bancario o circolare, o ancora di un bonifico, che può altresì esonerare da noie legate al limite di utilizzo del contante. Argomento quello del tetto alla liquidità, molto dibattuto specialmente in Italia negli ultimi tempi.
Ciò che conta è che il bonifico non sia anticipato se la compravendita avviene tra privati e sia effettuato solamente dopo l’avvenuto passaggio di proprietà, al momento della consegna della macchina. Nella causale, invece, andrà indicato il numero di telaio e la targa del mezzo.
Ma cosa succedere se si decide di comprare un’auto usata all’estero? Navigando sul web sembra imperare la convinzione che in alcuni Paesi l’acquisto di certi modelli sia più a buon mercato che nello Stivale. E questo è in parte vero. Ma non vale per tutte le vetture. Ecco dunque che controllare rapidamente il valore all’estero della vettura che ci piacerebbe fare nostra non è sufficiente.
Vanno tenute a mente ed applicate tutte le raccomandazioni che abbiamo scandagliato sopra. In più bisogna fare delle banali valutazioni pratiche. Importare un mezzo ha sempre un certo costo e prevede il disbrigo di pratiche burocratiche. Ad esempio, prima del trasporto in Italia, questo dovrà essere immatricolato presso l’ufficio territorialmente competente della Motorizzazione Civile ed iscritto al PRA.
Nella fattispecie molti ritengono che recarsi in Germania per acquistare alcuni modelli sia nettamente conveniente, in quanto i prezzi sono ridotti rispetto ai nostri. Questo è vero ma solo se siamo interessati ad un prodotto tedesco. Se invece è nostra volontà indirizzarci verso delle auto usate italiane o francesi, il discorso è diverso.
Max Verstappen può già chiudere la battaglia mondiale sul tracciato cittadino del Nevada. L’olandese ha…
Nonostante Max Verstappen sia tornato a dettar legge in F1, non c’è una atmosfera rilassata…
Charles Leclerc non ha digerito quanto accaduto negli ultimi week-end ed ha mandato una frecciata…
La Yamaha ha chiuso la seconda stagione consecutiva senza vittoria, ma nel test di Barcellona…
Christian Horner il è team principal della squadra austriaca campione in carica. Toto Wolff, boss…
Enea Bastianini ha chiuso l'esperienza in Ducati con un deludente quarto posto nel mondiale, che…